ipocrisia a fette. IL “COMITATO PER VICOFARO” INVIA LE PROPRIE PROTESTE A NAZIONE, TIRRENO E REPORT, SENZA CAPIRE CHE STANNO TUTTI DALLA PARTE DEL POTERE INERTE DI PISTOIA

Diceva un dì una docente «se tu te la vuoi, tu te la pigli», con chiara allusione alla «minkien in den kiappen» per essere un po’ Vernacolieri. Aspettarsi che la stampa “nobile” e accasata si ribelli contro l’illegalità è chiedere a Satana di inchinarsi a Dio. Vi sembra possibile?


Finché un procuratore stesso dirige il traffico dei migranti contro le leggi dello stato, cosa ci dobbiamo aspettare, pistoiesi?

 

Vicofaro quotidiano. Ministro Nordio, si può andare avanti così?

 

Scrivono i vicofarini incazzati:

A Vicofaro la situazione è completamente fuori controllo. Pare ormai evidente la totale incapacità di Don Biancalani di gestire questo centro. Oltre ai gravissimi problemi di ordine igienico sanitario e di sicurezza per tutto quanto attiene al mancato rispetto delle normative antincendio, si aggiunge anche un serio problema di ordine pubblico, legato alla presenza di soggetti potenzialmente pericolosi in quanto mentalmente instabili, come riconosciuto anche dallo stesso Biancalani.

Non dimentichiamoci poi della presenza di pregiudicati per reati gravi, a volte mandati non si sa con quale criterio a scontare qui gli arresti domiciliari. Ovviamente il controllo su tali soggetti è assolutamente inesistente. Queste persone vanno e vengono a loro piacimento e neppure le forze dell’ordine sanno esattamente chi siano e quanti siano. Questa situazione non riguarda solo i residenti di Vicofaro ma è evidente che oramai interessa tutta la città.

Il problema, come abbiamo detto più volte, è che questo non è più un centro di accoglienza, ma una sorta di hub di smistamento migranti dove le persone soggiornano al massimo per pochi mesi. I residenti fissi sono al massimo una ventina. Quindi anche trovare una sistemazione per i circa 150 migranti ospitati in questo momento, non risolverebbe il problema. Infatti anche se venisse individuata una sistemazione dignitosa per queste persone il giorno successivo allo sgombero il parroco riempirebbe di nuovo il centro.

In tutto questo appare incomprensibile il completo disinteressamento del vescovo mons. Tardelli. Più volte lo abbiamo cercato, ma purtroppo si è sempre rifiutato di incontrare noi residenti, facendosi negare al telefono e non rispondendo alle nostre email.

Comportamento veramente incredibile se si pensa che Vicofaro era una parrocchia che serviva alcune migliaia di fedeli e che adesso non esiste più.

Al suo posto c’è attualmente un accampamento dove 150 migranti vengono tenuti ammassati in condizioni indecorose, senza acqua potabile, senza riscaldamento, senza bagni e in ambienti di una sporcizia inimmaginabile.

Questo è il modello di accoglienza di Don Biancalani. Speriamo che anche chi fino ad ora ha appoggiato, magari in buona fede, questa fallimentare esperienza cominci ad aprire gli occhi e a domandarsi se non sia il caso di mettere la parola fine a questo disastro prima che avvenga qualcosa di irreparabile.

Infatti non ci dobbiamo domandare se succederà qualcosa di grave a Vicofaro, ma quando. Ed allora chi ha consentito per tutti questi anni che si potesse creare questa situazione dovrà assumersi le proprie responsabilità, istituzioni comprese. Aspettiamo una risposta dalla Prefettura, dal Comune, dalla Questura e dal Vescovo.

Così gli illusi cittadini di Vicofaro. La lettera che avete letto, si sottolinea, è stata inviata a La Nazione, Il Tirreno, Report Pistoia. La Nazione ha risposto come segue:

Ma che effetto potrà sortire se ormai dal 2016 siamo ai punti di oggi senza che nessuno mai abbia mosso – come si dice – un dito?

[redazione@linealibera.it]


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