Siamo convinti che Marco Furfaro e la Simona Querci, entrambi di solida fede, più che delle battute dei leghisti che li costringono a strapparsi i capelli, avrebbero di che guardare – e con la massima attenzione – in casa propria…
PIEDI SU DUE STAFFE
GLI ITALICI SONO BRAVI
Ma come sempre le pie donne guardano nelle mutande degli altri, di cui adorano contare i peli pubici che, prima o poi, secondo il loro punto di vista, andranno tutti rapati come la testa di Jovanka e le altre, accusate di collaborazionismo con i nazisti.
Della Torresi, che prima si presenta con tutte le sue alte idealità democratico-anpigiane, e immediatamente dopo salta il fosso e scappa, in una inattesa fuga amorosa, fra le braccia di Minkiolin che non caca il Nerozzi, ma accoglie – e meglio del figliol prodigo – la transfuga, emblema della coerenza? Silenzio?
Che una leghista come la Cerdini scriva 19 parole, più o meno innocue, suscita invece scandalo, orrore, raccapriccio e di più.
Se invece un’anpigianina, ben arrossata, va in quel posto ai suoi dell’Anpi, non genera neppure un colpo di singhiozzo nella Querci che, se non ricordo male, c’ha il figlio in prima linea nella fede dei partigiani d’Italia…
Culturidea di Pistoia commenterebbe così: «Un bel silenzio non fu mai detto».
Giovanni dalle Bande Nere