islamisti. I PRESEPI POSSONO OFFENDERE?

 

La Chiesa di San Piero è disadorna del consueto presepe

AGLIANA. Abbiamo ricevuto le fotografie del sagrato della Parrocchia di San Piero Agliana (nota per aver ospitato anche i gazebo di alcune entità politiche in tempi di scontro referendario) che quest’anno propone uno splendido albero, nella conferma di una più laica iconografia natalizia. Chi ci scrive è una fedele che si sente un “poco tradita” e che osserva (non mancando di duolersi e chiedendo l’anonimato) la mancata decorazione della silouette delle immagini sante del presepe natalizio, ovvero Giuseppe, Maria e Gesù con tanto di asino e bue che è ben presente al Duomo in Pistoia, ma che c’era anche nel 2016 ad Agliana.

La silouette del presepe è ben stabile in Duomo a Pistoia

Anche la cattedrale Pistoiese, come la generalità delle Chiese, sfoggia la magnifica iconografia con le lampadine elettriche, come tradizione in Parrocchia di san Piero, almeno fino alla SS. Festività del 2016.

L’osservazione che accompagna la mail di denuncia è determinata sulla causa dell’imperdonabile omissione: non sarebbe da ricondurre a un banale guasto del filo di lampadine elettriche ma alla volontà del parroco, Don Paolo Tofani, di tenere un profilo islamico-correct (trattasi di una nuova categoria del politically correct, sorta nella crescente progressione delle iniziative ecumeniche dell’intraprendente parroco).

Albero di Natale sul sagrato, senza immagine del Presepio

Insomma, dopo aver tolto i crocefissi dalla aule scolastiche, gli ospedali e gli uffici pubblici, abolito le preghiere e i canti natalizi che richiamano Gesù Bambino, qualcuno ha pensato che la figura del Santo Presepe, avrebbe “disturbato” gli islamici aglianesi?

Noi, preferiamo rassisurare la comunità cristana e la cittadinanza confidando in un più banale guasto elettrico delle lampadine, aspettando il periodo delle SS.Festività del 2018 per verificare se –  ben diversamente – è stata una iniziativa tèsa a favorire la futura islamizzazione di Agliana.

La cittadina infatti, dopo Sesto Fiorentino, avrebbe tutti i requisiti per la costruzione di una moschea, trovandosi in posizione intermedia tra Prato e Pistoia. Ai posteri l’ardua sentenza.

[Alessandro Romiti]

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