PISTOIA. Lo scorso lunedì 8 giugno il Prefetto ha presieduto una riunione della Conferenza Provinciale Permanente dedicata al tema del nuovo istituto giuridico della sospensione del processo penale con la messa alla prova degli imputati, introdotto dalla legge n. 67 del 28 aprile 2014.
Hanno relazionato sul tema il Dr. Fabrizio Amato (Presidente del Tribunale di Pistoia) e la Dr.ssa Laura Caglieri (Responsabile della Sezione di Pistoia dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna dell’Amministrazione Penitenziaria di Firenze-Prato-Pistoia-Arezzo).
Il Presidente del Tribunale ha sottolineato l’importanza che tale istituto assume ai fini del perseguimento della piena attuazione del principio della funzione rieducativa della pena, come sancito dall’art. 27 della Costituzione, con le conseguenti ricadute positive per la collettività ed, altresì, ha evidenziato che la “messa alla prova” dell’imputato presenta una forte valenza sociale poiché la possibilità di utilizzare nelle strutture pubbliche persone in lavoro volontario costituisce un valore aggiunto su attività e servizi che le amministrazioni pubbliche spesso non riescono a garantire.
È poi seguito l’intervento del Dr. Roberto Tredici, Capo dell’Ufficio del Gip del Tribunale, il quale ha descritto le modalità operative di funzionamento delle disposizioni normative, secondo le quali la concessione della “messa alla prova” può essere chiesta dall’imputato in ipotesi tassative, in relazione a reati di modesto allarme sociale, ed è subordinata allo svolgimento di un lavoro di pubblica utilità, di durata non inferiore a dieci giorni, anche non continuativi, da effettuare presso lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni, le Aziende sanitarie o presso altri Enti o Organizzazioni, rilevando che il positivo esito del lavoro di pubblica utilità comporta l’effetto estintivo del reato, in quanto si evita che il giudice di cognizione pervenga a sentenza, concorrendo, in tal modo, a realizzare l’obiettivo di decongestionare il processo penale e di prevenire accessi in carcere di persone che siano state condannate per reati non gravi.
La Dr.ssa Caglieri ha illustrato taluni aspetti tecnici connessi alla procedura per beneficiare dell’istituto in esame, mettendo in evidenza il ruolo strategico svolto dagli enti pubblici destinatari dell’attività lavorativa e segnalando, in tale quadro, che l’istituto della “messa alla prova” costituisce un’opportunità interessante per tutte le pubbliche amministrazioni in relazione alla possibilità di utilizzo presso le loro strutture di tale tipologie di lavoratori. In particolare, i magistrati intervenuti e la Responsabile del Servizio Uepe hanno segnalato l’esigenza che venga sviluppata una proficua sinergia tra tutte le amministrazioni chiamate a porre in essere uno sforzo partecipativo, onde attuare le cennate disposizioni.
In linea con tali indicazioni, il Prefetto, nel suo intervento, ha segnalato che lo scopo della riunione è stato quello di sensibilizzare i responsabili degli uffici affinché sia valutata la disponibilità a prendere in carico persone sottoposte alla “messa in prova”, nella consapevolezza della forte valenza sociale della misura e delle sue importanti ricadute sul sistema giustizia, in quanto orientata a ridurre gli ingressi in carcere. Dall’incontro è emerso l’auspicio che ciascuna amministrazione destinataria svolga un processo di attenta e responsabile verifica circa la possibilità di utilizzare presso la propria struttura persone in lavoro volontario di pubblica utilità.
Hanno partecipato all’incontro i vertici provinciali delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate, sindaci ed amministratori degli enti locali, dirigenti delle amministrazioni statali periferiche, dell’A.S.L. ed esponenti degli enti e delle associazioni operanti nel settore del privato sociale. La riunione si è tenuta presso la Sala Sinodale dell’Antico Palazzo dei Vescovi, gentilmente concessa dalla Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia S.p.A.
[prefettura pistoia]