«LA GRANDE MENZOGNA», UN LIBRO SULLA PRIMA GUERRA MONDIALE

La grande menzogna
Il libro

Scorriamo insieme la storia. Volta volta ci direte da che parte era la Patria, da che parte bisognava sparare, quando occorreva obbedire e quando occorreva obiettare. […] Poi siamo al ’14. L’Italia aggredì l’Austria con cui questa volta era alleata. […] Avete detto ai vostri ragazzi che quella guerra si poteva evitare? Che Giolitti aveva la certezza di poter ottenere gratis quello che poi fu ottenuto con 600.000 morti? Che la stragrande maggioranza della Camera era con lui (450 su 508)? Era dunque la Patria che chiamava alle armi? E se anche chiamava, non chiamava forse a una “inutile strage”?
L’espressione non è d’un vile obiettore di coscienza ma d’un Papa canonizzato
[don Lorenzo Milani, Lettera ai cappellani militari]

 

PISTOIA. Nel centenario dell’entrata in guerra dell’Italia la Biblioteca popolare circolante di Porta Lucchese, riprendendo gli incontri de La memoria continua, il 20 novembre alle ore 21,15 nella sede di Pontelungo, organizza, insieme all’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Pistoia e al Centro di documentazione e di progetto “don Lorenzo Milani”, la presentazione del libro La grande menzogna. Tutto quello che non vi hanno mai raccontato sulla Prima Guerra Mondiale (Dissensi editore) scritto da Valerio Gigante, Luca Kocci e Sergio Tanzarella, insegnanti e redattori dell’agenzia di stampa Adista i primi due, storico del cristianesimo il terzo.

L’iniziativa si propone di fornire uno strumento di indagine e di conoscenza per una memoria generatrice di coscienza, nel rispetto di quanti perirono in una guerra, di cui spesso ignoravano le cause e gli obiettivi. Nell’incontro saranno ricordati i nomi degli abitanti del territorio caduti nella I guerra mondiale.

Il volume presenta un taglio “critico” di assoluto rigore rispetto agli eventi considerati con il pregio di essere destinato ad un pubblico di non specialisti, cui gli autori propongono brevi ma documentati saggi, che cercano di indagare aspetti della Prima Guerra Mondiale noti agli studiosi, ma non al grande pubblico.

Gli autori spiegano le ragioni del percorso che porta forze politiche, grandi giornali ed intellettuali anche democratici a schierarsi dal neutralismo più convinto all’interventismo più acceso, come il ruolo giocato dalle forze industriali e dai poteri finanziari nel periodo dalla fine del 1914 al maggio del 1915. Raccontano l’uso di armi terribili, come l’iprite, uno dei gas impiegati nella guerra chimica, o le mazze ferrate utilizzate dai fanti per finire i nemici agonizzanti.

Viene inoltre descritta la capillare organizzazione della prostituzione offerta ai fanti e agli ufficiali. Gli autori svelano poi i casi di patologie mentali diffusi nelle trincee, l’uso sistematico della repressione per impedire che si diffondessero tra i soldati il rifiuto o il dissenso nei confronti della guerra: il francescano p. Agostino Gemelli, medico e psicologo, collaborò con lo Stato Maggiore nell’individuare le strategie più efficaci per mantenere il consenso e la disciplina.

Nella serata verrà ricordato anche il 50°anniversario della pubblicazione della Lettera ai cappellani e della Lettera ai giudici, da parte del grande maestro e sacerdote di Barbiana, che rivolse parole severamente ammonitrici sulla guerra.

Introdurranno l’iniziativa lo storico pistoiese Filippo Mazzoni dell’Istituto storico della Resistenza e della storia dell’età contemporanea, l’educatore Mauro Matteucci del Centro “don Milani”, sarà presente Luca Kocci, coautore del libro. Maria Celeste Benedetto e Luciano Vannucci eseguiranno musiche e canti della Grande Guerra.

Il presidente della Biblioteca popolare circolante
Alvaro Alberti

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