ipocrisia a fette. COME MARIO GIORDANO CON LE SUE CARTOLINE SU “LA VERITÀ”, OGGI VOGLIO SCRIVERE UN BIGLIETTO ALLA GIP MARTUCCI

Faccia una cortesia, dottoressa. Non solo a me, Edoardo Bianchini, sua vittima e capro espiatorio per aver osato mettere in dubbio le sue «autorità costituite» che fanno vergogna al popolo lavoratore e taglieggiato di tasse…


Il Montalbano è un disastro. Partite dalla collina a riqualificare tutto ciò che avete consentito di stravolgere e snaturare ai privati che vi restavano simpatici!


SONO ALLEGRO E PUR GIULIVO

COSTRUISCO DA ABUSIVO

E NON HO NEPPUR PAURA:

NIENTE VEDE LA PROCURA


Con amministratori così possiamo dormire tranquilli. Abbiamo un sindaco a scartamento ridotto, eterodiretto da Mazzanti, e un assessore all’edilizia, Simone Niccolai, che si divertiva a costruire capannoni abusivi dietro casa sua. Cosa cercate di meglio? E la procura di Pistoia che fa? Dorme e fa condannare chi chiede il rispetto delle regole!

 

Scusi, dottoressa Martucci, non avrebbe cinque minuti liberi per ascoltare quello che devo farle arrivare con questo mio “biglietto”?

A Pistoia, a palazzo di giustizia (?), si sente dire che lei è sempre molto indaffarata, ma forse a volte dovrebbe to keep calm per riflettere di più su ciò che le càpita sotto gli occhi.

Io ho avuto da lei il privilegio di essere illecitamente e illogicamente confinato agli arresti domiciliari per 104 giorni, su suggerimento (o istigazione?) del sostituto suo collega Claudio Curreli.

Mi usi, perciò, la cortesia di keeppare qualche istante di calma e di rileggersi a distanza di qualche tempo. L’autocritica non è vietata a nessun magistrato; e un tempo era perfino santa anche per chi si dichiarava democraticamente attento ai problemi della «gente comune» sì cara al Pm-capo Tommaso Coletta.

A lei rivolgo la preghiera di riflettere a fondo sulle sue idolatrate «autorità costituite», violando le quali – a suo errato giudizio – io avrei violato l’undicesimo comandamento di Jaweh.

Anche il suo collega, il giudice Luca Gaspari, tratto fuor del sentiero dalla sua frettolosa analisi dei fatti, ha finito con l’impiastricciarsi nelle melme di una distorta giustizia.

La invito pertanto a partire dalla foto emblematica del sindaco di Quarrata, Gabriele Romiti, e del suo brillante assessore all’edilizia, Simone Niccolai, sommo pontefice degli abusi in quanto, lui stesso, in prima persona, abusivista di capannoni costruiti nell’orto di casa sua.

Ma – in buona sostanza – questi abusi, più gravi perché opera di un assessore, poi fidelizzato a Italia Viva, furono ignorati dall’ex-sindaco Marco Mazzanti e dai suoi uffici tecnici, nonché dai vigili addetti all’edilizia, e penso di non errare ritenendo che ciò sia stata opera dell’ex-comandante dei vigili Marco Bai, noto falsatore di dichiarazioni e sopralluoghi insieme a Iuri Gelli, ingegnere capo; a Emanuele Gori, funzionario all’edilizia; a Andrea Casseri, dirigente del settore.

Più che costituite queste autorità costituiscono un pericolo

Tutte queste cose: ben segnalate alla procura di Pistoia, sono state opportunamente fatte passare sotto ermetico silenzio da chi aveva, per legge, l’obbligo della azione penale: ed ecco che si cade dinanzi a Nordio e alle ultime (di oggi) dichiarazioni di Luca Palamara che sottolinea come l’Anm, associazione nazionale magistrati, era padrona delle decisioni sulle nomine dei procuratori e l’assegnazione delle sedi.

Per cui non è illogico pensare che tale associazione, più che pletorica nei confronti dell’ultra-protetta casta dei magistrati, dovrebbe – dato che ha scopi di smistamento-poteri e di protezionismo – essere sciolta su due piedi come avvenne (absit iniuria verbis) per l’ultra-famosa P2 dello zio Licio.

Oggi questo signore che lei vede – sto parlando dell’abusivista a cottimo Simone Niccolai – interviene alla Màgia sul tema della riqualificazione del centro di Quarrata e di via Montalbano.

Lo fa con a fianco il suo sindachino etero-diretto (da Mazzanti), Gabriele Romiti, a malapena in grado di saper leggere, scrivere e fare di conto. E dopo che il presidente della Regione, il Giani della Madonna di Montenero, ha aperto lo sproloquio di ipocrisia a fette sul tema della giornata.

Faccia, dunque, Gip Martucci, una cortesia. Non solo a me, Edoardo Bianchini, sua vittima e capro espiatorio per aver osato mettere in dubbio le sue amatissime e indiscutibili «autorità costituite» che fanno vergogna al popolo lavoratore e taglieggiato di tasse e angherie.

Silenzio, parla Giani!

A occhio e croce questi sono esperti…

Di spalle con l’abusivista e il sindaco eterodiretto

È il momento dell’assessore abusivista che pontifica

Due scolari molto attenti. 1

Due scolari molto attenti. 2

Prenda coscienza che tutte le infamie che mi sono state attribuite – anche se nessuno di voi, in procura e in tribunale, ha voluto vedere e accertare la realtà effettuale, come sempre avevo chiesto che faceste – oltre che una persecuzione giudiziaria da parte di chi dovrebbe difenderci da abusi e reati vari, sono motivo necessario e sufficiente perché il ministro Carlo Nordio, al momento odiato da tutti, abbia tutte le ragioni quando sostiene che certi personaggi vanno assolutamente stoppati; che va loro tolto non il potere, ma l’abuso del loro potere; che va loro impedito non di amministrare la giustizia, ma di amministrarne una politicamente orientata in senso lato verso conoscenti, amici personali e amici politici.

«Ma lei, Gip Martucci, si pente…?»

Come si sente chiedere dai giudici in aula agli imputati: «Ma lei, Gip Martucci, si pente di ciò che ha fatto, con le sue decisioni viziate da manifesta illogicità?».

Buona giornata e buona vergogna a tutte le «autorità costituite» che, infedeli alla repubblica e alla Costituzione, devono essere ridimensionate nell’uso, nell’abuso e nell’aggiotaggio, che si sono fatte, di cancerosi poteri che non avevano e che, soprattutto, non devono avere nelle loro mani.

Ogni autostrada ha un inizio e una fine. E tutti – diceva il mio maestro Vasco Gaiffi al Forteguerri – arrivano/arriviamo a Migliarino.

Suo dev.mo sacrificato
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


 

L’ITALIA È UNA REPUBBLICA

DI FAVORI E RACCOMANDAZIONI

 

 

Lettori, ponetevi questa elementare domanda: perché nessuno del Comune di Quarrata mi ha mai querelato sostenendo che ciò che ho detto (e dimostrato con documenti ufficiali) non solo non era vero, ma era assolutamente falso? Nessuno.

Per cui qui riconfermo, riaffermo e sottoscrivo che la struttura comunale quarratina ha favorito e protetto alcuni (ragionier non-dottor Romolo Perrozzi; falsificatori come il Gelli, il Bai, il Casseri, il Gori; Mara Alberti, Sergio Luciano Giuseppe Meoni, Margherita Ferri, l’Agriturismo degli Arancini etc.), rilasciando loro permessi e/o condoni illeciti, guarentigie e favori vari; mentre altri ha sacrificato per scopi che la procura di Pistoia si è, di fatto, rifiutata di indagare com’era suo inderogabile dovere, preferendo scatenarsi contro chi scrive.

Ma tutti, infine, arrivano/arriviamo a Migliarino… E anch’io, come Carlo Nordio, ho più pazienza di Giobbe.


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