la battutaccia. GIORNALISTI & MAGISTRATI. A CACCIA DI “NOTIZIONE” SUI QUOTIDIANI CHE RISPETTANO IL CANONE-MONTANELLI

«I giornalisti che si dedicano a questi temi esistenziali di universale (più che ampio) respiro, oltreché essere dei maghi della penna, non rischiano neppure di finire perseguitati e condannati da un tribunale né terzoimparziale (ma, a mio parere, persecutorio in mobbing e stalking) come quello di Pistoia»


Oggi Alessandro Tassoni non avrebbe scritto La secchia rapita, ma La luce scomparsa


LA VITA È TUTTA UN CUMULO DI GUAI

E L’OPPRESSIONE NON FINISCE MAI

MA SE TRATTI UNA TORTA E LE CANDELE

LA TUA VITA VA AVANTI A GONFIE VELE


September 17, 2022 • 8:56:57 AM • revised

Il tempo di Guareschi e degli arresti fascistici per reati di opinione non è mai finito. La Costituzione è stata usata come carta igienica e lo è tuttora da una certa parte di addetti ai lavori

 

 

Durante quella che è stata la farsa giudiziaria più importante dell’intero periodo dell’emergenza Covid a Pistoia, cioè il maxiprocesso politico contro Linea Libera e i suoi giornalisti, come ho già detto più volte due arguti sostituti procuratori – Claudio Curreli e Giuseppe Grieco – non paghi di non avere svolto indagini accurate come legge comanda, hanno preteso perfino darci lezione di come debba essere il giornalismo «montanellianamente corretto».

Per insegnarci a scrivere e a fare il nostro mestiere, ci volevano proprio due personaggi così: dei quali basta la lettura dei cosiddetti capi d’imputazione, per avere immediatamente i sintomi raccapriccianti dell’orrore linguistico-stilistico che li caratterizza nei loro scritti, dato che anche la forma è sostanza – ancorché costoro non se ne rendano conto, convinti, con orgoglio, che l’essere giudici sia, di per sé, sinonimo ed equivalente dell’essere onniscenti in tutte le materie del mondo.

E intendo chiarire che, su questo terreno, come su quello delle competenze linguistiche, sono io il giudice, sia per titoli accademici che per lavori scientifici. Non certo loro.

Vedendo, però, due titoli di oggi, segnalàtimi dal solito lettore rompiballe, che tuttavia ha un occhio di tutto riguardo per trovare il pelo nell’uovo, credo di aver capito cosa significhi, per i sostituti Curreli e Grieco, il nesso «giornalismo montanelliano» o «alla Montanelli».

Sia ReportPistoia che Il Tirreno (in regionale) ce ne offrono due esempi luminosi. Queste, infatti, sono le vere grandi notizie degne di nota, di attenzione e politicamente irreprensibili.

E i giornalisti che si dedicano a questi temi esistenziali di universale (più che ampio) respiro, oltreché essere dei maghi della penna, non rischiano neppure di finire perseguitati e condannati da un tribunale né terzoimparziale (ma, a mio parere, persecutorio in mobbing e stalking) come quello di Pistoia; un tribunale particolarmente accanito contro chi supera le colonne d’Ercole della velineria ossequiosa delle «autorità costituite».

E pensate… È sparita anche la candelina! Come faremo con il problema della giustizia, quello dell’occupazione, quello della pedofilia o delle orde di clandestini non fatti venire in Italia dalla Lamorgese? Penserà a tutto Terra Aperta?

Tra le notizione di oggi ci sono:

  1. un gravissimo problema di distacco di luci cimiteriali per una bolletta anòmala di – pensate! – quasi 10 €, mentre il cittadino che segnala la cosa non ha neppure il coraggio di dire chi è: preferisce non farsi riconoscere…

  2. una eccezionale storia da Colorado Café Live: una torta spedita per posta ed arrivata… mangiata.

Dunque, se Linea Libera avesse preferito fare del giornalismo come questo, giammai sarebbe finita sotto le zanne della tigre coi denti a sciabola della famosa (anche in senso etimologico di famigerata) giustizia italiana e, giù giù, pistoiese.

Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine Nazionale Giornalisti [da Gonews]
A Pistoia si arrestano i giornalisti per reati di opinione: ma i giornalisti di Pistoia sono sordomuti. Hanno da pensare a quasi 10 € (!) e a una torta mangiata da un postino smistatore.

Al di sopra c’è la Covid-idiozia, la guerra ucraina e il bieco Putin che ci vuole congelare. Nel mezzo scorre la cloaca dei partiti italiani in attesa di essere nuovamente votati per continuare l’opera di distruzione democratica di questo stivaletto con le suole bucate come le mani degli sperperatori pubblici.

Non conviene fare i donchisciotti, vero? Meglio non rischiare, per non finire poi nel tritacarne di un giudice terzo e imparziale che condanna per non dover smentire – ne sono convinto – i propri saggi e sapienti colleghi della procura.

Mio dio, non mi pento e non mi dolgo punto di aver chiesto a Carlo Bartoli – discutibile (poi vi spiegherò perché) presidente dei giornalisti toscani e oggi di tutti i giornalisti d’Italia –, di essere disiscritto dal dis-ordine dei giornalisti. Amen!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


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