San Michele ed Agliana batton tutta la Piana. La batton nel pappare e poi nel chiacchierare. Guardate…fanno i truci: ma poi scelgon gli inciùci. E sono tutti presi da madmuasèl Torresi
SE PAPPAR FOSSE VIRTÙ
DOPO AGLIANA NIENTE PIÙ!
Domani, a San Michele, si tagliano le mele a’ poveri porcelli: salsicce e fegatelli. Partecipa, mañana, pure ’l Comùn d’Agliana, che, quanto a far macelli, n’ha fatti e molto belli. Salumi e fritti misti fra destra e comunisti: ed, anche per gli obesi, zuppone di Torresi.
Seppur sposo novello, verrà ’l Ciottolo-Agnello a servir costolati a tutti gli affamati? E visto che la destra d’Agrùmia alla finestra messo ha, senza pudore, il proprio posteriore: perché non ha invitato, qual ospite onorato, pure il Prodi Romano del Piàn di là emiliano?
In sagra tanto bella manca di mortadella un bel vassoio a fette, fra culatelli e tette. Questo parte mañana. A fine settimana, il primo di febbraio, Agliàn Fest’Unitajo. C’è Furfaro e c’è Giani a percular gli agliani, e a raccontargli fòle che di più ’un se ne pòle. Per poi finir benino, c’è il “tarallucci e vino”: c’ènno i Sabatat(t)ori e parlan dritti ai cuori, scherzando con la storia, la Segre e la memoria.
E pur se i comunisti fingon d’odià i fascisti, a Agrùmia, è cosa nota, lor nuotan nella mota e insièm nella mellétta, vista l’intesa stretta, che lega i ciottolani con l’Anpi e i partigiani. Ci siamo bene intesi, gente della Torresi?
Buon divertimento a tutti. E non dimenticate di prenotare l’apericena da Guido, prima che Ombrone e Brana esondino come il cervello dei vincitori delle ultime eRezioni amministrative…
San Benedetto da Norcia
che i baffi ti accorcia
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