Con tutto quello che ha fatto di pessimo in cinque anni da seppellire nelle linee di fuoco dell’inceneritore di Montale, il primo cittadino di Agliana ha perfino il coraggio di invocare anche la protezione della sposa di Dio!
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ANCHE I SINDACI PREGANO
Che la Madonna della Cintola di San Niccolò fosse passata da Vienna per la restaurazione (dopo il passaggio di Napoleone?) l’ho dovuto imparare dal Bimbominkia.
Anche se non posso dire che il termine è errato, rimane sempre caratteristico di una lingua affetta – si diceva nella scuola seria di un tempo, quella della riforma Gentile – da mancanza di proprietà di linguaggio.
Che il restauro è ottimo, lo dice il colpo d’occhio. Quindi: bravo Bini!
Ma che Minkiolìn, poi, faccia registrare un italiano davvero improprio, lo testimoniano anche i complimenti alle persone che hanno reso possibile l’ottimo lavoro del bravissimo Bini.
I complimenti, sindaco, si fanno – di solito – a prestatori d’opera d’ingegno (e anche il restauro lo è). Non si fanno di certo a chi “paga” il lavoro. A chi paga l’artista si dice grazie, per la generosità.
L’aspetto, però, più interessante del commento del Benesperi è questo: «che la Madonna possa sempre guidarci nel nostro cammino».
Per fraterna laica pietà da socialista nostalgico-craxiano e non-credente, non definirò bestemmia questa espressione desiderativa del sindaco (?). Mi limiterò a indicarla come una più sfumata blasfemìa, che i più non sanno cosa significhi di preciso.
Forse è perché lui è uso ricorrere a blasfemìe, che la Madonna non lo ha aiutato a evitare cazzate delinquenziali come:
- denunciare noi di Linea Libera che lo avevamo messo sulla sedia di sindaco;
- inventarsi calunniosamente che siamo stati la causa delle sue diarree e delle notti in bianco in ruminazione (vedi certificati dei suoi medici);
- tradire la comandante Lara Turelli, che per lui si era fatta non in quattro ma in otto, dato lo spopolamento del comando dei vigili aglianesi ad opera del mai-comandante Andrea Alessandro Nesti;
- stringere la mano a Fabrizio Nerozzi per poi fotterlo senza pietà;
- tradire per la seconda volta il Nerozzi dopo che gli aveva portato una marea di voti buoni a farlo eleggere per un altro quinquennio maledetto;
- chiamare a sé quell’essere ambiguo/scivoloso di Ambra Torresi, ancora iscritta all’Anpi (che ci dice in merito, Sonia Petrillo?), che scodinzola a destra e a manca per fare l’assessore “de’ cavoli sua”.
Peccato che la Madonna non ci sia. O avrebbe fatto come l’elefante in processione nel filmato che segue…
Scrivetemi, se non sono stato sufficientemente chiaro.
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana
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Il patto di non-aggressione Torrentrop-Molomink (per capirci le nozze Ambra-Luca) alla luce di altri indizi, sempre molto apprezzati nel settore penale del tribunale di Pistoia, l’apparentamento fascio-comunista si potrebbe spiegare anche in altri modi.
Per esempio grazie alla proprietà transitiva: «Se A è in relazione con B e B è in relazione con C, allora anche A è in relazione con C».
Guardate la foto. Se Chiara Marziantonio, criminologa amica di Ambra Torresi, è in relazione con Elena Augustin, e Elena Augustin è avvocata di Luca Benesperi, anche Luca Benesperi può essere in relazione con Ambra Torresi. Fila il discorso?