AL SOLO VEDERE il rimestìo di questa politica e di questo Stato, l’unico a farsi strada è il vomito.
I comunisti bastonarono la Prima Repubblica a morte, complice Di Pietro – anche lui poi finito in giri pochissimo chiari –, per arraffare il potere con un colpo di Stato che, grazie alla demenza di Berlusconi, che fece un passo indietro (con quale ricatto lo avranno costretto?) e al tradimento di Fini (sputtanatissimo dagli eventi matrimoniali e post con le case di Montecarlo), permise a quel grand’huomo di Giorgio Napolitano di fare quel che voleva senza finire dinanzi alla giustizia per attentato alla Costituzione.
Ho già scritto che mi vergogno di essere italiano e qui lo ripeto solennemente. È inutile che questi “bufali della politica” in transumanza vadano a giurare nelle mani di uno che non è il presidente di nessuna repubblica perché eletto da un parlamento che lui stesso, questo anonimo e grigio signor Mattarella, definì illegittimo. E siamo al quarto giro intorno alla boa della presa di culo in nome della salvezza dello stivale.
Giorgio Napolitano è stato quell’emerito comunista che applaudiva i carrarmati a Budapest: m’importa un corno se dopo ha fatto autodafé. Prima fascista, poi comunista stalinista, poi revisionista dei nostri corbelli, finché andava a Bruxelles spendeva 90 euro di aereo e ne richiedeva 900 allo Stato di cui era figlio: uno Stato comunistico in cui i figli di sangue succhiavano sangue e i figli adottivi (tutti i non comunisti) sono sempre stati costretti a succhiare fiele a suon di calci nel sedere.
Del resto l’ottica comunista e quella democristiana non si discostavano prima e non si discostano neppure ora che convivono nella stessa anima: quel che è mio è mio e quel che è vostro ce lo prendiamo. Solo che Andreotti stampava moneta e ci faceva stare bene, mentre questi cattocomunisti alla Renzi, stampano guai e debiti e continuano a succhiare soldi a ufo: Re Giorgio ben 900mila € all’anno – dicono – per i suoi rinomati servigi!
Dinanzi al governo Gentiloni – rima facile e un nome una garanzia: pensate al patto Gentiloni e rivedétene i danni – il maldistomaco aumenta. Anche perché è un conglomerato di renzisti senza la faccia del Bianconiglio, ma non per questo meno pericoloso.
C’è tutto lo staff nocivo di prima, con la vergine Boschi (l’incapace della schiforma costituzionale) a sgallettare ancor più esposta, e il fratello di latte del Bomba, Luca Lotti, che gli ha garantito la potenza di fuoco di Chianti Banca per fare gli ultimi 50 miliardi di debito ai danni di un Paese già ridotto in braghe rotte da un Monti che, per castrarlo, chiese l’indennità di Senatore a vita (bell’esempio di amor patrio, di uno già straricco e strabenpagato da professore universitario e non solo – ma chi va a messa ogni domenica ci va per pregare Dio che non gli tolga i soldi di tasca, evidentemente…) e di un povero, inefficace, patetico Letta, agnello di Dio che servì ai macellai da zerbino di parata per preparare l’assalto dello scout più stolto e più pagato d’Italia: un ganzoide mani-in-tasca che parla inglese come una vacca frisona.
Nel vedere tutto questo non basta il digestivo Antonetto, l’Amaro Giuliani o il Gaviscon per non vomitare: potrebbe esserci uno shock anafilattico e potremmo morire, di colpo.
Per non cadere in una vera propria cachessia terminale, dovrebbe esistere davvero quel Dio dei cattocomunisti (ma loro sanno bene che non c’è) che si ricordasse di essere stato quello che era nel Vecchio Testamento: il Dio della giustizia.
E non basta che, da questa oscenità di governo di Renzi-burattinaio, sia stata esclusa una nullità sostanziale chiamata Stefania Giannini, prima dalemiana, poi montiana e poi allineata al potere – e che forse avrebbe anche venduto l’anima al diavolo per restare lì a realizzare la schifezza della “buona scuola” buona a far pattume.
Il 60% degli italiani ha dato un calcio in culo ai conigli, ma loro, che scopano come conigli, si riproducono sin troppo alla svelta e tornano, anche grazie al non-Stato che abbiamo: e dunque cosa dovrà o vorrà fare un popolo che per errore ha gettato le sue perle della democrazia ai porci, che si sono rivoltati per sbranarlo? Abbasserà la testa sul tappeto della preghiera?
Intanto io continuao a vergognarmi di essere italiano.
[Edoardo Bianchini]