“LA MEMORIA DEGLI ULTIMI” CON SAMUELE ROSSI DI PESCIA ALLA REGIA

Samuele Rossi, il regista
Samuele Rossi, il regista

PISTOIA. In occasione dell’anniversario della Liberazione, il documentario di Samuele Rossi “La memoria degli ultimi” ripercorre gli anni della Resistenza attraverso le testimonianze di un gruppo di partigiani nati tra il 1920 ed il 1927, tra gli ultimi della generazione ancora in grado di raccontare la loro esperienza.

Il regista ha trascorso molto tempo con loro, attendendo che fossero pronti a rimembrare ricordi che magari avrebbero preferito rimuovere del tutto, riportandoli fisicamente sui luoghi nei quali hanno combattuto, boschi e case abbandonate tra la nebbia. Da segnalare in particolare il momento dell’incontro fra la partigiana Laura, nipote del compianto Giacomo Matteotti, e la statua a Chiavari in memoria del suo grande amore Sergio, scomparso in battaglia.

Il racconto si addentra poi nel significato profondo della lotta partigiana, identificando la Resistenza come «l’esperienza formativa di una generazione e una nazione – dichiara Rossi – l’acquisizione di una consapevolezza dei propri diritti e della necessità di difenderli anche con la vita, l’emancipazione della nostra gente, l’abbattimento delle barriere socioculturali secondo quel principio di uguaglianza che ha gettato i semi della democrazia a venire, la tutela dell’onore, proprio e del proprio Paese, la riappropriazione di quella verità storica che i revisionismi hanno cercato e cercano ancora di cancellare».

Più capitoli della narrazione: prima della guerra, la guerra, la Resistenza, la Liberazione. Grazie a filmati di repertorio tra le varie interviste, Rossi, che firma anche la sceneggiatura, compie un salto epocale da un momento sentimentale ed individuale del movimento partigiano ad un momento in cui si decide insieme che il popolo sia giudice di se stesso, raccontando questi partigiani anche attraverso particolari della loro fisionomia vissuta: le dita alle volte mancanti, lo sguardo diretto e dignitoso.

Non si sentono eroi, bensì cittadini che hanno fatto il loro dovere, consapevoli che la Resistenza alle volte abbia commesso degli sbagli, ma della quale rivendicano il valore etico e storico. Un viaggio emozionante nella memoria che soprattutto nei giovani, intervistati nel documentario con sequenze agghiaccianti nelle loro parole, sembra già cancellata.

Non solo, l’opera è anche una narrazione colorata dalla nostalgia degli anni coincisi con la giovinezza di coloro che parlano, con l’umorismo gentile di una generazione dotata dell’umiltà di non prendersi mai troppo sul serio nonostante la tragicità degli eventi con i quali si è dovuta confrontare, il racconto di un mondo che sta per scomparire, fatto di senso civico, buona educazione, compostezza morale.

Nel documentario Massimo Rendina, Germano Pacelli, Giorgio Mori, Laura Francesca Wronowska, con le musiche di Giuseppe Cassaro, la fotografia di Maria Rosaria Furio ed il montaggio di Filippo Montemurro.

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