FIRENZE. Da martedì 21 aprile, per la terza stagione consecutiva, arriva alla Pergola, in esclusiva regionale, il ciclone Filippo Timi con uno dei suoi spettacoli cult, Favola.
Accanto a lui la mamma imperfetta, Lucia Mascino e Luca Pignagnoli. Una casa confetto, in una cittadina qualunque della provincia americana anni Cinquanta, incornicia la favola di due casalinghe, due amiche, che cinguettano una felicità tutta apparente: come in ogni fiaba che si rispetti, dietro l’angolo si nasconde l’orco. Favola è un grande gioco condotto con sapienza, che echeggia il cinema e ha il ritmo di Carosello, tra improvvisazione scenica e racconto di fantascienza, sulle note di Doris Day, dei jingle pubblicitari e dei canti natalizi.
Giovedì 23 aprile, alle 18, Filippo Timi e la compagnia incontrano il pubblico. Coordina Riccardo Ventrella. Filippo Timi, autore, regista e interprete, dopo il debutto nella stagione 2011/12 torna a raccontare la sua Favola ammaliante, dissacrante, poetica, ironica, vorticosa e sorprendente. C’era una volta una casa fiabesca, un salotto accogliente, arredamento tipo bomboniera, moquette rosa, tappezzerie e mobili di provincia a stelle e strisce. C’era una volta una vita perfetta, due casalinghe, sposate, indossano vaporosi abiti a vita stretta firmati Miu Miu, tacchi a spillo, larghe e lunghe gonnelle, parrucche cotonate, trucco marcato, occhialini alla moda. Filippo Timi è mrs. Fairytale, en travesti e in dolce attesa, Lucia Mascino è l’amica mrs. Emerald, nevrotica e repressa, bionda come Kim Novak nei film di Hitchcock: insieme si sostengono e si proteggono contro quell’oscuro oggetto dei desideri eternamente delusi che è l’uomo, rappresentato dall’irrompere di Luca Pignagnoli, che interpreta il triplice ruolo dei fratelli Ted, Tim e Gled Stewart.
“Lo spettacolo inizia con una scena anni Cinquanta e si sente la musica di Doris Day in sottofondo – spiega Filippo Timi –, per sottolineare quest’atmosfera sul palco c’è anche un albero di Natale comprato su eBay e fatto arrivare apposta dall’Ohio”.
Dietro la facciata impeccabile di un matrimonio idilliaco e di un’esistenza perfetta e realizzata, mrs. Fairytale nasconde il dolore di un mondo che poco per volta si incrina.
“Per trovare l’amore ed emanciparci io e Lucia Mascino siamo costrette a fare un percorso – sottolinea Timi –, a superare delle paure e dei tabù, tutto un mondo fatto di convenienza e convenzioni. A me interessa indagare l’universo femminile quando si sperimenta un’emancipazione, che la donna dovrebbe in realtà già avere, ma, purtroppo, non è affatto così. Che poi la casalinga americana sia io, con i miei 84 kg, il mio metro e 84, il mio 47 di piedi, e questa voce, è un dettaglio”.
Lucia Mascino, applauditissima alla Pergola la scorsa stagione nel Don Giovanni e la precedente in Amleto2, sempre di e con Filippo Timi, protagonista della prima web serie, poi approdata in tv, Una mamma imperfetta di Roberto Cotroneo, conferma nuovamente il felice sodalizio con il poliedrico artista perugino.
“Con Timi è come fare un passo a due di danza – racconta Lucia Mascino –. C’è sempre qualcosa che accade lì e solo lì. È un aspetto importante che ti esercita a uscire dall’idea che hai della scena e a essere presente nel momento”.
Mrs. Emerald vive come Mrs. Fairytale l’apparenza di una routine felice, tra partite a carte e bicchieri di whiskey.
“Molte storie sono vere e ci appartengono – aggiunge Lucia Mascino –, alcune sono mie, altre di Filippo, ricordi personali, racconti d’infanzia, episodi e memorie intime che si riflettono e intrecciano nei due personaggi. Lui spesso scrive i suoi spettacoli inserendo pezzi di vita reale trasformandoli in parole teatrali: in questo caso ci sono i racconti delle mie paure di bambina”.
Mrs. Fairytale e mrs. Emerald sono fragili e profondamente sole. Entrambe nascondono dubbi, nevrosi, stranezze. Le loro maschere di normalità cadono quando vengono in contatto con una realtà imprevista, destabilizzante: anche i mariti non sono chi sembrano. Si crea allora un’intima complicità fra le due donne che le porta a interpretare, con momenti di autentica comicità, le parti di angeli vendicatori. Sotto i colori laccati e gli abiti femminili battono due cuori neri, una pulsione di tenebra con cui Filippo Timi ha fatto i conti prima che in Favola sul set di Vincere di Marco Bellocchio, film storico del 2009 sulla vita e gli amori di Benito Mussolini.
“Questo spettacolo è una conseguenza dell’esperienza che sono stato costretto, anche piacevolmente, a fare su me stesso per arrivare a interpretare Mussolini – ricorda Timi –. Marco Bellocchio, come prima cosa, mi ha chiesto di cercare quel fiume nero che sta dentro di me: un sentimento oscuro e profondo, che appartiene all’essere umano. Dopo aver indagato il potere in Vincere, ho sentito il bisogno di trasformarmi in una donna anni Cinquanta, sottomessa e anche picchiata dal marito. Una donna che segue un suo percorso di libertà e di rivoluzione personale meraviglioso”.
Nessuna favola è mai davvero una favola, perfetta. Neppure Favola, perché, per quanto la bugia di un sorriso possa essere imbalsamata, la vita si presenterà ugualmente a bussare alla porta, carnosa, brutale, spietata. E nulla sarà mai più come prima.
[brighenti – teatro la pergola]