MONTAGNA. Stiamo procedendo verso elezioni amministrative e in questo periodo tutto è permesso: anche fare accattonaggio.
Tale è la richiesta di albergatori della Montagna che chiedono. a fondo perduto, mille euro a letto per le loro attività alberghiere.
Naturalmente si tratta di albergatori della “montagna alta”, alta come la dissennatezza dei proponenti che non solo è alta, ma addirittura “di fuori come un terrazzo”.
Non chiedono un progetto generale che non può non partire dalla viabilità; chiedono mille euro a fondo perduto per recuperare i loro stabili, incrementare il turismo e simili fregnacce. Con i nostri quadrini.
Mentre a Tana Termini, venerdì scorso, si sono portati i registri in tribunale, primo atto del fallimento, e mentre i dipendenti e l’indotto, che a questo impianto fa capo, in numero di circa 25 unità, muoiono nell’indifferenza generale e nei costi che si riverbereranno sulle bollette della nettezza urbana – problema sottaciuto volutamente dai candidati alle primarie Pd al Comune di San Marcello-Piteglio –, le cicale, che non sono evidentemente mai state formiche, battono cassa a soldi pubblici e “a gratis”.
Troppo comodo! Se un macellaio non vende, chiude il suo esercizio al pari delle tante attività commerciali che in Montagna sono state chiuse o stanno chiudendo. La dignità non è fatta di parole ma di comportamenti.
Se la montagna, alta o bassa che si voglia, deve ancora raggiungere il fondo della paupertà in attesa di un risveglio che dovrà esserci, speriamo che il percorso si possa accelerare e transiti da una messa in mora definitiva di quella classe politica sinistra e di sinistra che ha saccheggiato tutto ciò che era appetibile ed oggi non lo è più, lasciando solo macerie.
I signori del Cosea, a timbro cattocomunista, e i furbetti di provenienza politica e di derivazione comunista, che nella Cava Termini hanno operato (abbiamo visto come) per loro vanità o per mettere “a posto” qualche familiare, magari proprio in Cosea, dovrebbero vergognarsi.
Non lo faranno perché se io metto uno in Cosea, tu metti uno in Dynamo, etc. etc.
Queste schifezze transitano tutte da quella congrega che si chiama Pd che continuerà a vincere le elezioni comunali perché le persone serie dell’altra sponda lavorano e debbono portare a casa il pane quotidiano.
E molte di queste persone, diciamocelo francamente, non hanno tempo da perdere con questi “mantenuti della politica” che iniziano la loro carriera pubblica come uscieri e si ritrovano funzionari perché in Italia solo i furbetti vanno avanti.
E seppure questa gente di basso rango giustamente sfrutta le leggi a suo uso e consumo, cosa mai potremmo rimproverare loro quando i loro rappresentanti di vertice fanno altrettanto?
Si pensi a Oscar Luigi Scalfaro, magistrato solo per un annetto, giudice severo al punto di erogare sette condanne a morte, politico di professione e al pari della On.(!) Finocchiaro, andato in pensione con lo stipendio di primo magistrato di cassazione!
Non sappiamo chi verrà presentato al giudizio dei cittadini alle prossime elezioni amministrative, ma ci sentiamo di poter dire che il peggiore degli altri è mille volte migliore degli attori targati Pd che verranno proposti.
Per un sussulto di orgoglio e libertà intellettuale, morte le ideologie e i partiti tradizionali, votare quest’ammasso di interessi incontrollati e incontrollabili significa volersi scientemente castrare.
Significa anche accettare che, mentre la Montagna muore per le politiche accattone e ruffiane di chi intenderebbe rappresentarla e per troppi anni l’ha rappresentata, si accetta anche il padrone di turno che chiude le fabbriche, elargisce un’aspirina ai raffreddati e, in contraccambio, stende i suoi tentacoli sul territorio con spregiudicatezza e contrabbanda il tutto con l’etichetta di “social business”.
Avete nostalgia di Orlando? Se sì, significa che il cervello ha cominciato a ri-funzionare.
Ricordatelo nella cabina elettorale: altrimenti continuate pure a farvi prendere per i fondelli.
[Felice De Matteis]