“JESSICA AND ME“, LA DANZA UNICA DI CRISTIANA MORGANTI

Jessica and me [foto Claudia Kempf]
Jessica and me [foto Claudia Kempf]
PISTOIA. Cristiana Morganti, storica danzatrice del Tantheater Wuppertal presenta un solo che la pone allo specchio. Una riflessione danzata e ironica che farà tappa il 5 dicembre, a Rimini, al Teatro Ermete Novelli, il 7 dicembre, a Modena, al Teatro delle Passioni, l’11 e il 12 dicembre al Funaro di Pistoia, che produce lo spettacolo, con Fondazione I Teatri, Reggio Emilia. Il tour prosegue poi fino ad aprile 2015 e toccherà il 21 febbraio, Perugia (Teatro Solomeo), il 24 febbraio Roma (Auditorium Parco della Musica, Festival Equilibrio), il 5 marzo, Piacenza (Teatro Gioia), il 7 marzo, Civitanova Marche (Teatro Annibal Caro) e infine, il 9 e 10 aprile Torino (Teatro Astra).

Un dicembre in danza, o meglio in teatro e danza visto che il titolo è Jessica and me, di e con Cristiana Morganti, storica danzatrice del Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch. Tre le città in programma – il 5 dicembre, a Rimini, al Teatro Ermete Novelli, il 7 dicembre, a Modena, Teatro delle Passioni, l’11 e il 12 dicembre al Funaro di Pistoia, che produce lo spettacolo, con Fondazione I Teatri, Reggio Emilia – prima delle tappe 2015 del tour, che avrà il seguente calendario: il 21 febbraio, Perugia (Teatro Solomeo), il 24 febbraio Roma (Auditorium Parco della Musica, Festival Equilibrio), il 5 marzo, Piacenza (Teatro Gioia), il 7 marzo, Civitanova Marche (Teatro Annibal Caro) e infine, il 9 e 10 aprile Torino (Teatro Astra).

Tutte ottime occasioni, a seconda delle latitudini, per assistere ad uno spettacolo, che al suo debutto, a Reggio Emilia, nell’ambito del Festival Aperto 2014 è stato un vero successo. Jessica and me, infatti, conferma il valore di questo volto della Compagnia Pina Bausch ormai molto noto in Italia, anche dopo l’altrettanto apprezzato Moving with Pina (la “conferenza danzata” omaggio alla Bausch, del 2010). Questo secondo solo di cui Cristiana Morganti firma idea, coreografia e interpretazione – con la collaborazione artistica di Gloria Paris, il disegno luci di Laurent P. Berger, i video di Connie Prantera, la consulenza musicale di Kenji Takagi – è concepito dall’artista partendo da alcune domande cruciali, non solo in campo artistico e non solo per il suo percorso professionale, domande che affrontano il delicato tema della memoria, delle radici e delle eredità: lei vuole che io danzi, oppure vuole che io parli? Da questo primo quesito che Cristiana Morganti rivolge ad uno spettatore, se ne aprono a catena svariati altri. Come gestire l’influenza artistica di un grande Maestro? Come non cedere alla consuetudine di una certa estetica? Come rielaborare un passato di studi di danza classica lavorando a Wuppertal?

Jessica and me [Claudia Kempf]
Jessica and me [foto Claudia Kempf]
In questo suo nuovo spettacolo, Cristiana Morganti, giunta a un momento importante del suo percorso, si ferma a riflettere su se stessa: sul rapporto con il proprio corpo e con la danza, sul significato dello stare in scena, sul senso dell’”altro da sé” che implica il fare teatro. Ne risulta una sorta di autoritratto idealmente a due voci (“Jessica and me”, appunto) di efficace e spiazzante ironia, dove Cristiana rivela ciò che accade nel backstage del suo percorso professionale. Un puzzle di gesti, ombre, muscoli, tenacia, spavalderia, timidezza, ricordi e progetti.

“Avevo bisogno di buttare uno sguardo indietro per potermi proiettare in avanti – sostiene Cristiana Morganti –. Lavoro a Wuppertal da vent’anni e vivo in Germania da quasi trenta … Fondamentalmente volevo capire chi sono diventata nel frattempo”.

[sirianni – funaro pt]

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