FIRENZE. “Ad oggi in Toscana, nel segmento 0-3 anni, il mondo cooperativo e privato hanno in carico il 51% della gestione degli asili nido. Un dato che racconta bene come nella nostra Regione, in linea con quanto sta accadendo a livello nazionale, le cooperative sociali e le imprese del Terzo settore siano un punto di riferimento nel mondo dell’educazione dell’infanzia per famiglie e istituzioni.
Un interlocutore che deve essere coinvolto in modo formale e strutturale nella governance del sistema integrato, come partner strategico per lo sviluppo di una adeguata offerta educativa. Senz’altro la strada intrapresa da Regione Toscana va in questa direzione e auspichiamo che tali pratiche possano essere riprese anche in altri territori. La costruzione del sistema rischia altrimenti di ridursi a operazioni di mero inserimento di bambini un po’ più piccoli all’interno delle scuole d’’infanzia”.
È quanto dichiarato ieri mattina da Claudia Fiaschi, presidente di Confcooperative Toscana e Portavoce del Forum nazionale del Terzo settore anche a nome dell’Alleanza delle Cooperative-Sociale aderente al Forum, commentando la riforma zero-sei anni che ridisegna l’assetto del servizio dei nidi e della scuola dell’infanzia in occasione del convegno Educazione e istruzione 0-6, il contributo della Toscana promosso dalla Regione Toscana alla presenza del sottosegretario del Ministero dell’Istruzione Gabriele Toccafondi.
“Dobbiamo ricordare che se in alcune Regioni, come la Toscana, è stata raggiunta la soglia del 33% di bambini iscritti prevista dal trattato di Lisbona, è anche per merito della stretta collaborazione sussidiaria e concorrente fra pubblico e privato in un’ottica di sviluppo non solo della copertura dell’offerta ma anche della qualità dei servizi.
Una sinergia fra enti, cooperazione sociale e Terzo settore che deve rafforzarsi necessariamente oggi e su scala nazionale, alla luce del sistema integrato di istruzione che è in atto”.
[lorenzo galli torrini]