Il ferrucciano si prepara alla corsa per la Regione insieme a Tomasi? È ambizioso al massimo, anche se non sa scrivere neppure dieci righe e ogni volta che lo ha fatto è dovuto ricorrere all’opera gratuita di Alessandro Romiti, che poi ha denunciato e aggredito in Comune, anche se la procura pistojese ha fatto “evaporare” il fascicolo della violenza privata e oggi Coletta & C. piagnucolano per certi cartelli che offenderebbero le toghe rosse…
A FIGARO PENSÒ CON LA SUA CETRA
MOZART: E INVECE AL CIOTTOLI IL LA PIETRA
Or non è guari (che significa: poco tempo fa), Maurizio (non quello del Piccolo diavolo del Benigni, ma quello del santo diavolone! delle opere del Verga), è convolato a nozze per la seconda volta.
A questo punto, fra gli appellativi che gli competono, oltreché agnellone, tubatore, picchiatore, fascione, squadrista, cianchettatore, bottarghiere, còco, bisteccajo, falso testimone e calunniatore, ci sarà pure il titolo, tutto mozartiano, di Figaro per le sue (seconde) nozze.
La fortuna del ferrucciano poggia su saldi plinti di cemento armato duri come la sua testa: un’officina che ha garantito manutenzioni a gratis (ce lo raccontava lui stesso) a più della metà del personale della prefettura e non solo; una salda amicizia con il luogotenente Salvatore Maricchiolo di Quarrata; una smisurata devozione al “sostituto che scherza poco” (come diceva lui alludendo allo scout Claudio Curreli); una plastilinità similissima a quella del La Pietra: si è infatti sùbito allineato alla morbida predisposizione all’inciucio con don Tofani per gli aiuti alla Caritas; con Andrea Alessandro Nesti a scanso di equivoci; con l’Ambra Torresi dell’Anpi, che corre in tutti i campi (politici); con le tubate generosamente dispensate alla gente per via, in litigi per futili motivi; con tentativi di strozzare Silvio Buono e con la distribuzione di penettones et circenses ai comunistini male-abituati del Comune di Agliana. Sempre accosto all’Aveta, mirabile cometa fucsia piovuta a far danni ad Agrùmia.
Si fa così, oggi. Non ha tenuto, il Ciottolo, però conto – anche se i suoi amici della procura (Curreli, ma pure Contesini, oggi…), appena lui frigna per delle sue fregnacce, lo ascoltano; lo consolano e ci rinviano a giudizio per diffamazione – che il giudice Luca Gaspari, prono a Curreli, a Grieco e a Coletta, ha commesso un errore madornale: ha, infatti, fatto eseguire (che colpo di genio e great idea!) la copia forense del mio cellulare sequestrato ad mentulam canis da Curreli e dalla sua condiscendente collega Patrizia Martucci.
Lì dentro – e mi dispiace, ma io so’ io e lui non è un … ! – c’è tutta la verità. Quella cosa di cui la procura di Pistoja s’impipa, anche se si scandalizza per i famosi cartelloni che compajono in giro, facendo indignare ReportPistoia per un’inquisizione che ignora sia l’articolo 54 della Costituzione che il 358 cpp.. Tutta roba sgraditissima al potere.
Novelli piccioncini, Vivite felices (= vivete felici, per copiare un epitalamio di Claudio Claudiano, che l’avvocata Elena Giunti ignora insieme a molti altri); oppure «buona vita» (ma vaffancùlo!), come mi scriveva, a sfottò, questo pallone gonfiato di un Ciottoli, chiamandomi carcerato e chiedendomi se ero sempre in gabbia, al momento in cui era convinto e certo che la partita era chiusa e gli agnelli (da qui agnellone) contati, pur se Grieco ha archiviato tutto per il semplice fatto che mi spregia ed odia in quanto, unico vero giornalista pistojese, ho osato seguire e narrare la protervia di Renzo Dell’Anno e di lui-Grieco, quale di lui gemmazione, nella malagiustizia in perfetto stile mafioso del suo capo attualmente scomparso dalla circolazione. Intendo parlare della vergogna con cui entrambi intesero infangare l’onore del luogotenente Sandro Mancini, nel silenzio più assoluto dei cosiddetti “giornalisti di Pistoja”.
Purtroppo un bel gioco dura poco, o nobilissimo cranio grosso della Ferruccia! Infatti
Muore la pecora, muore l’agnello,
muore il bue e l’asinello,
muore la gente piena di guai,
ma anche gli stronzi schiantano, sai?
PS1 – Nota per il duo Curreli-Grieco. Questa è sàtira, ironia, sarcasmo, indignazione, verità sparata in faccia. Non puttanate come presumete dalle vostre cattedre di disonorevole cartapesta/cartapèste…
PS2 – Come si vede, abbiamo accuratamente evitato di far vedere le facce dei familiari del Ciottoli, altrimenti ci riminaccia come fece con il Romiti, urlando: «Di me fate quel che volete, ma guai a voi se toccate la mia famiglia!»…
Edoardo Bianchini
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