LA BENEDIZIONE DEI FUCILI? IL WWF SCRIVE A MONSIGNOR FAUSTO TARDELLI

Riguardo alla iniziativa della parrocchia di San Michele Arcangelo e Valdiforfora Avaglio interviene Marco Beneforti del comitato per il WWF di Pistoia e Prato

Cacciatore

MARLIANA. Riguardo alla apertura dell’anno venatorio e alla decisione del parroco di Avaglio di benedire i fucili al termine della funzione religiosa di domenica prossima interviene anche il wwf di Pistoia con una lettera inviata al vescovo Monsignor Fausto Tardelli.
Questo il testo integrale:

A Sua Eccellenza Reverendissima
Monsignor Fausto Tardelli
Vescovo di Pistoia

Pistoia, 29/08/2023
Oggetto: Benedizione dei fucili a cura della Parrocchia di San Michele Arcangelo Avaglio e Valdiforfora, 

Sua Eccellenza Reverendissima,

Ci rivolgiamo a Lei perché siamo stati portati a conoscenza del fatto che, la prossima domenica 3 settembre c.a., nell’ambito dell’apertura dell’anno venatorio 2023-2024, la Parrocchia di cui all’oggetto, eseguirà, durante la Santa Messa, la “Benedizione dei fucili”.
Sommessamente ci permettiamo di far notare a Sua Eccellenza, che una benedizione di questo tipo ci sembra alquanto singolare ed impropria durante una funzione religiosa. La presenza di armi in Chiesa non è esattamente sinonimo di pace.
Come Lei c’insegna, lo stesso Papa Francesco ha più di una volta affermato, anche con sincera durezza, che è «una vergogna» e «una pazzia» pensare di aumentare la spesa per le armi, anziché adoperarsi per orientare verso la pacifica convivenza il sistema delle relazioni internazionali.
Ovviamente, nel caso in specie, si tratta di armi destinate all’esercizio venatorio che però, anche in questo caso, collide con il messaggio dello stesso Francesco contenuto nell’Enciclica “Laudato si”, dove il Papa, con la consueta schiettezza, evidenzia che … “la nostra terra, maltrattata e saccheggiata”, richiede una “conversione ecologica”, un “cambiamento di rotta” affinché l’uomo si assuma la responsabilità di un impegno per “la cura della casa comune”.
Ebbene, ci chiediamo e Le chiediamo, se la benedizione di uno strumento di offesa come il fucile, non sia in contrasto con i dettami del Papa.

L’esercizio venatorio è sicuramente antitetico rispetto all’auspicata “cura della casa comune”, ovvero la natura.
Sappiamo bene che la Toscana e, in special modo, certe zone della Montagna Pistoiese, ha una tradizione venatoria consolidata (anche se il numero di chi chiede la licenza di caccia, sta sempre più diminuendo), ma le tradizioni, specie quelle cruente in pratica o in teoria, sono fatte anche per essere cambiate o cessate.

Nel ringraziarLa per l’attenzione, ci preme salutarla cordialmente

Comitato per il WWF di Pistoia e Prato
Marco Beneforti

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