io non posso tacere. È IMPOSSIBILE NON RISPONDERE A ‘BIMBOMINKIA’ D’AGRÙMIA QUANDO FA IL GANZINO DA PAVONEGGIO

Era noto e risaputo che Benesperi aveva fatto la strada soda a Careggi per farsi infilare tubi nello stomaco delicato e sensibile, ma con problemi derivanti da fragilità psicologica e non da persecuzione giornalistica come s’è inventato per i procuratori e i sostituti pistoiesi, esibendo ridicoli certificati medici rilasciàtigli dal dottor Riccardo Dalle Luche e dal medico curante Guglielmo Sforzi


Scappò da Tony e Berni al pari ch’essi fossero gli Inferni


TANTO STUDIÒ SUL SERIO IL BENESPERI

CHE IN  MEZZO SI TROVÒ AD AFFARI SERI


 

Per quanto il Benesperi si sforzi, non è né sagace né adatto al ruolo che indegnamente rappresenta. E vi spiego perché. Poi, se vuole, visto che si fa strada o in questo modo o con il tubo del Ciottoli, può pure correre in lacrime dalla sua avvocata Elena Augustin, e chiederle di farmi la 12.a querela.

Alla Neri Tanfucio, che in pochi sanno cosa sia, gli rispondo con un verso famoso da pisanaccio irriverente: «Cor foglio mi ci netto, e affogo ’r cane». Il foglio della querela, s’intende.

È inutile che Luca Pedrito mi venga a recitare «niente è più forte che l’amore», perché, per dimostrare quello che dice, dovrebbe fare il giro della piazza d’Agliana sul somaro come Aronne Piperno alla gogna nel Marchese del Grillo, dal momento che, a tutti coloro che lo hanno aiutato, ha riservato un bacio da Giuda (o della morte) e oltretutto basato su false testimonianze e calunnie.

Non è vero che lui, espressivamente appellato (come dice il giudice Gaspari) «cacaiola», si è messo a diarreare e a ruminare perché noi di Linea Libera, «boccata di ossigeno al giornalismo conformista… clap», lo abbiamo mandato fuori di testa.

Lui fuori di testa c’era nato prima di chiederci aiuti e sostegni. E a tal proposito sentire questa mia telefonata con Maurizio Ciottoli, risalente a molti mesi prima del momento in cui il Benesperi-cane mordesse la mano di chi gli aveva allungato sempre la fetta del pane: per chiarezza Alessandro Romiti e la sua famiglia, Alfredo Fabrizio Nerozzi e sua moglie, Lara Turelli, e – infine, ma solo per poco tempo – anch’io.

Ascoltate questo vocale che è del dicembre 2019. Da esso scaturisce netto e chiaro il fatto che anche il solo andare in Provincia a una riunione, gli provocava ansia e conati di vomito.

Del resto era noto e risaputo che Benesperi aveva fatto la strada soda a Careggi per farsi infilare tubi nello stomaco delicato e sensibile, ma con problemi derivanti da fragilità psicologica e non da persecuzione giornalistica come s’è inventato per i procuratori e sostituti pistoiesi, esibendo ridicoli certificati medici rilasciàtigli dal dottor Riccardo Dalle Luche e dal suo medico curante Guglielmo Sforzi.

 

Qui, ora, gli chiediamo perdono per l’errore commesso. In realtà – gli direbbe Paolo Tofani, cui Luca ha dato 6 mila euro per provvidenze e spese di famiglie affamate – come semplice peccato veniale.

Il suo parente – credo zio – non ha una gelateria, ma, come lui stesso chiarisce, una pizzeria. La gelateria ci era scappata perché, con tutto il lecchinaggio che Benesperi ha riservato all’opposizione Pd in questi 4 anni di sindachismo, avevamo confuso il sogno con la realtà.

Se infatti La vita è sogno, come sosteneva Pedro Calderón de La Barca, ci è parsa vita l’immaginare la lingua rosea del Benesperi atterrare più facilmente su un gelato che su una pizza.

Ma se è pizza e non gelato, è ancor peggio per chi soffre, da falso epigastràlgico calunniatore, di disturbi della digestione e d’intestino, dato il contenuto micidiale del pomodoro in quantità di residui di sali ossalati, che fra l’altro favoriscono anche la formazione di tremendi calcoli renali.

L’ultima battuta va poi sprecata su quello che bimbominkia scrive al ragazzo che ha superato la maturità. Gli dice: «Ho studiato più io di te amico mio!». E come spesso accade, in tutto c’è della verità. Basta saperla trovare…

 

Luca ha, infatti, studiato parecchio a inventarsi le false testimonianze e le calunnie per rifarsi vergine. A scuola credo che abbia studiato il giusto: ed è evidente da come scrive, anche se su un social infimo come facciabuco.

Sì, si è laureato in storia del diritto. Ma la tesi gliela ho corretta io, anche se non se lo ricorda. Io che non ho avuto affatto bisogno di nessuno per farmi correggere la mia, ai tempi dei tempi, quando la scuola bocciava eccome!

E poi bimbominkia tenga presente anche questo: che il suo giovane amico si è presa la maturità. Lui, il sindachino, pur avendola presa non so quanti anni fa, quella maturità lì l’ha persa a forza di bazzicare il Ciottoli, l’Aveta, il senatore La Pietra e chissà quanti altri della sua stessa risma.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


La storia si fa con documenti e fonti, non con il copia-incolla


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