la buona scuola. TRA NUVOLE DI POLVERE E FIORI DI CACTUS

La carovana delle buona scuola
La carovana delle buona scuola

PISTOIA. La carovana della buona scuola arranca tra le nuvole di polvere, ondeggia pericolosamente e i mozzi delle ruote cigolano.

I carovanieri però non mollano, hanno i fazzoletti legati al collo, mézzi di sudore, incitano i cavalli a non cedere, ogni poco la mèta appare vicina, per poi scomparire nelle onde vaporose di un miraggio.

Giddàp, forza ragazzi, alla fine non ci sarà un gran banchetto ma almeno una merenda all’ombra. Quella sì.

Renzi e la buona scuola
Giannini-Renzi-Delrio: «Con la buona scuola vi faremo un dono grande così…»

Dal luglio del 2015, quando fu approvata la legge 107 di riforma del sistema di istruzione nazionale, chi lavora nella scuola – specialmente i precari – ha dovuto navigare a vista tra interpretazioni, rassicurazioni e/o allarmi da parte di sindacati, decreti ministeriali in grado di stravolgere il contenuto e il senso di quanto la legge aveva prospettato e altre amenità.

E ha dovuto scegliere: la permanenza in graduatoria provinciale (Gae) o la domanda di assunzione a livello nazionale? Il nuovo concorso o l’attesa fiduciosa di assunzione da graduatorie? La chiamata diretta poi…

Passate le colline dei trasferimenti lontano da casa, guadate le sabbie mobili del concorso, avvistate le montagne delle graduatorie di merito, il 15 settembre, data d’inizio dell’anno scolastico, tutto avrebbe dovuto essere definito.

fiori-di-cactus
Fiori di… cactus della buona scuola

Invece ieri, 19 settembre, c’era, per esempio, chi sarebbe potuto essere nominato su un certo posto in una determinata scuola, ma in redazione riceviamo quanto segue:

“hanno pubblicato le disponibilità definitive di Prato (cioè i posti liberi da assegnare – n.d.r.) che però sono diverse da quelle su cui avevano previsto le assegnazioni negli ambiti (per  ambito si intende una suddivisione della provincia – n.d.r.), alcune ragazze hanno fatto presente che se le disponibilità potevano cambiare, allora anche la loro assegnazione ad ambito poteva cambiare (nel caso che Prato fosse terza scelta e spuntassero dei posti a Firenze, ad esempio – n.d.r.), è quello che è avvenuto per spagnolo…

“Per italiano gli aventi diritto sono arrivati compatti dicendo che volevano essere chiamati in ordine di graduatoria e poter decidere tra medie e superiori e così è stato fatto… ma nemmeno loro sono stati nominati perché ovviamente l’Ufficio Scolastico Regionale deve ri-decretare il tutto. Alla fine della lista un’insegnante ha scoperto di essere rimasta senza posto dato il cambio delle disponibilità…

“Nel frattempo, dopo i fatti di Prato sono stati richiamati quelli chiamati su italiano venerdì scorso a Pistoia per chiedere se anche loro volevano cambiare (certo che volevano cambiare, ma gli uffici hanno decretato la nomina immediata – n.d.r.); residuano due insegnanti di spagnolo nella stessa situazione, avrebbero voluto una cattedra alle medie e sono state mandate alle superiori…”.

Non è difficile prevedere che la carovana della buona scuola dovrà procedere a una nuova distribuzione degli incarichi da qui a una settimana, continuando a caracollare tra nuvole di polvere e fiori di cactus.

[Linee Future]

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