MA SE TROPPE SON LE MOSSE
ALLA FIN SI SPÈZZAN… L’ OSSE
LA GESTIONE di Fratelli d’Italia a livello pistoiese è tutta in mano al senatore Patrizio La Pietra, quel distinto signore che, per avergli io rivolto un paio di critiche sul suo modo di amministrare il partito in provincia, con un tono algido come un’escort che viene a nanna con te, ma non ha orgasmo perché lo fa di mestiere, mi rispose dandomi del lei e gentilmente invitandomi con ciò che, al mercatino americano di Livorno, suonerebbe così: «Vai a rompere i coglioni altrove!».
Anche lui, cara Giorgia, da quando è entrato nel Gotha dei puppasoldi, forse si è un po’ montato la testa e ha creduto di poter essere un intoccabile…
In tutti i casi in cui in provincia si trovano a operare le giunte di centrodestra, i problemi partono da una goffa conduzione della linea politica di FdI: fluido ondeggiamento per cui, ad esempio, abbiamo cariche doppie o quasi (Quarrata: l’Irene Gori affiancata a Daniele Ferranti); incertezze su Pistoia incrociata con Serravalle (Bardelli prima messa lì, poi rimossa e rimandata a fare la portavoce, ma senza voce, a Serravalle, dove la sorella del senatùr, la Patrizia, cambiava più gomme della Bardelli ed era ed è più accosto a Piero che al suo partito); tentennamenti ad Agliana, dove il «duetto ondeggione» Benesperi-Ciottoli più che prendere il toro per le corna e mettere in un angolo il Pd, per una sorta di vassallaggio morbidoso come certe caramelle Morositas, preferiscono (pare) galleggiare nelle acque dell’Ombrone o della Cava Briganti, piuttosto che aprire decisamente gli armadi dell’armata Pd buttando i faldoni all’aria in piazza; magari quelle della Misericordia e/o della propositura di San Piero, nota per l’antisalvinismo domenicale del prete. Pistoia, tra l’altro è stata teatro anche della vergognosa vicenda del trattamento-Galligani: anche i Bonafede restano al loro posto, ma lui s’è dovuto dimettere (’sticazzi!).
Il senatùr, in combinazione con la sua alleata Sonja, ha tentato di forzare il blocco-Lunardi a Serravalle e sta apportando modifiche e rettifiche (qui ci vorrebbe proprio quel gattone del Mochi e la sua autofficina di via Gora e Barba[bie]tole, ora che ha riaperto per miracolo anche il circolo Arci di Masotti…) a ogni cosa. Ogni cosa, beninteso, all’interno di un FdI che – scusami, Giorgia – non mi par proprio che ci sia.
Prima di riportare la Bardelli da Pistoia a Serravalle, ha cercato in tutti i modi di affibbiare la carica di portavoce a vari personaggi locali (uno anche il Bolognini, credo: che ha risposto marameo!) e non ha guardato troppo per il sottile nello scegliere il suo capogruppo Giovannoni e nel cooptare Stefano Agostini, proveniente – a quanto sembra – dall’ultrasinistra della Corea del Nord, ma ora nell’occhio destro dell’illuminato senatùr.
Beati gli ultimi, ma solo se i primi mangiano poco, Giorgia! E gli ultimi, in questi ultimi giorni, sono, al contrario, stati fatti fuori dal senatùr a colpi di mannaia.
La Bardelli, destrofila della primissima ora che, fosse nata nel 1910, avrebbe magari fatto anche la marcia su Roma, è stata sacrificata: rompipalle è di sicuro, ma pur sempre storicamente legata alla destra, non come altri che lo sono diventati indubitabilmente per posizione e/o interesse.
E ieri, cara Giorgia, il senatùr ne avrebbe fatta un’altra della sue: avrebbe tolto alla Bardelli anche l’incarico provinciale che aveva riferito alla scuola, ambiente in cui la rompipalle vive e lavora; mentre avrebbe conferito a Stefano Agostini tre portafogli di livello provinciale tutti legati alla sua professione architetturale.
È vero, Giorgia, tutto questo? E tu, donna, mamma, cristiana e quel che vuoi, ne eri a conoscenza di queste manovre pistoiesi, prove generali prima che si torni alle urne (mancano solo due anni) per quelle che saranno, per la destra ed FdI delle vere e proprie débâcles?
Io, Giorgia, non ti conosco, ma mi permetto di darti del tu. Non fo come il senatùr che mi conosce da una vita e mi dà del lei se appena oso commentare, da commentatore politico, le sue scelte.
Speriamo in bene, Giorgia! E speriamo che, quando arriveranno l’inverno e la neve, la sorella del senatùr abbia in magazzino abbastanza gomme da far camminare senza problemi l’auto di FdI!
Un caro saluto.
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Delitto di satira