la battutaccia. E CAMILLERI DISSE AD ALTA VOCE: «FACCI UN PRODIGIO, CINTOLA, VELOCE!»

Questa è una battutaccia per modo di dire. Somiglia di più a un’appendice di “sinagra&cuffaro” di stamattina. Ma la vergine farebbe un’opera buona e santa se tappasse la bocca a certi amministratori del Menga…


Quarrata, il Comune antimafia che si distingue per la falsificazione di carte e documenti, per i favoritismi e per la vendita delle indulgenze edilizi a cani e pòrci. Che proprio per questo si appresta a dare la cittadinanza onoraria a don Ciotti con squilli di Rosy Bindi e rulli di Bombardieri

CHI SOL LEGGE ROMANZI DI SALGÀRI

È GIÀ TANTO SE PARLA COI SOMARI.

SE POI AL BURRACO GIOCA SOLAMENTE,

DI PERDITEMPO BECCA LA PATENTE!


La cintola della Madonna (conservata a Prato) saebbe meglio che fosse ben stretta sulle bocche di certa gente…

 

Quale miracolo? Quello della festa della Madonna della Cintola, venerata a Quarrata, che ha la sua reliquia nel duomo di Prato, città che, a settembre, la mostra dal pulpito di Donatello.

Ma di più preciso? La fasciatura delle bocche di due sindaci: il primo perché la faccia finita di sgranare e basta (ogni occasione è buona); il secondo perché la pianti di ridere a 360 gradi.

Entrambi pericolosi per la comunità quarratina, possono essere considerati come due geni coltivati in vitro dalla scienza politica della sinistra quarratina, quella che ha perfettamente compreso la lezione impartita da Enrico Berlinguer sulla famosa/fumosa “questione [im]morale”.

Chiusi questi “due forni” inutili, potrebbe darsi – se la Madonna della Cintola volesse – che tornasse un attimo di silenzio per riscoprire l’importanza del ragionamento contadino. Senza più gente che casa in Fermulla, strade franate come via di Lucciano sopra Silvione, ma con campi sussidiari da 2 milioni, che non puoi adoprare per fare il giro da Orsino, in su, fino a Lucciano e poi scendere a Quarrata: tre chilometri per 50 metri lineari strada fatta andare al macero dalle amministrazioni del benessere e della felicità.

Forse se la Madonna tappasse la bocca a questi due, riprenderebbe vigore anche il cervello (che da anni ha la spina staccata) degli uffici comunali, quelli che hanno fatto il male del Montalbano. Parlo della collina area protetta che, probabilmente, il Mearelli ha visto una sola volta, in vita sua, quando ci ha detto che se non si prendono provvedimenti, il Montalbano ci casca addosso. Gli si potrebbe sempre risponde che… sono cose che accadano.

Mearelli – lo ripeto per i quarratini della Piana – è assessore ai lavori pubblici. È l’ultimo della serie inaugurata dalla SS Gori, sindaca inutile: Mazzanti, Romiti e Mearelli; 25 anni ma pochi cervelli.

Nel 2020, quando ancora il Curreli non era corso in aiuto al suo presunto «prossimo sociale» ragionier non-dottor Romolo Perrozzi, ai lavori pubblici c’era Romiti il Sorridente. Il Montalbano risultava ancora (fra via Carraia e via di Lecceto) zona a vincolo ambientale eccetera eccetera.

 

Scoppiato il casino da me fatto brillare, e iniziando, il Montalbano, a cascarci addosso, un bel mattino il cartello che avvisava dei vincoli vari, sparì. Era sull’angolo della proprietà del Perrozzi. Non credo di averlo smontato io: ma se qualcuno avesse le foto che mi inchiodano, le tiri fuori. Curreli e la procura vengono subito e mi mettono al muro in tre balletti.

I lavori pubblici – e parlo dell’attuale sindaco apparente, burattino di Okkióne – sostituirono i cartelli non per come erano stati piantati all’origine, ma facendo sparire l’avviso di area protetta e falsificando (a Quarrata i falsi sono pane quotidiano, specie se pubblici) la cartografia, perché la cosiddetta via Carraia non è affatto strada a fondo chiuso e, passando dai Poggioni e andando in Acquabona, sbocca al Maestrino, sopra Buriano.

Tutto questo è a perfetta conoscenza anche della procura di Coletta, che non muove nemmeno un pelo del naso, preso com’è a proteggere i suoi amici come la Lucia Turco.

La Madonna tiene la sua cintola in mano

Una volta tolto il cartello di vincolo ambientale del Montalbano, in quattro imbecilli si sono divertiti perfino a mettere la targa di strada privata su Via Vicinale di Lecceto. E gli uffici comunali (lavori pubblici e polizia municipale) hanno persino falsificato documenti e sopralluoghi per non disturbare il non-dottore Ctu caro a Curreli e altri disturbati mentali già salvati diverse volte dall’esimio sostituto Giuseppe Grieco. Cosa deve essere mafia, oltre a questo? Volete attentati come quelli di Capaci o di Via D’Amelio?

Madonna della Cintola, or facci un bel prodigio.
Tappa la bocca ai bischeri e invoca Topo Gigio
perché faccia cascare l’intero Montalbano
sul capo al Mearelli e al popolo sovrano!

Buona Cintola a tutti. Amen.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana


Non posso aver paura e tremare dinanzi alle autorità
neppure se vivono al Terzo Piano.

Non sono un giornalista da gelato, ma sono e resto un giornalista della Resistenza morale e civile

 

Primo perché esse sono lì per servire me e i cittadini e non i raccomandati e i protetti del potere; i familiari, i parenti e gli affini. Secondo perché quando io parlo, non invento e non falsifico come certi dipendenti del Comune di Quarrata o anche molti dei sostituti della procura di Pistoia che, vinto il concorso in magistratura, si sono messi in testa di essere indiscutibili ed eterni.

Pensino, invece, al Bayesian, i cui passeggeri avevano coglioni ben più grossi di certi scalzacani che non sanno neppur leggere una pagina in lingua italiana.


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