la fossa fuia. UN PAESE ALLO SBANDO IN CUI IL POTERE È SEMPLICEMENTE DITTATURA DI CHI LO ESERCITA A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA

La morte dell’anziana signora della Valdinievole sequestrata al figlio maltrattatore impone una doverosa riflessione su come vengano esercitate, di fatto, le funzioni pubbliche in questa penosa penisola


A futura memoria perché le istituzioni siano chiamate alle proprie responsabilità

TUTTI I CITTADINI HANNO PARI DIGNITÀ…

E SONO EGUALI DAVANTI ALLA LEGGE


 

Guardate in viso la realtà. Non copritevi a vicenda: perché questo può toccare a tutti. Anche ai potenti protervi

 

Stamattina, 31 luglio, ho trovato questo messaggio sul cellulare:

Ore 4 circa, è morta la mamma…

Sono disintegrato, non ho mai dormito ed ho combattuto contro la morte tutta la notte. È stato tragico, da incubo!

*** e *** mi hanno ucciso mia madre.

Nonostante le due Pec che mesi fa gli ho inviato chiedendogli di potermi far soccorrere mia madre, me l’ha sistematicamente impedito. Ecco il risultato!

Tutti sanno che gli uomini sono mortali; che non possono durare perché niente è per sempre. Eppure, basta che qualche capoccione acquisisca un potere (uno qualsiasi: anche se infinitesimamente minimo), ed ecco che, al posto dell’eco-ansia, si gonfia il capo della certezza che da lui possa dipendere il resto del mondo.

Stanotte verso le 4 è scomparsa la vecchia signora della Valdinievole fatta sequestrare al figlio che la accudiva da anni.

Il figlio, infuriato con l’Asl perfetta della non-giornalista Daniela Ponticelli, aziendalista dell’informazione di regime assai cara anche al presidente dell’ordine dei giornalisti Giampaolo Marchini, aveva protestato per la sospensione dell’assistenza domiciliare all’anziana.

Ne era nato un conflitto senza pace tra lui e l’amministrazione della sanità rapinàtaci da Enrico Rossi e, oggi, assassinata dal presidente Eugenio Giani, quello che ringrazia la Madonna di Montenero quando vince le elezioni per la Toscana.

Un conflitto insanabile, questo, che vi ho raccontato fino dal giugno scorso. Una guerra a suon di querele ed esposti: fino a quando – se non ricordo male nei primi mesi dell’anno – l’anziana signora fu sequestrata alle cure domestiche del figlio perché, con un blitz a suon di denunce, il distorto potere pubblico sanitario ottenne dai giudici perfino misure cautelari contro il figlio al quale (udite bene!) all’ospedale di Pescia, un responsabile aveva detto: «L’Unica cosa buona che può fare sua madre è morire».

Il figlio indegno doveva stare alla larga dall’anziana perché la avrebbe maltrattata.

Da noi il potere pubblico di solito perseguita i cittadini che sono «meno uguali» degli altri

Del resto questa non è che una prova ulteriore che noi viviamo in un paese accogliente pronto a integrare i clandestini; a curarli, a concedere loro i diritti degli italiani in cambio di una dittatura pseudo-legale che pone le autorità costituite su un gradino al di sopra dell’art. 3 della Costituzione.

Infatti non siamo tutti uguali: o al Quirinale non ci sarebbe, fissato col mastice, un non-presidente che interpreta (come i suoi magistrati) la carta costituzionale, pur senza correre rischi di finire sotto per attentati alla Costituzione stessa.

La signora se n’è andata stamattina verso le 4. Dunque il problema, amministrativamente, è risolto.

Lungo questa scia di sofferenza, durata più o meno sei mesi, troviamo, tutti tranquillamente e felicemente al loro posto, gli artefici di questo scempio: il personale dell’Asl Toscana Centro, che ha partecipato al dramma; i responsabili medici e infermieristici delle due o tre Rsa, che hanno condiviso con l’Asl e le decisioni dei magistrati pistoiesi questo bel risultato; i magistrati della procura, i Gip del tribunale, i Got che hanno preso parte dal banchetto avvalorando le tesi dei maltrattamenti del figlio (certo irritante, ma non stupido e non digiuno di come si assiste un genitore), togliendogli la madre, trasformandola in un pacco-Amazon da portare di qua e di là affidato alle cure di un giudice tutelare e di un amministratore di sostegno.

Possibile che dal febbraio scorso nessun magistrato sia stato in grado di leggere questa dichiarazione?

Mentre una procura della repubblica, che era chiamata a indagare sulla verità, ha preferito lasciare da parte le segnalazioni del figlio e mandare avanti la denuncia delle «autorità sanitarie costituite»: anche se con interventi – e lo sottolineo con forza – tardivi per tardivi tentativi di attenuare le proprie colpe per il disinteresse con cui ha affrontato questa vergognosa situazione.

«Lupo non mangia lupo». E di quello che ci favoleggia il Pm capo Coletta, che la sua è una procura-modello, ci permettiamo di fregarcene perché non abbiamo e non vogliamo l’anello al naso.

Fedeli ai nostri impegni di dire e commentare liberamente gli eventi ex art. 21 della Costituzione, siamo qui a fare quello che in molti di coloro che esercitano (male) il potere a Pistoia (ma non solo), non fanno mai o quasi mai:

«Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore…».

Applausi!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]



e poi lo schianto rude, i sistri, il fremere
dei tamburelli sulla fossa fuia,
lo scalpicciare del fandango, e sopra
qualche gesto che annaspa…
Come quando
ti rivolgesti e con la mano, sgombra
la fronte dalla nube dei capelli,
mi salutasti – per entrar nel buio.

E. Montale, La bufera

Memento, homo…!

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