PISTOIA. Sabato 8 novembre si è svolto nella biblioteca San Giorgio un corso di formazione per insegnanti delle scuole pubbliche. L’iniziativa, promossa dal Comune di Pistoia, si intitolava “Educare alle differenze”.
La Manif Pour Tous di Pistoia è dispiaciuta di dover far notare come anche questo corso si sia collocato nella stessa cornice ideologica che da tempo andiamo denunciando: l’evento pistoiese è infatti una derivazione dell’omonimo convegno nazionale svoltosi a Roma il 20 e 21 settembre scorsi che rappresenta l’ennesimo tentativo di introdurre nella scuola una nuova forma di educazione elaborata allo scopo dai promotori, in gran parte gruppi afferenti al mondo Lgbt, lesbo-gay-bisex-transex (mentre – come al solito – non sono stati coinvolti i protagonisti primari dell’educazione, cioè le famiglie).
Fra le proposte concrete scaturite dal convegno romano e riportate con gran sfoggio di neolingua in quello pistoiese, vi sono idee discutibili come la presunta necessità di “decostruire” e “superare” i modelli maschili e femminili: non sarebbe forse più saggio partire proprio dalle differenze che innegabilmente esistono tra uomo e donna per esaltarne la bellezza, da quelle differenze cioè che ci rendono pari ma diversi, invece di voler appiattire tutto in una triste omologazione?
Alla base c’è la malsana convinzione che la scuola debba andare ben oltre ciò che insegna la famiglia, che si ritroverebbe così a essere delegittimata e addirittura contraddetta nel suo ruolo di agente primario dell’educazione dei propri figli.
Non esistono fondamenti scientifici a giustificazione dell’impostazione che viene proposta; le implicazioni pedagogiche sono invece decisamente molte e le obiezioni di chi si oppone a questa deriva meritano di essere considerate seriamente, anziché essere capziosamente attribuite, come si legge nel documento conclusivo dell’incontro romano, alla rinascita di «un clima reazionario e oscurantista, alimentato da gruppi politici di estrema destra e del fondamentalismo religioso».
Immaginiamo anzi che questo stesso nostro pacato e ragionato intervento sarà ascritto a tale presunta tendenza oscurantista. Ribadiamo, se non fosse ancora chiaro, che scelte partitiche, religioni, destre o sinistre, non hanno nulla a che fare con la nostra battaglia, che è solo ed eminentemente antropologica.
Giunti a questo punto, crediamo davvero che ci sia bisogno di “educare alle differenze”: spesso sono proprio coloro che si riempiono la bocca di parole come tolleranza e uguaglianza quelli che poi scatenano il peggior furore ideologico contro chi si oppone alla loro dottrina.
Invitiamo allora decisamente insegnanti e genitori a tenere alta l’attenzione su questi temi. Per maggiori informazioni è possibile seguirci su https://www.facebook.com/lmptpistoia.
La Manif pour Tous Pistoia
Purtroppo sta ripetendosi il deprecabile assalto alla Famiglia che non è tradizionale o progressista ma solo l’incontestabile nucleo naturale attraverso il quale procede la Vita.
Ci hanno provato nel 68 con la Scuola aperta a tutti e con il tutti promossi; i frutti di certi docenti di oggi sono il frutto dell’indottrinamento da loro subito e che, taluni in buona fede, cercano di ritrasmettere alle nuove generazioni con metodi e forme altrettanto subdole.
Le Manif pour Tous Pistoia, denuncinado questo subdolo meccanismo di disfacimento morale, svolge un’ottima missione ed ha tutta la mia vicinanza ed affetto. Sono certa di non essere la sola a nutrire questi sentimenti e l’unica soddisfazione che traggo è che la stragrande maggioranza dei cittadini per il momento subisce questa scellerata moda di un mondo che si vuole rovesciato, ma certamente è silenziosamente contraria a certe forzature ed al concetto di omologazione che si vuol fare passare a tutti i costi ma che è comunque contro la natura dell’essere umano. Auguri.