Tre senatori toscani, primo firmatario Dario Parrini, presentano una interrogazione al ministro Giuli. “Ristabilire correttezza e legittimità a fronte del parere negativo della Soprintendenza competente”
POGGIO A CAIANO. Dario Parrini, insieme ai colleghi senatori Ylenia Zambito e Silvio Franceschelli, in una interrogazione al ministro della Cultura Alessandro Giuli chiedono di sapere quali iniziative intenda adottare per ristabilire la correttezza e la legittimità delle procedure messe in atto dal Comune di Poggio a Caiano nel portare avanti i lavori previsti dalla variante approvata dall’attuale amministrazione, a fronte del parere negativo della Soprintendenza competente.
I tre senatori toscani, chiedendo una risposta orale, portano dunque in Parlamento la vicenda che tanto, da mesi, sta facendo discutere la comunità poggese. “Siamo curiosi di capire cosa risponderà il ministro – commenta l’ex sindaco di Poggio Francesco Puggelli oggi capogruppo dell’opposizione – su una vicenda che, per la sua gravità, ha tutti i motivi per meritarsi l’attenzione nazionale”.
Al centro, come noto, un’area di Poggio “nelle strette vicinanze della Villa Medicea”: una piazza (XX settembre) sotto tutela del Codice dei Beni Culturali ed entrata a far parte, dal 2013, del patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO perché ricadente all’interno della relativa “buffer zone” di tutela.
Su questa piazza, che dieci anni fa subì gravi danni a causa di una tempesta di vento, l’amministrazione comunale precedente (centrosinistra) dette vita, anche con la partecipazione attiva dei cittadini, a un progetto di riqualificazione premiato anche alla Biennale di Architettura di Venezia. I lavori, regolarmente autorizzati anche dalla Soprintendenza, iniziarono nel marzo 2023 ma nell’estate successiva furono sospesi dalla giunta subentrata alla guida del comune (centrodestra) che volle modificare il progetto con una sua variante.
Parrini e i due colleghi ricordano che la variante ha ricevuto “il netto dissenso da parte della Soprintendenza” mentre il Comune ha ritenuto di poter comunque andare avanti.
Ed è qui che gli interroganti pongono, al ministro, il problema di base. “Gli unici soggetti che, fra gli 11 enti invitati, hanno trasmesso dei pareri sono stati la Regione Toscana e la Soprintendenza. Gli altri 9 non hanno risposto”. La Regione si è dichiarata “estranea alla procedura” mentre la Soprintendenza invece “ha reso un parere negativo secondo cui la modifica del progetto inficia pesantemente assetto architettonico, vivibilità della piazza e ratio stessa dell’intero progetto”.
Gli interroganti ricordano anche che un comitato di cittadini (“Noi in piazza”) ha di recente presentato un esposto a Procura e Corte dei Conti.
“Non si capisce perché la nuova amministrazione abbia deciso di approvare una variante stravolgendo un progetto che era stato ampiamente condiviso e voluto dalla società civile e che aveva ricevuto il parere positivo della Soprintendenza. Soprattutto, non si capisce perchè abbia deciso di andare avanti nonostante la netta contrarietà della Soprintendenza .” dichiara il Senatore Parrini e continua: “Stiamo parlando di un bene sostanzialmente tutelato dell’UNESCO, non si può pensare di storpiare un progetto che lo riguarda per prese di posizione dovute al colore politico di una giunta. Tra l’altro, tutto questo a lavori già avviati e in buona parte conclusi. Per questo motivo abbiamo chiesto al Ministro Giuli di fare chiarezza.”
“Ringraziamo i Senatori – aggiunge Francesco Puggelli – per aver portato all’attenzione nazionale una vicenda così grave. D’’altra parte si parla della Villa Medicea e dell’area circostante che sono bene UNESCO. Un bene culturale dal valore indiscutibile caro ai Poggesi e orgoglio di tutto il Paese che questa destra sta distruggendo in barba a tutte le regole.
Perchè questa è la cosa ancora più grave. Cosa accadrebbe a un privato se contro il parere contrario della Soprintendenza lui volesse insistere, per esempio, a collocare un’insegna in un suo esercizio commerciale posto in “buffer zone”? Accadrebbe, come in realtà sta accadendo proprio al Poggio su un’altra vicenda specifica, che il sindaco farebbe mandare la sua PM per far rispettare la legge.
Ma qui è il sindaco stesso a ignorare, sempre in “buffer zone”, il parere della Soprintendenza. Come giudicare un sindaco che fa applicare la legge per i normali cittadini ma non per sé stesso considerandosi al di sopra delle regole?”.
[poggio insieme]