È STATA DICHIARATA la recessione tecnica (perché non è decente dichiarare che cresce il livello della cacca in cui ci troviamo…) che è come dire che nel primo trimestre dell’anno il Pil è calato, ma anche nel secondo la performance della nostra produzione di ricchezza è stata negativa.
Peggiora inoltre il rapporto tra la redditività dei nostri titoli pubblici e i bund tedeschi (cioè si perde in appeal per gli investitori…), ma l’argomento di cui ci si pregia di dibattere è il Senato. Agli italiani del Senato non importa proprio nulla, a meno che non siano senatori – e quindi interessati a riscuotere.
Qui serve una cura da cavalli, le risorse di cui disponiamo devono essere canalizzate nel rimettere in piedi le fabbriche, la produzione, ma anche l’agricoltura e i servizi soffrono delle inefficienze dello Stato e del livello insopportabile della spesa pubblica a fronte di un fisco bulimico. Non basta purtroppo l’ottimismo, su cui tutti avrebbero voluto che facessimo affidamento dallo “stellone” in poi. Non basta Renzi che è giovane, mobile, duttile, decisionista e deciso: e, in pratica, inconcludente come tutti i piccinàccoli.
Da qui in poi tutti i soldi pubblici spesi in qualcosa che non vada nel verso suesposto devono essere considerati corpo del reato. Reato di strage.
Bisogna capire e condividere il principio secondo cui si riscuote se si lavora e il lavoro deve essere produttivo, deve portare crescita. Si devono salvare le pensioni perché togliere il sostentamento a chi non ha altro modo per sopravvivere sarebbe indegno di una comunità civile, ma le indennità non devono superare i 3000 euro, che sono sufficienti, a chiunque, per vivere.
Se questo è sospendere la democrazia, ben venga! Con i panni caldi si dà un po’ di sollievo a un raffreddore: ma noi abbiamo la febbre alta da troppo tempo.
p.f.
SIAMO IN DEFAULT. Da un pezzo. Ma i comunisti italiani, che oggi hanno preso il nome di Pd, continuano a prenderci per il culo. E ci mandano, chierichetti e suore alla guida di questo non-Paese.
Siamo in default da un pezzo e nessuno lo vuole dire perché tutti continuano a puppare a più non posso alla mucca che non ha più carne, più latte, più capezzolo. Senatori in prima linea.
Siamo in default da un pezzo e le donnine e gli omìni del governo dei pupattoli sorridono – tanto loro hanno sempre il pane nella màdia.
Facciamo alla svelta a uscire dell’Europa e dall’€. O ci accorgeremo, anche, di essere bell’e morti mentre crediamo di mangiare una pizza margherita a Napoli[tano].
e.b.