LA LEGA IPPICA ITALIANA PRESENTA IL PROGETTO IHRA

Al trotto
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MONTECATINI. Enrico Tuci scrive:

Da sempre sosteniamo e lavoriamo al progetto di Lega Ippica Italiana e ci teniamo a fare chiarezza adesso che qualcuno, specialmente su Teleippica, avrà sentito parlare anche del progetto Ihra e della sua imminente presentazione da parte del Presidente di Snai, Giorgio Sandi. Cerchiamo allora di spiegare agli ippici cosa sta succedendo prendendo come riferimento quanto già scritto nella Delega Fiscale che, è bene ricordarlo, è già una Legge dello Stato.

A proposito di governace, ad esempio, la Riforma prevede la “promozione dell’istituzione della Lega ippica italiana, associazione senza fine di lucro… cui si iscrivono gli allevatori, i proprietari di cavalli e le società di gestione degli ippodromi che soddisfano i requisiti minimi prestabiliti”.

È chiaro che il legislatore ha inteso creare un organismo affidabile che sarà costituito dalle Aziende che gestiscono, di fatto, le attività ippiche ponendo così dei requisiti di ingresso che determineranno un livello di integrità e di imprenditorialità allo scopo di attuare quella moralizzazione dell’ambiente tanto auspicata. Il legislatore non ha scritto che Lega Ippica Italiana venga costituita dalle Associazioni che, teoricamente, dovrebbero rappresentare queste Aziende. Se così fosse sarebbe impossibile il coinvolgimento economico delle Aziende che, come noto, dovranno immettere dei soldi nel sistema e sarebbe anche impossibile attuare quella selezione sopracitata.

Inoltre ricordiamo che molte Associazioni si sono sempre messe di traverso e non hanno mai ne saputo ne voluto lavorare per una Riforma e che già negli scorsi anni avevano completamente trascurato l’opportunità che veniva offerta al settore dal progetto attribuibile al Ministro Zaia, progetto mai attuato ed al quale in grandissima parte si ispira il format di Lega Ippica Italiana.

Per quello che riguarda gli Enti tecnici, invece, la Riforma prevede che ”la disciplina degli organi di governo della Lega ippica italiana sia improntata a criteri di equa e ragionevole rappresentanza delle diverse categorie di soci e che la struttura organizzativa fondamentale preveda organismi tecnici nei quali sia assicurata la partecipazione degli allenatori, dei guidatori, dei fantini, dei gentlemen e degli altri soggetti della filiera ippica”.

Qui interviene il fondamentale coinvolgimento di tutte le categorie che dovranno finalmente riprendere il controllo di tutte le scelte tecniche che determinano l’efficienza del settore. Qui il legislatore ha inteso, con l’istituzione degli Enti Tecnici, coinvolgere in Lega Ippica Italiana tutte le categorie che costituiscono la filiera e questo avverrà attraverso le Associazioni di categoria con l’auspicio che si fondino e producano dei rappresentanti qualificati ed estremamente competenti.

Quindi la Riforma si basa sul coinvolgimento diretto delle Aziende che già da adesso dovrebbero prendere coscienza di quello che già esprime la Legge e che sarà approfondito nei Decreti Legislativi che sembrano ormai imminenti.

Lega Ippica Italiana sarà costituita dalle Aziende, ovvero da coloro che sono possessori dei Cavalli, delle Scuderie, dei terreni agricoli sui quali si alleva e degli ippodromi nei quali si corre. Lega Ippica Italiana sarà costituita da coloro che hanno investito nel settore, che hanno i dipendenti in regola e che ogni giorno devono lottare per andare avanti. Certamente non sarà costituita da quelle Associazioni che da anni sono incapaci di proporre la benché minima iniziativa ed hanno assistito inermi al crollo del settore.

Enrico Tuci
Imprenditori Ippici Italiani

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