la calunnia è un venticello. DICE SEMPRE PAOLO ‘IL BELLO’…

Si dissolsero nell’aria…

AGLIANA. Agliana è un paese di pettegoli – scrive Serena Galardini, sostenitrice di Massimo Vannuccini  –  e don Paolo Magnanensi le risponde che quello che ha detto, lo ha detto benissimo e che meglio non si poteva.

Poi, con solennità profetico-sacerdotale, alza le tre dita e benedice chi benedice «il suo regno che non avrà mai fine», e ci spiega cosa sono le bugie e le calunnie. Hanno le gambe corte, dice, e «il tempo è galantuomo»…

Ed è vero, perché questo don Paolo “il Bello” (a Agliana si fanno sempre le cose in due: don Paolo il Bello e don Paolo Tofani; il Vannuccini e la Noligni di Chi li ha visti?), un sacerdote del Pd che non ha risposto sui 33mila euro che, da lui in poi, sono stati fatti pagare a Tvl del Bardelli, dove lavorava la di lui figlia, Serena Magnanensi, auspice ed esecutore il fu-comandante Nesti sugli attenti; questo don Paolo con spiccate tendenze da puparo,

  1. Pettegolezzi. 1

    o ci denuncia per diffamazione (e glielo sconsigliamo vivamente)

  2. o altrimenti dovrà spiegare alla sua blandita & carezzata Serena Galardini, quanto amore per Agliana e per gli aglianesi abbia profuso il duo Noligni-Vannuccini che, in un anno di consiliatura, dal settembre 2017 al settembre 2018, sono stati due «fantasmi in giunta», mai presenti o quasi, contraddicendo, con solare evidenza, le quattro regole del buongoverno propugnate con orgoglio dalla Galardini:
  • condivisione
  • passione
  • umiltà
  • politica per il bene comune

tutte parole che, alla luce dei comportamenti noligno-vannucciani, dovrebbero essere più giustamente sostituite con i «quattro elementi della vita» che caratterizzano un bellissimo modo di dire di Lagacci, frazione di Sambuca, e che sono:

  • mali
  • malanni
  • usci addosso
  • e chiavacci nel culo!
Pettegolezzi. 2

E ora a noi, don Paolo il Bello:
vedi un po’ che gran macello.
La Noligni e il Vannuccini,
da bambin-prodigio fini,
alle Giunte un sono andati,
ma i quattrìn se l’èn beccati!
Li han cacciati nel borsello
e hanno fatto un carosello:
una vita dolce e vaga
poich’è il popolo che paga!

CONTI ALLA MANO, DON PAOLO!
DICCI SE QUESTE SONO BUGIE E CALUNNIE

L’ultimo anno di consiliatura regolare (prima giunta Mangoni)  Massimo Vannuccini e Valentina Noligni sono stati due assessori fantasma.

Abbiamo preso a campione il periodo che va dal settembre 2017 al settembre 2018, momento in cui il sindaco Mangoni ha ritirato le deleghe a Vannuccini,  assessore alla cultura, allo sport, ai progetti e finanziamenti europei e ai servizi informatici (quella specie di rete da pesca tutta buchi che è il sistema on line del comune).

Spuntano le ribollite del Magnanensi con lenticchie di Colfiorito?

Dall’11 settembre 2017, momento in cui la giunta ha ripreso la sua attività dopo la pausa estiva, e fino alla fine del 2017, ci sono state complessivamente 17 sedute di giunta durante le quali sono stati deliberati 34 atti: Vannuccini è stato presente solo a 3 sedute (14 settembre, 23 novembre e 30 novembre); questo appassionato del buongoverno risulta assente in 14 sedute. Nelle tre sedute a cui ha partecipato, Vannuccini ha votato 6 atti (le delibere 59, 60, 78, 79, 80, 81) rispetto ai 34 atti deliberati nel quadrimestre settembre-dicembre. Non è che si sia disfatto di fatica e sudore, no?

L’assessore Noligni (deleghe a bilancio e finanze, aziende partecipate, patrimonio e gemellaggi – in quanto a ottobre 2017 Mangoni le aveva tolto i lavori pubblici e li aveva affidati a Italo Fontana; mentre Fragai l’ambiente glielo aveva tolto a maggio 2017 e a settembre 2018 ha ha estromesso il Vannuccini a seguito della scoperta del suo tradimento quando c’era già l’accordo di sottobanco con i pupari di essere candidato-sindaco 2019), l’assessore Noligni, nel 2017, è stata presente a 3 sedute su 17 nelle date 11 settembre, 14 settembre, 30 novembre; e ha partecipato al varo di 5 atti su 34 emessi nel quadrimestre settembre-dicembre 2017. Assente su 29 deliberazioni. Capperi che sudata! E che dedizione al bene comune!

ED ECCOCI AL 2018

Dal gennaio e fino alla rimozione di Vannuccini (prima decade del settembre 2018) la giunta ha tenuto 21 sedute e approvato 73 delibere.

Vannuccini, o meglio «l’uomo invisibile», è stato presente, in circa 9 mesi (tempo di gestazione di un pupo), a 2 sedute e mezzo soltanto: il 15 febbraio, a metà seduta del 18 maggio e il 23 luglio. È andato in giunta, in pratica, 1 volta ogni tre mesi. Se si fosse trattato di una donna, avrebbe vinto il piacevole guinness dei primati di ben 4 coiti in un anno, minchia!

Vannuccini ha partecipato a 4 deliberazioni su 73 emesse (nn. 16, 50, 64 e 65): è risultato assente a 69 deliberazioni. Almeno questo è un numero davvero… significativo.

Fra il settembre 2017 e il settembre 2018, «l’uomo invisibile» è stato presente, su 38 sedute, a 5 sedute e mezzo: il 18 maggio 2018 fu presente a mezza seduta deliberando l’atto 49 delle 12.05, ma risultando assente all’atto 50 alle 12,45. In quella seduta sono state approvate solo due delibere: la 49 e la 50.

Ex Giunta Mangoni con due fantasmi

La Noligni, compagna dell’uomo invisibile, nel 2018 è stata presente a 3 sedute e mezzo (15 febbraio, 3 maggio e 19 luglio, e a metà seduta del 18 maggio: come il Vannuccini). Hanno deliberato entrambi l’atto 49 e hanno saltato l’atto 50. La Valentina ha partecipato a 8 delibere su 73. Totale sedute presenza: 6,5 su 38; ha partecipato a 13 atti su 107 in un anno; mentre Vannuccini ha partecipato a 7 delibere su 107 atti (non presente a 100 delibere). L’appassionato di buongoverno Vannuccini non è mai stato presente ad argomenti riguardanti le sue deleghe; e lo stesso è stato per la Noligni, sempre assente a delibere che riguardavano finanze e altro di sua competenza. Si rammenti, infine:

  • la Noligni, al momento di essere estromessa da Mangoni, ha lasciato un disavanzo di 600mila euro e, purtuttavia, ha rilasciato interviste vantando un «tuttappósto di cassa»
  • Vannuccini non è riuscito a ottenere 1 solo euro dall’Europa, non si è occupato della rete informatica (che va e non va a seconda delle circostanze e delle perone attuali) e ha solo svolto il pesantissimo compito di concedere il patrocinio del comune alle associazioni sportive.

Insomma, questi due, son morti di fatica, come vedere dal Libro dei morti scaricabile da qui.

Interessante, infine, un pettegolezzo – tanto per dare soddisfazione a Serena Galardini – che riguarda il Pieri, futuro assessore allo sport se passerà «l’uomo invisibile»: lui, presidente del Real Aglianese, sembra sia stato visto portare vassoj di paste alle case popolari. Benigni si chiedeva quanto costassero le banane a Palermo; qui c’è da chiedersi quanto si pagano i voti per il Pd di Agliana… 1 pasta, 2 paste, a piacer?

Si sono spesso dimenticati di andare in giunta. Non hanno mai dimenticato di intascare le indennità di assessore: soldi pubblici. Degli aglianesi.

Ora Paolo “il Bello” può salire le scale della Procura: consegni ai Pm anche il Libro dei morti

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Diritto di critica

Scarica Il Libro dei morti


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