la perfidia. «DALLE TESTE DI MODÌ… ALLE TESTE CHE C’È QUI»

Modì: fu un bel falso

VI RICORDATE lo scandalo livornese delle teste di Modigliani e l’attribuzione al medesimo, senza ombra di dubbio?

Dopo poco si coprì la beffa: alcuni studenti avevano goliardicamente preso in giro tutta l’intellighenzia sinistra e di sinistra dei saputoni locali e nazionali, fra i quali la direttrice di un museo locale, sorella del responsabile delle belle arti livornesi, di nome Duprè.

Scoperta la beffa, sui muri di Livorno apparvero dei simboli fallici con la domanda: “O Duprè, o Duprè, dimmi tu, che testa è?”.

Voci incontrollate, ma per poco, ci inducono a un’altra domanda da rivolgere al campo opposto al Bertinelli-bis, specificamente a un consigliere attualmente di minoranza al Comune di Pistoia: “Sabellè, Sabellè, dimmi tu: che lista è?”.

Sembra proprio un’altra beffa casereccia che, se vera, tanto casereccia non sarebbe.

Nel frattempo, restiamo in attesa.

[Felice De Matteis]

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