ipocrisia a fette. GIUSTIZIA A PISTOIA: GIRA GIRA, MA NEL FASCICOLO MANCA IL VERBALE DELL’ULTIMA UDIENZA DI SAN MERCURIALE

Te piace ’o presepe? è l’unica battuta triste ripescabile in diretta dal teatro di Eduardo De Filippo. Siamo in una scena di Natale in casa di Cino


Qui giace il fascicolo sperso e senza pace. E se qualcuno viene, empie le vuote e svuota bare piene

SE SPARISCE A FASCICOLO UN VERBALE

LA VEDO BRUTTA, ME LA VEDO MALE…


 

C’è qualcosa che non pare andare nel verso giusto

 

C’è una espressione che indica il verificarsi di un evento al momento esattamente opportuno, per far capire che un fatto rispetta tempo, persone e luoghi: accadere “a pippo di cocco” (ma, più correttamente, “a pipa di cocco”).

Nel nostro articolo ipocrisia a fette. giustizia a pistoia: «siamo alla fin del pane» etc. avevamo parlato di disservizi all’ufficio dei depositi penali di Pistoia. Dicevamo che nella disseminazione dei faldoni, tutto poteva essere possibile: perfino sparizioni e ri-comparse estemporanee di carte da cui dipendono le vite dei sudditi.

Stamattina ci siamo avventurati da quelle parti per chiedere di avere una copia del verbale di una udienza svoltasi mesi fa a San Mercuriale. Ne avevamo bisogno in vista di una ripresa in aula, fissata per il prossimo marzo che ormai è alle porte e che ci impone di rileggere con attenzione varie cosette che potrebbero non tornare nelle dichiarazioni dei testi dell’accusa.

Provate a indovinare. Mi arriva sul cellulare questo messaggio: Sul fascicolo xxx/2019 non ci sono verbali di udienza, ma solo brogliacci del pm. La cancelliera non sa che dire.

Te piace ’o presepe? è l’unica battuta triste ripescabile in diretta dal teatro di Eduardo De Filippo. Siamo in una scena di Natale in casa di Cino.

Nel – come scrivevamo ieri – casuale ammasso cartaceo del fascicolo, il verbale dell’ultima udienza non c’è: cca’ nun ce sta nisciuna cosa.

Secondo la Gip Patrizia Martucci io non ho alcun rispetto della «autorità costituite»: ed è anche per questo che lei mi ha inflitto 104 giorni di arresti domiciliari. A questo punto le chiedo: «Ma lei, dottoressa, si fida delle sue “autorità costituite”?». Se lo fa ha una incrollabile fede.

Non importa aggiungere altro. La giustizia pistoiese si commenta da sé attraverso episodi come questi che, credetemi, non sono affatto un’eccezione.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


E vari lettori politicamente corretti e di sinistra hanno il coraggio di essere scettici riguardo a ciò che scriviamo; e osano dichiarare di avere fiducia nella magistratura? Pistoia è proprio il regno dei paradossi, dove i magistrati proteggono l’immigrazione clandestina; comprimono il diritto di accesso ai documenti e quello di difesa; dicono di svolgere indagini che in realtà non svolgono e non fanno svolgere oppure le fanno svolgere da tavolino e per telefono. Una terra in cui i documenti non vengono neppur presi in considerazione. Si chiacchiera molto, a Pistoia. Si piantano piante di Falcone, si fanno corsi di Costituzione e alla «gente comune» si dice ciaone!


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