PISTOIA. Cara redazione, ammiro molto le vostre posizioni controcorrente, ben lontane da quelle pro-sistema degli altri giornali pistoiesi.
Spero che pubblicherete questo mio breve pezzo sull’Istituto Storico della Resistenza di Pistoia, un relitto culturale che costa fior di soldi alla cittadinanza senza però aiutarla in niente.
L’Istituto Storico della Resistenza, nato nel 1974 quando ancora aveva una qualche funzione, è adesso un covo di nullafacenti che occupa un posto un po’ scalcinato vicino a Piazza Mazzini. Per anni e anni hanno… dimenticato? di pagare l’energia elettrica e le bollette del Comune. Una famiglia normale avrebbe visto pignorarsi anche il lavello; loro se la sono cavata con un piccolo accordo col sindaco.
Da quando se n’è andato via il vecchio Direttore, il professor Giannelli, non ci si capisce più nulla. È una lotta intestina che vede il succedersi di direttori fantoccio. L’ultimo è così giovane da avere ancora la bava di latte, e posso assicurare che non decide niente di quello è veramente messo in pratica.
Pur essendo sull’orlo del dissesto e non facendo niente per la cittadinanza vengono coperti dalla Cgil che (grazie a… consiglieri nascosti?) controlla l’Istituto e gli fa fare ciò che vuole, dai poteri forti, dal sindaco e dalla regione che li finanzia per progetti inesistenti.
Chiedete loro quanti soldi, presi dalle tasche e dalle tasse dei cittadini onesti, daranno loro per la fantomatica e inutile Scuola Estiva, che non sarà seguita da loro e basta.
Enrico Innocenti
E’ piuttosto triste e grave ciò che afferma il sig. Innocenti, che evidentemente è a conoscenza di notizie di un certo peso e consistenza su ciò che avviene all’interno dell’Istituto. Se è così, diventa urgente che si arrivi a vederci chiaro davvero, tra i partiti dell’opposizione in primis, ma, perché no, anche nell’interno del P.D, se c’è qualcuno che ha ancora una coscienza viva ed un senso delle istituzioni (e ci mancherebbe che non ce ne fosse!). Perché una cosa deve essere chiara. La Resistenza, per chi la ha fatta, chi la ha vissuta, chi ci ha creduto e ci crede, è stata e deve continuare ad essere, una cosa estremamente seria. Non merita e non è ammissibile che alla sua ombra prosperino piccoli galoppini di partito e di sindacato e grigi burocrati dell’apparato pronti sempre ad annidarsi negli anfratti più comodi, magari all’ombra di ideali che sbandierano solo quando fa loro comodo, ma nei quali, evidentemente non credono più o neppure ci hanno mai creduto.
Piero Giovannelli
Leggiamo con stupore le farneticanti e offensive affermazioni sopra esposte dal Sig. Enrico Innocenti (pseudonimo di?) che non corrispondono nella maniera più assoluta a verità. Avevamo già in programma per i prossimi giorni una delle nostre consuete conferenze stampa di riepilogo delle attività per la cittadinanza. Il nostro lavoro e impegno, come è noto, è di puro volontariato e senza scopo di lucro, fatte salve le occasioni in cui giustamente retribuiamo il lavoro necessario, tanto è vero che il nostro bilancio è stato di recente approvato all’unanimità dai soci tutti. L’istituto svolge un ruolo di pubblica utilità nei campi della cultura e del sociale. Fra i tanti esempi ricordiamo: le iniziative di difesa delle istituzioni repubblicane svolte nell’ambito del Cudir; la cura costante della didattica per gli studenti delle nostre scuole con un offerta di lezioni di qualità su temi come il razzismo, le guerre, la costituente, i diritti, le stragi, la shoah, le foibe ecc…; le tante proposte per i 150 anni dell’Unità e per il centenario della prima guerra mondiale; la messa a disposizione gratuita della nostra biblioteca specialista attraverso la partecipazione alla Rete documentaria della provincia di Pistoia; il patrocinio a numerose pubblicazioni di ricerca storica locale e la nostra rivista quadrimestrale; la convenzione con la ASL per attività di inserimento socio-terapeutico per soggetti svantaggiati; il lavoro con la Fondazione Devoto per una memoria come forma di cittadinanza attiva contro i crimini e le violenze. Per quanto riguarda le insinuazioni sulle utenze rassicuriamo la cittadinanza che l’Istituto paga regolarmente il dovuto, mentre con le altre organizzazioni democratiche eredi della tradizione antifascista intratteniamo in piena autonomia normali rapporti di collaborazione qualora se ne verifichi l’opportunità ed ai fini del perseguimento della nostra missione, come l’organizzazione di seminari, convegni ecc… Quanto scritto offende pertanto persone che dedicano il loro tempo in maniera gratuita alla salvaguardia della memoria e della storia dell’antifascismo, della Resistenza e dei diritti umani, come chiunque, compresi gli scriventi sopra, potrà accertare venendo a visitarci nella nostra sede. Ci auguriamo che tali affermazioni e falsità, che evidentemente rispondono solo al gusto della polemica più becera, non abbiano a ripetersi in futuro.