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PISTOIA. La notizia è la seguente (occhio perché è un missile): a Pistoia un tizio che arriva dalla Nigeria meridionale ha “due grandi guance, un sorriso perenne e due profondi occhi neri che parlano da soli”.
Si chiama Vincent e ha 29 anni. Ha detto all’intervistatrice (tutta un bollore per l’intervistato) che legge la Bibbia prima di dormire e che va a scuola. Ah, ha pure aggiunto che esercita la nobile professione del venditore ambulante.
Traduciamo noi per chi fosse veramente interessato a questa non-notizia: è un venditore abusivo di merce. Ma questa notizia è decisamente marginale, irrilevante, scartabile, perché l’aspetto fondamentale del soggetto intervistato riguarda gli occhioni e le guanciotte e i sogni che ha e la felicità che sprizza da tutti i pori. Chiamate Fabio Volo se volete continuare, potreste comporre il suo nuovo best seller.
Poi, dopo la descrizione fisica paurosa, arriva quella della sua vita: “Quando qualcuno ha bisogno di aiuto io cerco sempre di fare qualcosa, per esempio l’altro giorno un signore che passava di qui aveva il raffreddore e io gli ho offerto un pacchetto di fazzoletti, così, senza chiedere niente in cambio”.
Ovviamente ha subito varie angherie, tutte perpetrare, scommettiamo, da uomini bianchi, cattivi, razzisti e fascisti, insomma proprio quelli che il politico Biancalani non considera parte della sua famiglia: “Mi hanno rubato gli ombrelli, altri mi hanno insultato ma io non rispondo, ringrazio”. Gli ombrelli devono esser quelli che lui vende abusivamente, ma vabè.
Ah, poi è alla ricerca di una donna: “Ad oggi, nel mondo, non si crede più nel matrimonio. Il matrimonio fa diventare due persone, una cosa sola, unica, salda e infinita”. Fratello, benvenuto nel mondo di Nichi Vendola, dove magicamente due uomini possono divenire genitori, dove love is love e, quindi, dove il matrimonio non è più quella società naturale preesistente allo Stato col fondamentale compito di procreare, bensì un numero infinito di unioni che hanno l’unico fine di soddisfare le voglie represse di coppie di adulti, trasformando i desideri in diritti.
L’intervistatrice chiude perché sono ben tre ore che parla con Vincent al freddo e, pensate voi cioè noi,
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lui lo fa tutti i giorni, al freddo, s’intende. Anche sticazzi verrebbe da dire, ma non possiamo perché la perla finale ci lascia di stucco: “Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai niente. Sii gentile. Sempre”. Ci stiamo sciogliendo in questo brodo di qualunquismo.
Niente foto, l’avvocato glielo ha sconsigliato. Un misto tra Al Capone e Di Caprio.
Considerazione necessaria: tutte questione informazioni elettrizzanti le avrebbe potute raccogliere intervistando una qualsiasi altra persona che non lavori in un ufficio, stando quindi al freddo, con le guance grandi e gli occhi che parlano da soli. Tipo un muratore chessò, un operaio, un disoccupato che tira avanti una famiglia. Ma non è avvenuto, e sapete perché? Perché da queste parti, oggigiorno, se sei italiano e hai certe idee, risulti trasparente come un vetro.
[Lorenzo Zuppini]