LA MARCIA DEGLI SCALZI

migranti flusso continuo
Migranti, flusso continuo

FIRENZE. Scalzi come chi ha perso le scarpe nella traversata in mare o le ha consumate in una lunga marcia in fuga dalla guerra. Dall’impatto di immagini simili è nata l’idea e la necessità di una manifestazione che si schiera dalla parte di queste persone scalze, senza più niente, senza più patria né identità.

La Marcia delle donne e degli uomini scalzi, lanciata da un gruppo di artisti e attivisti che sfileranno a Venezia in occasione del Festival del cinema, ha assunto un respiro nazionale e vedrà venerdì 11 settembre la partecipazione di oltre 35 città italiane.

A Firenze la marcia partirà alle 18 da piazza Santa Maria Novella per raggiungere, a piedi scalzi, Piazza San Giovanni. Qui, davanti al Battistero, si svolgerà un flashmob di forte impatto emotivo, che poco per volta riempirà la piazza di scarpe, ciò che resta di quanti in questi anni hanno perso la vita mentre cercavano la salvezza in un paese straniero.

La Marcia non vuol essere solo un evento simbolico, ma chiede con forza cambiamenti profondi delle politiche migratorie europee e globali:

  1. certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature
  2. accoglienza degna e rispettosa per tutti
  3. chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti
  4. creazione di un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino

Ad oggi hanno aderito: Comitato 1° Marzo, Comunità delle Piagge, Coordinamento Basta Morti nel Mediterraneo, Emergency Firenze e Sesto Fiorentino-Calenzano, Fuori Binario, Rete Antirazzista Fiorentina, Camera del Lavoro Cgil Firenze, Cgil Toscana, Cospe, Arci Comitato territoriale Firenze, Progetto Arcobaleno, Amnesty International, Associazione in Fabula, Comitato P. Calamandrei, Associazione di Volontariato “nuova vita” Onlus, Altroteatro, Adagietto Diversamente teatro, Straniamenti, Azzerocappaemme, Associazione Artemisia, Oxfam Italia, Medici Senza Frontiere Firenze, Bizantina Worldmusic, Anelli Mancanti, Teatro Del Borgo, Forum permanente delle donne di Certaldo, Giovani Musulmani d’Italia, l’Altracittà, Libere Tutte Firenze, Medici per i Diritti Umani, Atelier Vantaggio Donna, Uil Toscana, Legambiente Toscana, Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia, Fat, Agesci Zona Firenze Ovest, Fabbrica dei Racconti e della Memoria, PerUnaltracittà, IParticipate Toscana, Radio Cora, Associazione Culturale non mimosa ma girasole, Le Musiquoru.

[comitato basta morti nel mediterraneo]

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One thought on “LA MARCIA DEGLI SCALZI

  1. Finalmente si va in piazza per qualcosa…ma non condivido del tutto …

    2-accoglienza degna e rispettosa per tutti

    in linea di principio siamo tutti d’accordo…non vorrei però che la cosa fosse il solito ritornello boldrinesco che non tiene conto di due cose fondamentali quali, economia e demografia di un paese. Bisogna essere molto realisti se si vuole davvero aiutare i bisognosi e non creare il solito caos all’italiana. Prendete esempio dalla Merkel: ha detto che ne accoglierà 500.000 (!), ma devono imparare la lingua subito e lavorare….

    3-chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti

    si…e che facciamo? liberi tutti?….non scherziamo per favore: chi arriva deve essere identificato subito. Certo si deve essere efficenti e veloci, ma vorrei sapere cosa questi soggetti propongono in alternativa. Il niente non mi sta bene

    4-creazione di un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino

    questa è una cosa ormai superata, superata dagli eventi…ormai non esiste più un paese europeo che non sia soggetto ad immigrazione…sono saltate le frontiere…non c’è filo spinato che tenga.

    In conclusione: in Italia ci sono 5000 comuni…basterebbe che ogni uno accogliesse 2 famiglie di persone nell’immediato, identificate, censite , con le caratteristiche per essere accolte (musulmani il meno possibile grazie…dateli pure ai turchi…), con obbligo, nell’attesa che si trovino un lavoro, di svolgere lavori socialmente utili, per razionalizzare tutta la questione.

    Massimo Scalas

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