LA COMBRICCOLA DEL BLASCO

Adamo Paoletti
Adamo Paoletti

PISTOIA. Ha ragione Vasco Rossi, quando dice di non essere soltanto il numero uno, ma anche il due e il tre. La nostra condivisione, che maturiamo sistematicamente e progressivamente con il trascorrere del tempo, ieri sera, nella sala da ballo di Santomato, ha avuto un’altra conferma. Sul palco, ad intrattenere una platea desiderosa oltre ogni ragionevole dubbio di scaricare il più possibile l’adrenalina accumulata durante la settimana, c’era la Combriccola del Blasco, che è la formazione ufficiosa-ufficiale di tribute dell’immarcescibile cantautore di Zocca, il Vasco nazionale.

Un concentrato di felicità che ha suggerito a Tony De Angelis, l’ideatore dei giovedì live e di questi tributi a coda in attesa della finalissima della Corrida, a metà serata, di aprire i finestroni superiori del circolo: il sudore e la contentezza, poco dopo le 23, avevano ormai raggiunto un livello di grande allerta!

Il pubblico della combriccola del Blasco
Il pubblico della combriccola del Blasco

E sul palco non c’era Vasco Rossi, ma un suo indomito fan, Adamo Paoletti, 45 anni, fiorentino ad origine controllata, che venera così tanto il proprio beniamino che quando va in scena, automaticamente, o per magìa o forse per la chimica che appartiene solo al Vasco nazionale, diventa emiliano. Anche il pubblico, numerosissimo, trasversale, preparatissimo, si è immerso in questo virtualismo e ha creduto che a cantare non ci fosse un copia-incolla, ma la versione originale. I più scatenati non se lo sono fatti dire due volte di abbandonare le comode postazioni attorno ai tavolini per andare ad occupare quello spazio precauzionale del sottopalco a ballare, cantare, sollevare le braccia al soffitto e battere le mani. Quelli meno sfacciati hanno preferito declinare l’invito, ma seppur rimasti a sedere in compagnia delle loro metà, alcune frustrate, altre visibilmente stanche, non si sono sottratti dall’orgia collettiva di cantare, anche solo muovendo le labbra, le varie novelle del vangelo rossiano.

Perché le canzoni del Vasco nazionale, i fan, le sanno tutte a memoria; e non si tratta di filastrocche, canzonette, ma dei veri e propri dizionari di sopravvivenza. Vasco è uno di loro, ma Vasco è uno che ce l’ha fatta e siccome è buono, dispensa a tutti quelli che vogliono ascoltarlo le ricette dei medicinali con i quali lui è riuscito a sottrarsi dalla legge dell’anonimato e che per i suoi fan, Adamo Paoletti compreso, diventano la panacea gratuita per come riuscire a tirare avanti, aspettando giorni migliori. Che non arriveranno mai.

Print Friendly, PDF & Email