LA COMICITÀ AGUZZA DEGLI “OMINI” AL TEATRO MONTAND

Gli Omini in una scena dello spettacolo
Gli Omini in una scena dello spettacolo

MONSUMMANO. Per gli studenti del Progetto “A scuola di teatro” approdano al Montand domani, giovedì 3 dicembre alle 10:30, Gli Omini, premiati lunedì scorso a Milano al Piccolo Teatro “Paolo Grassi” con il Premio Rete Critica 2015 come miglior compagnia, nel corso della consegna degli Ubu.

Un premio di grande rilievo per il giovane collettivo teatrale, dal 2014 in residenza artistica presso l’Associazione Teatrale Pistoiese, capace di raccontare – come si legge nella motivazione della giuria – “aspetti importanti dell’Italia dei nostri anni, attraverso una teoria di personaggi malinconici, disperati, esilaranti sostenuti da una comicità aguzza e corrosiva e da una recitazione credibile, precisa, minuta”.

Gli Omini saranno in scena con Ci scusiamo per il disagio, lo spettacolo prodotto dall’Atp, che ha riscosso grande successo di pubblico e di critica sia al debutto in luglio all’Area Rotabili Storici di Pistoia sia nella versione ‘da palcoscenico’ presentata una decina di giorni fa al Piccolo Bolognini di Pistoia nel cartellone teatrale e alle scuole pistoiesi.

Scritto e interpretato Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi, Giulia Zacchini e Luca Zacchini), lo spettacolo costituisce la prima tappa del Progetto T., la sfida produttiva che vede impegnata l’Associazione Teatrale Pistoiese per il triennio 2015/2017 attorno alla Ferrovia Transappenninica Porrettana: un percorso di rilancio dell’identità della storica linea, che passa attraverso il recupero della memoria, la cultura dei territori e l’esperienza dell’oggi e al quale anche il teatro intende contribuire.

Partito dalla Stazione di Pistoia, il Progetto T. è salito in treno e arriverà a Porretta Terme, offrendo ascolto, raccogliendo immagini, confessioni, volti e racconti, e restituendo spettacoli, attraverso indagini e interviste territoriali alla ricerca di storie e personaggi, secondo la modalità di lavoro sul campo, quasi ‘etnografica’, che caratterizza la creatività degli Omini.

Gli attori-pendolari
Gli attori-pendolari

La stazione di una periferia non è solo un luogo di passaggio. Non è un momento di transito, non è solo un non luogo. La stazione di una città piccola ha una sua identità, i suoi abitanti, le sue voci, le sue regole. Gli Omini sono stati un mese alla Stazione di Pistoia – grazie alla collaborazione con Centostazioni (Gruppo Fs Italiane) – sui binari, nel bar a consumazione obbligatoria ogni due passaggi, verso i bagni, sulle panchine. Hanno capito le regole e le hanno viste infrangere. Hanno incontrato la gente.

Alcuni pendolari, molti ex carcerati, altrettanti in libertà vigilata, piccioni, studenti confusi, marchettari, gente che si sposta in treno perché non ha più la macchina, coppie di ogni tipo, amore in ogni forma, piccioni, tossici, barboni suonatori di mandolino, donne che alla stazione leggono e poi parlano come un libro stampato, piccioni.

Gente che si nasconde, gente da guardare con la coda dell’occhio. Gente che guarda i treni passare e che deve stare lontano dalla linea gialla.

[marchiani – atp]

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