LA LOTTA ALLA SLA FA TAPPA A PISTOIA

La biblioteca San Giorgio
La biblioteca San Giorgio

PISTOIA. A favore della associazione di Stefano scende ora in campo anche Pistoia. Domani sabato 14 giugno, alle 16.30, si terrà nell’Auditorium Terzani della biblioteca San Giorgio un incontro sulla Sla organizzato da “Gli amici di Stefano” in collaborazione con l’Associazione Aisla nazionale e locale e con l’Associazione Spalti. Molti saranno gli interventi da parte delle suddette associazioni, di rappresentanti del Comune di Pistoia e di medici impegnati nella lotta alla Sclerosi laterale amiotrofica.

Nell’occasione sarà messo in vendita il libro “La mano”, un giallo scritto da Monica Confresca, un’amica di Stefano Turchi, al quale il libro è dedicato. Il romanzo sarà presentato da Giuseppe Previti, presidente dell’Associazione Amici del Giallo, ed è già in vendita sul sito internet photocity.it. Tutti i proventi sono destinati a finanziare le attività della Onlus “Gli amici di Stefano”.

Stefano Turchi è nato a Pistoia nel 1969 e da calciatore, anche senza mai vestire la maglia della sua città, ha tenuto alti i colori dello sport pistoiese. Molti lo ricorderanno soprattutto con la maglia dell’Ancona, con cui nel 1992 arrivò a conquistare la prima storica promozione in serie A del club marchigiano, all’età di 22 anni. Dopo una dignitosa carriera di calciatore professionista, nel 2005, Stefano scopre di avere la sclerosi laterale amiotrofica, più comunemente conosciuta come Sla, detta anche “la stronza”, secondo la definizione che ne dette Stefano Borgonovo, collega illustre di Turchi, anche lui colpito dalla stessa malattia, con cui ha lottato con tutte le proprie forze fino a doversi arrendere, il 27 giugno 2013 a 49 anni.

La diffusione della Sla, per motivi ancora da accertare, che si suppone legati all’utilizzo eccessivo di medicinali, ha una particolare concentrazione nel mondo dei calciatori professionisti. In diversi tendono a nascondersi, per proteggere la propria privacy, i due Stefano hanno fatto invece la scelta opposta.

Come Borgonovo anche Turchi ha scelto infatti di dar voce alla sua malattia. “A me risultano sei-sette casi ‘coperti’, di miei ex colleghi che non vogliono dichiararsi. Io l’ho fatto perché spero di rendermi utile nella lotta alla malattia e di ricevere qualche aiuto. La Sla è dispendiosa” dichiarò lo stesso Turchi qualche tempo fa in un’intervista. Nacque così l’idea di fondare la Onlus “Gli amici di Stefano”, che si è già distinta in questi anni per numerose iniziative.

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