la battutaccia. IN RIMA, A LODE E GLORIA DI UN BABY CHE SI FASCIA E FA LA STORIA


Sembra la novella dello stento. È dal settembre-ottobre 2019 che sto cercando di far capire al Comune di Quarrata (quello dei democratici della SS Gori, del Mazzanti e, oggi, del Baby-Romy), che il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi è comunque un abusivista quanto, come, e forse anche peggiore, dello squalificatissimo assessore all’edilizia l’abusivista Simone Niccolai



NEL MENTRE L’OCCHIALUTO DIO MAZZANTI

FA I SUOI GIOCHETTI E SPINGE IL ROM AVANTI



Curreli e Grieco, appoggiati da Coletta, sono scesi in tre nell’aula di “persecuzione” per chiedere la condanna del periodico Linea Libera. Gli piace la Verità montanelliana, a loro. Ora Curreli si appresta a tornare di njovo in aula accompagnato da madame Contesini. Ma quanto s’ha a durare a difendere le proprie «possimità sociali», ministro Nordio?

 

Ma in questa repubblica a parte, che è la provincia di Pistoia, un perfetto Pm come Tommaso Coletta (si dice sotto inchiesta a Genova per le minacce a Daniele Cappelli – ascoltare qui) permette a un sostituto, immerso fino al collo nell’illegalità del suo ufficio (è incompatibile a Pistoia e non può né deve andare contro le leggi dello stato favorendo i clandestini solo perché lui pensa che la terra debba essere aperta) di rinviare a giudizio me e Alessandro Romiti.

E sequestra per ben due volte una testata in assoluta regola con le norme di legge: che né lui, Tom Col, né la procura conoscono; anche perché al Terzo Piano o non sanno leggere e aggiornarsi, o non vogliono leggere e aggiornarsi dal momento che, come veri e propri tiranni, si sentono sfacciatamente forti del loro indiscutibile potere dittatoriale. Contro il quale nessuno dei penalisti osa fare pio, neppure IX.

Questo, cara procura, si vede benissimo dal di fuori. E lo si prova dall’interno quando, come me, uno è costretto a restare agli arresti domiciliari per 104 giorni, solo perché – io credo e quindi posso pensarlo ex art. 21 della Costituzione – un magistrato, che io ritengo inaffidabile e corrotto, come Curreli, sembra dovere e voler per forza sostenere le sorti di un “potenziale” suo amico quale il falso dottor Perrozzi che si scatena con decine di querele temerarie, fasulle come lui stesso.

Ripetiamolo a chiare lettere: ora che il Curreli (stavolta consociato con madame Contesini) ha preparato un’altra smitragliata di accuse farlocche e mal-confezionate (tutte uguali alle prime, ma utili a far suggestione) per rinnovare – come è accaduto finora – le sue pressioni illecite sui magistrati d’aula; ora che il torturatore di padre Fedele Bisceglia, dicevo, ripiglia vigore dopo le sue meritatissime ferie, tutti i lettori capiranno meglio che lo scout lavora per sfondare la Linea Maginot, onde ottenere una nuova mia condanna. Per me, invece, Claudius è semplicemente un pericolosissimo “stalker giudiziario seriale”, strumento di chi governa Pistoia. Poi fate voi!

Che ci guadagna, infatti, Curreli, che – a mio parere – dovrebbe più giustamente fare l’operaio nei vivai pistoiesi, dato che è sempre in giro a piantare alberini di Falcone e Caponnetto? Quali rapporti ha con il falso dottor Perrozzi? E quali con la scrittrice Milva Maria Cappellini, moglie del falso comandante della polizia Municipale di Agliana?

Perché questa fitta rete di catto-demo-sinistri che ne hanno combinate una più di Attila in Pistoia e provincia, in altri settori protegge illegalmente le vere attività pericolose come quelle della realtà intangibile di Vicofaro o degli infortuni all’interno delle strutture dell’Asl?

Eppure sono tutti al corrente – e se dico tutti intendo tutti, loro compresi – del fatto che il Perrozzi è un abusivista conclamato del Montalbano; e per questo ha subìto sanzioni: ma solo grazie alle mie segnalazioni, non certo per altri motivi, dato il protezionismo dei geometri del Comune di Quarrata di cui gode.

Sono al corrente che il medesimo Perrozzi è direttamente legato ad altri abusivisti suoi confinanti. Gente che oggi, dopo 39 anni e solo grazie alle mie inesauribili insistenze amministrative, hanno ricevuto un diniego totale da qualsiasi sanatoria di qualsivoglia genere perpetrata anche ai miei danni grazie alla corruzione del Comune di Quarrata e di suoi personaggetti che ho più volte citato, il cui peggiore è stato, senza far torto a nessuno, il geometra Franco Fabbri.

Ma Mearelli, che è anche assessore al demanio, lo sa o no che del demanio pubblico e all’assetto idrogeologico fanno parte anche tutte le strade interpoderali-vicinali chiuse da geni come il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi, così caro al sostituto Claudio Curreli? O Mearelli, il colle casca giù fino dal Nelli…

Non mi lascio menare per il naso, né mi metto a tremare dinanzi a una procura – specie quella di Coletta – che, ictu oculi (a colpo d’occhio, avvocati perrozziani che non sanno il latino), è un luogo non di giustizia, ma di evidente perdizione morale e civile: o non ci troveremmo dinanzi a decine di vittime di giudici (fortunatamente non tutti!) corrotti, come quelli che aleggiano sulle acque del buio eterno al Terzo Piano.

Pentìtevi, violatori dei diritti umani che non rispettate il 358 del cpp, ma che ci rinviate a giudizio appena sfioriamo i benefici e gli onori illeciti di cui godono (peraltro col vostro appoggio) in benefici di potere malefico di cui, in 80 anni di Costituzione, vi siete fraudolentemente appropriati grazie al vostro circolo di vergognoso protezionismo: lo stesso che permette a Curreli (ce lo ha scritto l’ex-presidente Maurizio Barbarisi; anche lui, a mio parere, giudice iniquo) di starsene a Pistoia a combinare tutti i suoi guai insieme alla moglie.

E spiegatemi: perché, se dicendo il vero sul falso dottor Perrozzi e il falso comandante Andrea Alessandro Nesti con la scrittrice sua moglie, mi avete rinviato a giudizio per stalking e diffamazione, se vi scrivo tutto questo che sto scrivendo e ve lo invio gentilmente attraverso quel bricconcello del luogotenente Maricchiolo, fate finta di non vedere questi stessi reati da me perpetrati contro di voi? Qualcosa non torna, dice, ontologicamente, la logica di Aristotele…

Barbarisi ha dichiarato per iscritto e per ben due volte che il Curreli è protetto a Roma. E questa vi pare giustizia?

Volete una spiegazione personale che mi spetta ope legis ex art. 21? Lo fate perché, a mio parere, siete così squallidi e nani, da pensare che se mi denunciaste, sareste costretti a rinunciare a rinviarmi a giudizio, per poi opprimere e costringere i giudici di aula a condannarmi né più e né meno di come farebbero i famosi Sinagra & Cuffaro di Andrea Camilleri. Questo il mio pensiero, non meno degno del vostro.

Il fatto è che io sono un uomo libero, indipendente e repubblicano. Ma soprattutto assolutamente alieno dalla volgarità del sistema mafioso che caratterizza (ed è sotto gli occhi di tutti) il vostro vergognoso sistema-giustizia, dove nessuno di voi è mai punito per gli errori che commette: pur se agisce in ogni modo provocando il soggetto preso di mira, che in questo caso non imbraccia il fucile – come forse vorreste –, ma la penna, sempre ex art. 21 Cost.

Buona giornata a tutta la cupola delle «autorità costituite» della Gip Patrizia Martucci.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana


E domani alcune domande specifiche ad alcuni
illustri magistrati pistoiesi


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