la battutaccia. CON L’AVVENTO DI COLETTA, NON CI VUOLE (AHINOI!) PIÙ FRETTA

Agli italiani soltanto, come dicono fra i montanini di Sambuca Pistoiese, «Mali, malanni, usci addosso e chiavacci nel culo!». E chi crede che la cultura popolare sia volgare, pensi ai giudici progressisti che assolvono il marito musulmano che massacra la moglie perché gli fa le corna e agisce secondo la sua coranica cultura. Chissà che ne pensa la Boldrini…


Sarcofago City è una repubblica sui generis


UNO, NESSUNO, CENTOMILA

DA CARONTE TUTTI IN FILA


Fra giudici denocratici e democratici progressisti quest’Italia è una camera a gas

 

Avete visto questo mio commento di ieri sera 28 febbraio sei un avvocato? nessun problema, per accedere alla procura devi solo prendere l’appuntamento?

Se non lo avete fatto, fàtelo e vi renderete conto che per il cittadino italiano la corsa a ostacoli diventa sempre più faticosa man mano che arrivano nuovi suonatori in orchestra al teatro di Sarcofago City.

Per chi invece non è cittadino italiano e non si sa da dove viene; che cosa ha combinato in vita sua; se è un individuo socialmente pericoloso; se è spacciatore o no; se è vaccinato o infetto; se aggredisce gli ottantenni per strada, le vergini per via e le ultracinquantenni a cui palpa il culo e se la ride pisciando perfino sotto le finestre della “gente comune” senza ritegno, per lui vale la legge dell’antilegge e della semplificazione amministrativa. Ha solo diritti.

Claudio Curreli gli apre le porte e le terre non sue, anche con l’aiuto della moglie, Nicoletta Maria Caterina Curci, che sequestrerebbe e venderebbe con l’Isveg anche l’aureola di Jaweh, se potesse; Tommaso Coletta finge di non sapere/non vedere e tace; Giuseppe Grieco decide (a capocchia) se un argomento è di natura pubblicistica o privatistica, e se gli muore malissimo una vecchina in Asl o in Rsa, archivia; Leonardo De Gaudio, da parte sua, manda scriminati i sindaci che cambiano le carte in tavola durante il gioco del malaffare (come il Betti del Carbonizzo di Montale); la Luisa Serranti non distingue una firma falsa da una autentica e chi paga da chi riscuote (e viene dall’Agenzia delle Entrate, buon per lei!); la Chiara Contesini, che sbaglia i capi d’imputazione prendendo fischi per fiaschi, annusa l’aria e, con tutto il casino che c’è in questa città-sarcofago dove niente funziona, perseguita chi esercita, in piena regola, il diritto di libertà di espressione, perché Ella non studia mai, o quasi, la materia di cui si occupa: se ne occupa – come di solito si fa a a Pistoia – adoperando Word copia-incolla: oltre la sostituta non arriva. Si preoccupa più di arrivare in aula con le scarpe con tacco a spillo e poi togliersele nei corridoi dell’ufficio, dove si sente più a suo agio con le ballerine. I giornalisti veri notano anche questo, signori della corte.

Perché la procura di Coletta se la prende solo con la «gente comune»? Per quale motivo non vuole vedere gli altri problemi della città? E perché la procura Genova e il Csm proteggono delle illiceità che vedono pure i ciechi?

Infine, la Linda Gambassi, tiene “a galleggio” per anni il tema “veleni dell’inceneritore di Montale” fino a portarlo allo stremo per poi chiederne l’archiviazione: così Coletta ne può negare l’esame e l’estrazione di copie perfino al Comitato Anticeneritorista di Montale e a Legambiente di Antonio Sessa, grazie alla sua famosa circolare interdittiva che, a suo dire, valorizza la trasparenza della legge 241/90. Ma non è il caso di dimenticare Luigi Boccia, responsabile di una informatizzazione che a Pistoia non c’è proprio…

E il cittadino, espropriato col prelievo dell’Irpef diretto da stipendio e pensione, dovrebbe gioire e ballare di felicità come nella Bibbia viene descritto David in figura di scemo-buffone dinanzi al trasporto dell’arca dell’alleanza che viene trasferita a Gerusalemme?

Ci vuole soltanto un non-presidente come Mattarella per crederci! Lui che si selfiava con quelle speciali personcine che erano, appunto, i Ferragnez…

Oggi, per vivere benein Italia, con tutti i diritti e senza alcun dovere, occorre:

  1. chiamarsi Agnelli e possedere la Repubblica (di fatto e di diritto);
  2. essere sorelle del Pm aggiunto di Firenze Luca Turco;
  3. essere neri/negri portati qua dai negrieri del terzo millennio anche coi soldi dei vescovi e del cardinale Zuppi;
  4. condividere il potere con chi il potere lo fa a suo piacimento e arbitrio: il famoso e nefasto Capitale di Marx, che si impipa di tutto e ti fa mangiare ciccia sintetica e farina di grilli, scorpioni fritti e per dessert cacarelli di capra alla crema firmati Bill Gates e stampati in tre dimesioni.
Ci rifiutiamo di essere cittadini discriminati dai magistrati che spregiano la giustizia, capito ministro Nordio?

Il problema non sono le forze dell’ordine che randellano, ma quella santa marmaglia delle «autorità costituite» che fanno democrazia tenendo poi 24 mila euro in contanti nella cuccia del cane.

Se tu, cittadino italiano, ti vendi a tutto questo; se sei tutto questo diventandone parte integrante e sostanziale, puoi perfino ambire a farti fare papa. Basta, infatti, buttar fuori quello che ti sta sui coglioni e prenderne il posto per benedire anche Satana che incula i suoi adepti.

Sempre in nome di Dio, però…

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


A Pistoia, grazie alla procura e non solo, i veri clandestini e irregolari senza diritti sono gli italiani


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