LA LEZIONE DI SESTO FIORENTINO

logopratovera2PRATO. Sono passati pochi giorni da quando è arrivata una notizia che ci ha incuriosito: il Sindaco di Sesto, la renzianissima Sara Biagiotti, è stata sfiduciata da ben 8 dei suoi consiglieri a circa un anno dalla sua elezione.

Motivazioni? Il lassismo nel governo della città e le scelte sbagliate su Pista di Peretola e inceneritore.

Poco ci importa se da alcune parti arrivano voci di regolamenti di conti interni al Pd locale, perché altrimenti qualcuno dovrebbe ammettere che il Partito Democratico non è quell’idilliaco consesso dove tutti possono dire la loro ma è simile ad una banda di strada dove si pugnala l’attuale boss sulla base di tradimenti vari.

E dire che la Biagiotti in campagna elettorale si era tenuta molto ma molto più cauta sulla questione aeroporto rispetto al nostro caro sindaco, senza sbilanciarsi con presunte sdraiate autostradali o blocchi a base di balle di cachemire!

Eppure diversi dei suoi si sono stranamente sentiti in dovere di fare il bene del territorio che governano invece di limitarsi a chinare il capo davanti ai dictat di padron Renzi e del suo luogotenente toscano Rossi. C’è vita su Marte quindi?

Da noi solo Marilena Garnier ha avuto il coraggio di staccarsi dalla vergogna di chi ha fatto del “No Pista Parallela” la propria bandiera elettorale salvo poi tradire ogni singolo elettore non presentando neanche un ricorso! Tutti gli altri, che avevano promesso anche di non alzare le tasse, di non cementificare e che avevano inventato fantasiosi buchi di bilancio, restano tutti ben saldi lì, sulle loro posizioni e più che altro sulle loro poltrone.

La situazione è scaduta nel grottesco adesso che il Ministero dell’ambiente è arrivato a chiedere chiarimenti sul Masterplan con un inequivocabile: “Conclusioni esposte in maniera qualitativa e in alcuni aspetti contraddittorie e/o imprecise”.

Quindi c’erano eccome gli estremi per ricorso al Tar, come da sempre sostengono i comitati e le altre forze che lo hanno sempre ribadito! Questa, anche se non ce n’era bisogno, è la prova provata che il mancato ricorso non è motivato da chissà quali studi o dal miraggio di improbabili pseudo-tavoli, ma solo dalla semplice obbedienza agli ordini di partito che arrivano da Roma. Non a caso il nostro Sindaco spesso preferisce andare a prendere ordini nella Città Eterna invece che stare a presiedere il Consiglio comunale della sua città.
E poi ci chiediamo: ma questi tanto decantati tavoli che fine hanno fatto?

Il raffronto impietoso con la nostra città è quindi servito: ci sono poche speranze di vedere scatti di dignità personale da parte dei nostri amministratori attuali, cari Pratesi.

Vi basti sapere che il nostro caro Biffoni era presente in Consiglio comunale a Sesto per portare “solidarietà” ad un sindaco appena spodestato dai suoi stessi consiglieri, così come era presente alla serata di presentazione della candidadura della Biagiotti del 2014.

Ormai la tecnica dovrebbe essere stata recepita dai più: a parole dalla parte del popolo quando c’è da elemosinare voti nei Circoli, ma succubi degli interessi di partito dopo.

Cuori di Leone quando si tratta di proclami elettorali e dopo costretti a uscire scortati dalla sala del Consiglio comunale quando approvano da soli (la minoranza, per sdegno, giustamente ha abbandonato l’aula) le aree degli inerti proprio in mezzo alle case degli elettori presi in giro pochi mesi prima.

C’è un’ironia molto amara; fra coloro che oggi protestano per l’area inerti molti, moltissimi, hanno votato proprio quelli che adesso contestano. L’amarezza deriva dalla sicurezza che, se si rivotasse domani, in quella zona i soliti voterebbero nuovamente a senso unico, salvo poi meravigliarsi di essere fregati di nuovo!

Un vecchio proverbio, non a caso, recita: “Mal voluto non è mai troppo”.

(https://pratovera.wordpress.com/2015/07/27/la-lezione-di-sesto/)

Prato Vera

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