PISTOIA. Trentamila euro per cinque pagine di relazione (scarica Relazione Iori) e qualche tavola allegata: a tanto ammonta il compenso per una perizia di parte in merito alla demanialità o meno della Gora di Scornio, quella che correva dietro San Bartolomeo.
Certi ambienti di via Puccini bisbigliano perfino che l’architetto avesse chiesto, in cambio della consulenza in questione, la gestione delle attività turistiche di competenza del Capitolo della Cattedrale di San Zeno: cioè Battistero e altare d’argento. Gossip? Può darsi, ma tant’è?

Cosa trattava di tanto importante la perizia? Molto semplice: come abbiamo sempre riportato, il 24 novembre 2011 l’Agenzia del Demanio chiudeva la questione del progetto preliminare del parcheggio sotterraneo di San Bartolomeo, questione problematica per la presenza di una gora demaniale nell’area dove si ipotizzava di scavare.
Tuttavia, l’11 aprile 2013 la Napoletana Parcheggi proponeva ricorso al Tar Toscana contro il Demanio, al momento senza chiare motivazioni. Clamorosamente e smentendo se stesso, il 23 aprile 2013 lo stesso Demanio, esaminata la documentazione tecnica firmata in fede dall’architetto Iori, comunicava “che la gora non risultava intestata al Demanio Pubblico”: senza esperire alcuna indagine in proprio o fornendo documentazioni valide o quantomeno plausibili.
Solo a questo punto la partita dell’ipotesi del parcheggio si è riaperta miracolosamente, con tutte le speranze e gli interessi, poco chiari e – scusate il gioco di parole – sotterranei, di tanti attori, anche pistoiesi, in commedia.
In altre parole solo con questa mossa del Demanio, la Napoletana Parcheggi S.p.A. ha avuto il pretesto giuridico per rivolgersi al Tar con l’obiettivo di ottenere qualche soldo dal Comune come risarcimento dell’eseguito progetto preliminare del parcheggio.

E l’architetto Iori? Si tratta del presidente della società di servizi culturali Irsa S.r.l., una società che ha anche la doppia natura, cioè di Onlus e di srl, che ha la concessione del percorso di Pistoia Sotterranea e dei Rifugi Smi di Campotizzoro. Lo stesso Iori è diventato direttore del museo che ha sede nelle proprietà della famiglia Orlando (vedi video youtube).
Il camminamento di Pistoia sotterranea si snoda in parte nel tracciato che per secoli ha costituito l’alveo della gora di Scornio: quella che portava l’acqua all’ospedale (fino agli anni ’70 dell’800 in cui Pistoia ebbe il primo acquedotto pubblico) e a diversi opifici, non ultimo quello di via del Bottaccio, sul quale Linee Future ha pubblicato carte inedite attestanti il pagamento del canone idrico fino agli anni ’60 del 900.

Come si fa ad asserire che la perizia tradisce il limite della verità oggettiva? Semplice: lo stesso Iori ha scritto due volumi, di cui uno finanziato dalla Provincia di Pistoia, in cui ha elaborato una inequivocabile piantina con il tracciato della gora retrostante San Bartolomeo, definita appunto Gora di Scornio e demaniale.
Le fonti di tali volumi si trovano nella Biblioteca Forteguerriana: la relazione dell’ingegner Guasti del 1835, che descrive l’andamento delle gore in città; e le pregevoli illustrazioni del Cav. Martelli allegate le rappresentano perfettamente.
Non a caso nel percorso Pistoia Sotterranea sono istallati numerosi pannelli didattici che usano proprio questa inequivocabile cartografia identificativa della gora che passa dietro San Bartolomeo, che è poi la stessa che Linee Future ha sempre usato nelle illustrazioni.

In definitiva nella sua perizia lo Iori smentisce se stesso e quanto scritto e rappresentato nero su bianco nei precedenti suoi libri, con in più la colpa – almeno a quanto appare in evidenza – di fornire anche una tavola documentale che ha l’aria di essere manomessa, dove cioè alla scansione della piantina originale, pubblicata peraltro fedelmente nel libro sulle gore, si scrivono commenti fuorvianti come la parola “erroneamente” (sic!).
Questa “correzione” arbitraria ed ex post la avevamo promessa e finalmente la mostriamo: il tutto si trova depositato all’ufficio Demanio Idrico e Difesa del Suolo di Piazza d’Armi dove, è bene ricordare, parlammo col dirigente interessato alla questione, l’ing. Delfo Valori, testimoni altre tre persone: e il Valori, di fronte all’evidenza di una perizia antitetica ad una ricerca-pubblicazione finanziata da «soldi pubblici», ebbe modo di rispondere, beffardo e sornione: «Allora ci faremo rendere i soldi pubblici».
Questa è la serietà dei dirigenti della macchina pubblica italiana? Se così è, più non aggiungiamo…

Ma il secondo e non meno importante ordine di motivi per cui, a nostro giudizio, la perizia Iori costituisce un documento inattendibile e inutilizzabile, si ha banalmente leggendo quanto lo Iori scrive a pag. 6 della perizia, asserendo che la “la gora è privata” e citando la relazione del Guasti: «Dopo ciò non è da meravigliarsi se l’acqua manchi sovente al corso delle gore in città, o se lo Spedale (…) e gli interessati inferiori (…) siano sovente privati dell’esercizio dei loro diritti», sottolineando “privati dell’esercizio dei diritti” forse con il presumibile intento di fuorviare maccheronicamente il lettore portato facilmente fuoristrada da quel “privati” che, nella precisa fattispecie del caso, non è affatto un sostantivo (persone private che non hanno a che fare con il pubblico), ma più semplicemente, ed evidentemente, il participio passato del verbo privare: cioè “gente sacricifata” e privata del proprio diritto di poter attingere acqua dalla gora.

Dal punto di vista linguistico e filologico ci troviamo di fronte a un’aberrazione della ragione: come non sentirsi presi in giro dal collegamento indotto tra il participio “privati”, riferito ai privilegiati [che, a causa degli abusi altrui, si trovavano, per l’appunto, «privati» del loro diritto di prelievo] e la natura giuridica della gora (pubblica per definizione di gora, come lo stesso Iori ammette nelle sue precedenti pubblicazioni)?
Fatto sta che il Demanio ha fatto finta di crederci, nonostante Linee Future avesse scritto e segnalato, anche tramite pec all’ingegner Stefano Lombardi, direttore della filiale dell’Italia centrale, l’inopportunità che un ente pubblico si rendesse complice di un errore (mettiamola così) al contempo così ridicolo e clamoroso. Ma nessuno ci ha mai risposto: Italia democratica e rispettosa della legalità?
Ma il fatto che sembra grave, è che lo Iori rappresenta solo l’ultima ruota del carro, cioè l’anello terminale e il mero esecutore di un apparente tentativo, anche “istituzionale”, di eludere regole, norme, buon senso, opportunità e interessi della collettività.
L’ordine degli architetti di Pistoia ammette forse che i suoi iscritti rilascino perizie inattendibili senza battere ciglio? Abbiamo segnalato la perizia dello Iori all’organizzazione presieduta dall’Arch. Alessandro Baldi, ma niente è successo.
Medesimo ragionamento per Palazzo di Giano: nessuno del Comune, dalla Giunta ai Consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, anche quelli che hanno indetto una querula conferenza stampa promettendo di approfondire l’affaire San Bartolomeo, fino ai dirigenti e ai funzionari, si è mai – e sottolineiamo mai – preoccupato di valutare fondatezza e attendibilità di una perizia comunque pregiudizievole per l’interesse pubblico (ricordiamo che quella perizia ha permesso alla Napoletana di riaprire il caso parcheggio sotterraneo trascinando il Comune in una lunga e ancora aperta serie di ricorsi al Tar) e, soprattutto, di presentarne al Demanio una propria o di parte terza.
Insomma, da Linee Future era partita l’ipotesi di una notitia criminis, ma nessuno si è preoccupato di raccoglierla, approfondirla e, se del caso, portare avanti l’interesse dei pistoiesi per cui la burocrazia è pagata e per cui i politici affermano di volersi impegnare.
Siamo a Pistoia e perciò in Italia…?
Vedi anche:
- San Bartolomeo: un parcheggio che tenta di nascere su un cumulo di ambiguità e di ciance
- Parcheggio di San Bartolomeo: nuovo ricorso al Tar
- San Bartolomeo, la commissione urbanistica dica qualcosa
- “Pistoia Domani” & San Bartolomeo: facciamo assoluta chiarezza
- «Signor Demanio, facciamo chiarezza una volta per tutte sulle gore di Pistoia!»
- L’Italia che non può salvarsi. Documenti falsati e nessuno se ne accorge
L’Ordine degli Architetti? Gli Ordini vari? Via non cherziamo! Sono congreghe autoreferenziali che non controllano l’operato dei loro iscritti e l’applicazione dei doveri deontologici ma solamente perseguono la riscossione di parcelle anche dinnanzi ad un lavoro non eseguito.
Che provi a rispondere, questo Ordine! Morale della favola: sopprimiamo gli ordini professionali che sono come dei magna-magna…
Demagogia a parte, ma non sarà meglio “giocare d’attacco”? I cittadini non avranno il diritto di costituirsi parte civile contro chi redige perizie false?!
Visto che le istituzioni sono inadempienti (per “pigrizia”, se proprio non vogliamo pensar peggio), non c’è tra i nostri concittadini un avvocato che voglia offrire le proprie competenze professionali per una causa veramente “comune”?
Credo che ci siano già degli avvocati (anche diversi) che dovrebbero già di suo difendere i cittadini di cui sono dipendenti…e cioè quelli dell’ufficio legale del Comune! O no?
Forse però non ne hanno avuto notizia…bisognerebbe che qualcuno gli inviasse l’articolo di Lorenzo!
Iori e Valori, il gatto e la volpe da tempi immemori. All’epoca della Fortezza Santa Barbara erano sempre loro due. Se andate a riprendere accuratamente le cronache troverete che fu solo grazie alle continue interpellanze di un parlamentare di Padova, Andrea Colasio, che venne bloccata la solita pistoiettata. In quel caso si trattava di una operazione improvvisata, fatta sulla pelle, o meglio sulle pietre, di un monumento piuttosto rilevante.
Mi dicono che il Valori non abbia accettato il pensionamento da dirigente provinciale ma volesse una congrua ricollocazione in Regione. Certo, viste le performances i requisiti non mancano …
Strano che il Suppressa non sia ancora intervenuto. Sarà in vacanza, altrimenti avrebbe già dato la sua giustificazione a questa ulteriore e immacolata pagina della vita pistoiese. Sicuramente avvenuta a sua insaputa, voglio sperare