FIRENZE. Ventiquattro spettacoli, dal 28 ottobre al 24 maggio, comprensivi di quelli in cartellone e i vari fuori abbonamento. Il Teatro la Pergola ringrazia sentitamente lo staff governativo che ha deciso di inserirlo nel circuito delle creatività nazionali e dopo averlo assemblato a quello di Pontedera, lo ha ulteriormente impreziosito affidandogli la guida del Teatro della Toscana.
Pe sdebitarsi, però, la Pergola, ha risposto alla grande, organizzando una stagione da leccarsi i baffi, con l’ouverture affidata al mostro sacro, naturalizzato residente proprio alla Pergola, Gabriele Lavia, che porterà in scena Vita di Galileo, opera con la quale, giovanissimo, si cimentò nel 1963. C’era anche lui, stamattina, giovedì 18 giugno, al mega-raduno sul palco del teatro fiorentino, dove in grande stile circolare è stata allestita la conferenza stampa di presentazione della stagione che tra qualche mese andrà ad iniziare.
Il piccolo monologo del fuoriclasse è stato uno dei momenti dell’intera mattinata, che ha visto in passerella anche il vice sindaco del Comune di Firenze, Cristina Giachi, che ha avuto, inevitabilmente, parole di grandi spolvero per l’associazione teatrale fiorentina, rinata dopo un periodo oscuro grazie anche, si è capito, alla volontà di rinascita culturale che il Comune, da Renzi a Nardella, ha voluto imprimere alle politiche espansioniste amministrative del capoluogo toscano.
Torniamo agli spettacoli, anche se, va detto, disposizione scenica, personaggi e clamore della conferenza ci hanno più volte rapito e distratto dall’ordine del giorno, che resta comunque interessantissimo. Perché dopo Brecht-Lavia (28 ottobre, 12 novembre), sarà la volta di Goldoni-Scaparro, con La bottega del caffè (17-22 novembre), al quale farà seguito Provando… dobbiamo parlare (24-29 novembre), di Sergio Rubini, Carla Cavalluzzi e Diego De Silva (avvocato salernitano, scrittore, con effetti noir e poi regista, incredibile!), che precederà Luigi Pirandello e L’uomo, la bestia e la virtù (1-6 dicembre), penultimo appuntamento natalizio che aprirà ufficialmente la natività con The pride (8-20 dicembre), di Luca Zingaretti, storie di amore omo ed etero, perdono e resurrezione.
Con Emilio Solfrizzi e Sarto per signora (28 dicembre, 3 gennaio), la Pergola si traghetterà nel nuovo anno, che inizierà con la De Filippo dinasty, Non ti pago (12-17 gennaio), di Eduardo De Filippo per l’Elledieffe, Luca De Filippo, Carolina Rosi, Nico Di Pinto, Massimo De Matteo. Umberto Orsini-Arthur Miller e The price (Il prezzo) gennaio volgerà al termine (dal 19 al 24), per chiudersi del tutto (26, 31 gennaio) e aprirsi a febbraio (2-7) con Orestea, di Eschilo, in Agamennone prima e Coefore dopo.
Dall11 al 21 febbraio arrivano I duellanti di Conrad, con Alessio Boni e Marcello Prayer, che anticiperanno il ritorno più gradito, quello di Filippo Timi, che porterà in scena, Casa di bambola, di Ibsen, con Elena Lietti, Andrea Soffiantini e quel giovanissimo talento di Marina Rocco. Un dramma datato 150 anni che suggella la fragilità maschile e la fine del suo impero sessista, solitudine compresa nel prezzo.
Dopo tocca Rocco Papaleo e la sua Buena onda (8-13 marzo), teatro musicale, crociera strumentale, viaggio sonoro che precederà lo sforzo titanico di continuare ad esistere, come donna e attrice, di Anna Marchesini, con Cirino e Marilda non si può fare (15-24 marzo), prima di Pierfrancesco Favino, i suo musicisti e la sua idea di rilettura cechoviana e La controra (15-24 aprile) e di Sebastiano Lo Monaco e Il mio nome è nessuno (26 aprile, 1 maggio), un Ulisse omerico raccontato attraverso le donne e gli eroi incontrati, passaggio epico che apre il teatro a Eugenio Finardi e la Musica ribelle (3-8 maggio), altro sforzo titanico di coniugare una stagione musicale irripetibile con l’esigenza di rendere agli uomini e alle donne il senso e la misura dell’esistenza, penultimo saggio prima di Battlefield, fuori abbonamento, 24 e 25 maggio, con un Peter Brook nelle sue migliori esistenze.
A questo poi occorre aggiungere lo show del Saloncino, che sono altri quattro spettacoli realizzati, in ordine di presentazione, L’uomo dal sottosuolo e La poltrona scura di Cacà Carvalho, Animali da bar e Made in China, rappresentazioni queste che potranno viaggiare sul binario che lega la Pergola al teatro di Pontedera e senza dimenticare l’omaggio, culturale, storico e soprattutto musicale, a Bob Marley, con Happy birthday, mr. Marlay, rispettivamente rappresentati dal 5 al 7 novembre nella Sala grande e l’8 e il 9 dicembre, al Saloncino. Tutto questo, utile specificare, con biglietti decisamente abbordabili: un rapporto qualità-prezzo che altro non fa che esaltare ulteriormente la pregevolezza del prodotto.
E le novità, udite, udite, non sono ancora finite, come ci hanno assicurato, confidandocelo, altri direttori artistici presenti alla kermesse della Pergola: ma vista l’eco dell’evento, Matteo Brighenti (complimenti per la brochure della stagione), addetto stampa, e il resto dell’entourage legato alla reclamizzazione del prodotto, hanno preferito non svelare proprio tutto, né tantomeno subito, preferendo occupare un’altra buona occasione per estrarre, dal cilindro, altre meraviglie.