la battutaccia. PISTOIA TRA CRAVATTE, CAMICIE SBOTTONATE, PAPILLON E SFARFALLONI

I giornali locali, molto evangelicamente, vedono, in metafora, le zecche sulle chiappe del cavallo, ma non il garretto spezzato dell’animale


Ma non sarà mica stato un simbolo…?


 

Milo, il cucciolone etneo, omaggia il suo boss

 

Al primo con[s]iglio comunale di Pistoia tutti in cravatta, quelli della giunta, tranne il Sabella, a camicia sbottonata.

L’ha scritto uno dei giornali attovagliati, quelli che riescono a vedere solo i particolari del vestiario/bestiario di Sarcofago City

Unico, tra i consiglieri, l’architetto Salvatore Giuseppe Patanè, con un bel “parpaglione” (lo dicevano nel medioevo) nero.

Il cronista ci si è buttato sopra. Ma avrà còlto davvero il senso del messaggio di questo ironico siculo etneo che, tra silenzi e allusioni, sembra scappato fuori gattopardescamente dalla figura del principone di Salina?

Il papillon lo usava Churchill: e dunque Patanè ha dichiarato appartenenza equilibrata liberal-conservatrice.

Allo stesso tempo il papillon fu messo al bando dal regime fascista: per cui, indossandolo, Patanè ha dichiarato di essere antifascista.

Ci saranno arrivati i pistojesi…?

e.b.
[direttore@linealibera.it]



Print Friendly, PDF & Email