PISTOIA .Il segretario provinciale di Italia Viva Francesco Natali a meno di una settimana dalle elezioni amministrative e europee risponde ad alcune domande.
Manca una settimana al voto; che sensazioni dalle parte di Italia Viva?
“La sensazione è che saremo determinanti; i nostri candidati hanno portato entusiasmo, idee e progettualità programmatiche forti per il territorio. Lo sviluppo delle aree interne, il rilancio delle grandi infrastrutture necessarie allo sviluppo della provincia, il ruolo del termovalorizzatore come asset strategico su cui costruire una diversa politica per i comuni della piana nei prossimi anni, tramite una progettualità coraggiosa, così come a Montecatini un grande percorso sul polo scolastico e in generale sull’offerta formativa, sono solo alcuni dei temi”
Lei stesso è impegnato in una corsa a Sambuca Pistoiese, con Maurizio Pasquinelli candidato sindaco. Come sta andando?
“L’impegno di Maurizio e di tutta la squadra di consiglieri al suo fianco è stato encomiabile; un programma serio e credibile, ma soprattutto una campagna di ascolto nelle singole frazioni che credo potrà restituire centralità al comune di Sambuca. Il rilancio demografico è il punto di partenza; dobbiamo riportare residenti stabili, solo così invertiremo la tendenza all’impoverimento dell’offerta dei servizi, ed in questo senso diventa strategico creare asset e sinergie con i comuni limitrofi, a partire da Pistoia. Nessuna fusione, ma servizi aggregati e sinergie con gli altri termini sono indispensabili; come diceva Don Milani, sortirne da soli è avarizia, farlo tutti insieme politica“
La montagna Pistoiese è un territorio ampio, e notoriamente povero di risorse di spesa corrente, come è possibile rilanciarlo?
“Essendo consapevoli che il ruolo degli enti locali è sempre più focalizzato sul reperimento delle risorse straordinarie; ormai i comuni riescono ad avere capacità di investimento solo se sono in grado di partecipare in modo competitivo ai bandi per i fondi Regionali, nazionali ed europei. Per questo servono organizzazione, determinazione e un minimo di coraggio; restando fermi a guardare, nessuno farà la corsa per trovare le risorse per te”
Queste elezioni europee saranno un banco di prova importante per Matteo Renzi e Italia Viva; riuscirete a superare lo sbarramento? Che risultato si aspetta nella nostra provincia?
“Il banco di prova, più che per Renzi o per Italia viva, è per i cittadini; dal medio oriente al fronte Russo-Ucraino, dalla crisi cinese alle imminenti elezioni USA, il mondo in questo momento è in subbuglio. Sostenere il riformismo oggi significa scommettere, una volta ancora, sul ruolo essenziale della politica nella risoluzione delle controversie.
L’Unione Europea è rimasta al margine di tutte le partite principali degli ultimi anni, serve un sistema di difesa comune, una attività efficace di relazioni diplomatiche, ed un rapporto rinnovato con i territori.
Viviamo in questa situazione paradossale per cui la maggior parte dei bandi e dei fondi sono soldi che arrivano da Strasburgo e Bruxelles, ma quando se ne parla con i cittadini, i piccoli imprenditori, le partite IVA, se ne vive solo la parte problematica, come fosse esclusivamente un cappio al collo. La burocrazia in questo ha la sua grande responsabilità, ma questa è una fase completamente nuova della storia, in cui servono, per davvero, gli Stati Uniti d’Europa; venendo alla nostra provincia, nelle ultime competizioni elettorali Regionali e Politiche abbiamo sempre riposto “presenti” alle urne, con dati sopra la media nazionale. Anche stavolta ci sarà una grande risposta, a fianco di Matteo Renzi e di tutti i candidati del nostro collegio”
Dopo le europee cambierà qualcosa per i riformisti?
“Se il PD continuerà a raccogliere le firme contro il “Jobs Act”, il punto più alto raggiunto dal giuslavorismo e dal riformismo in questo paese, e se come immagino i candidati riformisti prenderanno voti e continueranno al contempo ad essere ostracizzati e allontanati dalle decisioni fondamentali nel PD, sarà tutto diverso. Personalmente me lo auguro, anche in provincia di Pistoia credo sia arrivato il tempo di cambiare le carte in tavola”
Per “cambiare” intende dialogare anche a destra, come fatto in alcune realtà?
“Intendo che si debba stare li dove sta la politica, nei problemi del territorio, nelle scelte coraggiose, nel capire che non basta più la professione di fede nei valori dell’antifascismo, che è patrimonio comune di tutti gli italiani e che è doveroso riaffermare con forza, ma serve di più. Lavoro, infrastrutture, riassetto amministrativo, taglio della burocrazia. Con chi vorrà confrontarsi nel merito di queste scelte decisive, troveremo di che costruire”.
[italia viva pistoia]