la battutaccia. LE UNICHE “PROSSIMITÀ” CHE FUNGONO SONO QUELLE DEL DOTTOR COLETTA

L’Italia non ha bisogno di un “colpo di stato” per rimettersi in piedi: quello lo ha già avuto da Tangentopoli in poi. Ha bisogno, invece, di un “colpo di democrazia” che spazzi via tanti vergognosi padroni delle vite dalla gente


«Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi»


ALTRO CHE PROSSIMO! IL TRIBUNALE

INCALZA E OPPRIME LA “GENTE COMUNE”


 

Un consiglio adatto ai risultati pistoiesi…

 

Inutile perdere tempo con il famoso Ucas, Ufficio Complicazioni Affari Semplici. Inutile inventarne di tutti i colori, cara Cartabia, per cambiare tutto con il fine di far restare tutto esattamente com’è se non peggio.

Le uniche prossimità che funzionano a dovere sono, senza dubbio, quelle sociali tanto care al procuratore capo Tommaso Coletta. Lui le conosce bene fin dal tempo della Lucia Turco: è il Bardellone che, dal Canto al Balì, non ha fiato per metterlo giustamente (come dovrebbe fare un giornalista vero) in difficoltà…

Con esse – come Coletta disse chiaramente sempre a Tvl dinanzi al guru Luigi Egidio – la giustizia procede spedita tanto da sembrare unta, ben lubrificata com’è.

Ripeto a tutti (e ne sono autorizzato dal fatto di risultare più importante del “mostro di Firenze”: lui ebbe in aula un solo accusatore, Canessa; io ne ho sommati perfino tre in un colpo: Coletta, Curreli e Contesini; CCC, manca solo la P di Unione Repubbliche Socialiste Sovietiche) che con le “prossimità sociali” la giustizia corre come un treno dell’alta velocità.

Ve ne servo e ve ne rammento alcuni esempi:

  1. La procura protegge i clandestini di Vicofaro (prima di rinviarmi a giudizio, considerate Terra Aperta e l’opera di Curreli in proposito)
  2. Claudio Curreli l’incompatibile. Più esplicito di così…

    Il Curreli – ed è noto anche a Barbarisi – ha tanta prossimità con il tribunale che vi lavora indisturbato a fianco della consorte Nicoletta Maria Caterina Curci

  3. La procura se la prende comoda con l’inceneritore di Montale (sostituta Gambassi); con il carbonizzo di Fognano (sostituto De Gaudio); con i falsi del Comune di Quarrata (sostituta Serranti, ma anche Coletta e altri); con i tumori di Casalguidi; con l’inquinamento delle acque superficiali e di falda
  4. La Procura (sostituto Grieco) è impelagata con le morti di anziani (guarda caso in Valdinievole: architetto Natali e signora Giusy De Rosa), ma punta più sulle responsabilità delle Rsa che su quelle dell’Usl
  5. La procura se la prese comoda con l’amianto alla Breda (vero avvocato Andrea Niccolai che oggi istigherà i cronisti pistoiesi, già abbastanza castrati, ad autocastrarsi ancora di più?)
  6. La procura ha favorito l’Hitachi (Curreli chiese i tabulati del cellulare di Antonio Vittoria dal venerdì al lunedì successivo; mentre ci mise un anno e più per chiedere le stesse cose per una signora stalkerizzata di Montale)
  7. La procura favorisce il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi (appena 3-4 mesi per organizzare la saga/sega dell’Anello dei Nibelunghi contro me e Linea Libera); sfavorisce un Gatto che fa il vigile a Montecatini e lo fa arrestare in mare mentre è in barca in ferie; tiene sotto intercettazione le due vigilE Turelli & Vilucchi e altre simili bischerate, magari per favorire il mai-comandante Andrea Alessandro Nesti e l’ispettrice Pavona Sonia Caramelli
  8. La procura salva i falsari del Comune di Quarrata (Marco Bai, Iuri Gelli, Andrea Casseri, Emanuele Gori etc. etc. etc.: ma anche il segretario generale, Luigi Guerrera, e Marco Baldi)
  9. La procura salva gli assessori abusivisti quarratini (Simone Niccolai, strafavorito da Marco Bai e dal sindaco Okkióne Mazzanti, sindaco di fatto ancor oggi alle spalle del Romitino-Shrek)
  10. La procura salva Benesperi e Ciottoli, sindaco e assessore fascista del Comune di Agliana; entrambi falsi testimoni e calunniatori conclamati, pur di perseguitare Linea Libera
  11. La procura protegge chi vuole e affligge chi crede: e tutti zitti.
Ripassatevi la lezione del Canto al Balì

C’è bisogno di essere più chiari ed espliciti di così per far capire ai cittadini-tordi di Sarcofago City che la città del ladro in cattedrale è ostaggio di un’amministrazione giudiziaria penale da far rizzare i capelli anche a Yul Brynner?

Questa è la città in cui un giudice, Alessandro Azzaroli – su malconsiglio di Giuseppe Grieco –, ha il coraggio di infliggere 15 giorni di carcere a una persona che grida per strada, incazzata a telefono con il proprio compagno, solo perché sveglia dal sonno ospiti stranieri del Calesse di Montorio (che non fanno querela loro perché al mattino, ma guarda un po’, sono già tornati a Berlino e sono spariti); ma in cui altri giudici – onestamente non ricordo più chi –, dopo che Andrea Alessandro Nesti confessa in aula di essere stato lui a scrivere un esposto anonimo contro la comandante Lara Turelli (era il tempo di Canessa), assolvono il mai-comandante per levis culpa!

Più prossimo di Nesti chi altri in procura, dopo 4-5 anni di Vpo (vice procuratore onorario) in aula? Lo difendeva – mi pare – lo studio Niccolai.

Ma oggi, all’Università Popolare “Aligi Bruni”, ci penseranno il questore, l’avvocato Andrea Niccolai in persona e il giornalista Maurizio Gori, per il bene della popolazione, a convincere i cronisti pistoiesi e la stampa (fedele & ligia/bigia al potere, con una lingua da giraffa: 50 centimetri!) a tagliarsi il pène cantando Bella ciao!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


E questa, secondo voi, sarebbe giustizia?


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