LA NOVA GEOGRAFIA DI RENZI E I “TANGENTARI ALL’AMATRICIANA”

Il Sindaco di Amatrice, Pirozzi, bacchetta il Bomba
Il Sindaco di Amatrice, Pirozzi, bacchetta il Bomba

AMATRICE. L’ultima volta che ci siamo occupati di Renzi è stato per uno spaghetto alla carbonara, (vedi Quarrata/news, Matteo, Edoardo, il Pd e la ‘carbonara), ora, l’insaziabile Renzi fa il bis con l’amatriciana.

Non si può certo affermare che la storia e la geografia siano il forte di Matteo, comunque neanche l’inglese (vedi qui).

Luoghi, storie e storia sono il più delle volte liberamente interpretati da questo pressappochista che è Renzi, l’enfant prodige Bomba.

Nel 2012 lo scivolone storico geografico riportato nel suo libro Stil Novo. A farne le spese il borgo di Gavinana della Montagna Pistoiese. L’ex-Sindaco di Firenze, nel descrivere casa sua, il suo studio vale a dire la sala di rappresentanza intitolata a Clemente VII in Palazzo Vecchio, in cui su una parete è raffigurata, in uno scenario montuoso, la battaglia di Gavinana del 1530, successivamente presa a simbolo nel risorgimento da scrittori e patrioti come Francesco Domenico Guerrazzi e Massimo d’Azeglio, la collocò – quella località che non conosceva (lui conosce bene la Valdiluce: ci va a sciare) – in riva all’Arno, alle porte di Firenze dove ora sorge il quartiere omonimo di Gavinana.

Ora, a leggere le dichiarazioni riportate a mezzo stampa, tangenti e malaffare sono associati al prodotto tipico della città del Reatino: l’amatriciana.

Per Renzi, è risaputo, l’Italia è piatta come la pizza tolemaica del mondo: non ci sono né monti né valli ma solo pianura. E Amatrice potrebbe essere una borgata di Roma.

Risentito il commento del Sindaco Sergio Pirozzi che ha diffuso il seguente comunicato stampa.

CARO RENZI, LASCI STARE AMATRICE

Leggo basito le dichiarazioni che il Presidente del Consiglio ha rilasciato oggi all’assemblea dei Giovani Dem: “Non sappiamo se quello che emerge dipinge dei tangentari all’amatriciana o dei mafiosi, lo dirà la magistratura ma noi non lasceremo la capitale in mano ai ladri”.

Informo il Presidente del Consiglio che nel 2011 il Comune di Amatrice diffidò tutti i Direttori dei quotidiani nazionali ad utilizzare il termine “all’amatriciana” come aggettivo sostantivato, aggiunto ad altri termini, così da risultare carico di un significato negativo e disdicevole per la Città di Amatrice e per gli amatriciani, suoi abitanti.

La battaglia di Gavinana
La battaglia di Gavinana

Immagino la sua reazione da Sindaco se un Presidente del Consiglio avesse definito uno scandalo nazionale com’è purtroppo quello di Roma, della “Mafia Capitale”, distinguendo tra il malaffare di “tangentari alla fiorentina” e quello di cosche mafiose: sempre “malaffare” è !

Si sarebbe offeso, come in questo momento io, quale rappresentante del proprio Comune.

Non so se Lei conosce Amatrice, sicuramente no, ma colgo l’occasione per farle sapere che facciamo la raccolta differenziata (60%), non applichiamo la Tasi, non applichiamo la Tari, abbiamo ristrutturato la nostra scuola in tre mesi, i nostri Consiglieri non percepiscono nessun compenso, non abbiamo telefonini di servizio, non abbiamo auto blu (e neanche rosa!), abbiamo un ospedale di montagna che abbiamo difeso con i denti… e tanto altro ancora.

Siamo conosciuti nel mondo per essere la patria degli “spaghetti all’amatriciana”, i cui ingredienti (guanciale, pecorino e pomodoro) rappresentano idealmente i valori della montagna, della parte sana della nostra straordinaria Nazione. Non mi risulta invece che Amatrice abbia dato i natali ad Al Capone, a Matteo Messina Denaro, né a Fiorito, né a Maruccio, anzi la comunità romana è onorata di tanti amatriciani che hanno reso grande la nostra Capitale.

Siamo stufi di veder accostare il nome di Amatrice a malaffare e ruberie di ogni genere, passi per un giornale, passi per un personaggio dello spettacolo, ma mi permetta, non lo posso accettare dal Presidente del Consiglio.

Il Sindaco
Sergio Pirozzi

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