LA PIAZZA SI SVUOTA

Arianna Antinori
Arianna Antinori

PISTOIA. Il mercato ha leggi ferree, ma non credete di poterlo addomesticare: segue ordini sconosciuti.

L’inimmaginabile pienone, seppur di adolescenti, registrato mercoledì 1° luglio con il concerto dei Mumford & Sons, iniziazione alla 36esima edizione del Festival Blues di Pistoia, tanto per dimostrare l’insostenibile previsione di gradimento, stride, oltre ogni ragionevole dubbio, con la piazza semideserta di ieri, venerdì 3 luglio, per il secondo appuntamento delle manifestazione pistoiese e affidato al rock, nostalgico, ma venato di parecchie contaminazioni, blues compreso, dei Counting Crows.

Con un’anticipazione sonora, spettacolare e musicalmente considerevole, oltre tutto, affidata alla band vicentina di Arianna Antinori, la borgatara di Roma che ha puntato il Veneto per farsi riconoscere ed eleggere come una delle più attendibili prove di reincarnazione di Janis Joplin.

Un’accoppiata, Antinori-Counting Crows, che avrebbe legittimato qualsiasi fantasiosa velleità e che si sarebbe invece trasformata in una cocente delusione. Del tutto impreventivabile, alla vigilia. I M&S sono dei pischelli, bravissimi, non lo sindachiamo, che hanno alle spalle appena sette anni di vita, due incisioni e tre tournée: certo, Stati Uniti, Canada e India, distese enormi, ma qui in Italia, anche se di Londra, non se ne era sentito parlare. Ufficialmente. Su internet, il gruppo folkrock, che rivista con onestà e umiltà, gli America, Crosby Stills Nash Young e i Rem, spopola ormai da un paio di anni e le loro venti canzoni incise nelle due raccolte fino ad oggi pubblicate, sono pagine imparate a memoria da buona parte dell’adolescenza cosmica come se si trattasse di nuovi manoscritti di vangeli apocrifi.

I Counting Crows
I Counting Crows

E che dire di Arianna Antinori, che ha avuto l’onore e l’onere di introdurre la piazza alla seconda serata di questo Festival che non somiglia nemmeno un po’ a nessuna delle trentacinque edizioni precedenti?

La ragazza, aggressiva e tenera proprio come le regole del rock and roll impongono, è già un firmamento europeo dell’hardrock: gli attestati di stima, i riconoscimenti, gli accostamenti senza alcuna cautela a Janis Joplin l’hanno ormai catapultata nell’emisfero boreale della musica. Quarantacinque minuti, i suoi e della sua band, che esegue alla perfezione il sound che più la mette in risalto, praticamente impeccabili, salutati con piacere, clamore e divertimento da tutto il pubblico, con la prima fila sotto le transenne riservata al suo fan club, che l’ha seguita da Vicenza in questa esperienza straordinaria.

Il vertice organizzativo del Festival, ieri sera, deve aver storto la bocca non poco alla vista di una piazza così grande e così vuota, soprattutto pensando al pienone ben augurante registrato appena 48 ore prima con gli sbarbatelli di Londra.

Il fan club di Arianna Antinori
Il fan club di Arianna Antinori

Le garanzie dei gradimenti e dunque di incassi con i concerti di Carlos Santana e Sting che chiuderanno, rispettivamente il 21 e il 24 luglio, il sipario su questo Festival, iniziano a venire usati come potenziali controbilanciamenti in vista di temibili, anche se scongiurati, flop che potrebbero materializzarsi nelle altre quattro serate che compongono, complessivamente, il tabellone.

Ma al di là delle modesta risposta numerica da parte degli spettatori, resta incontrovertibile il fatto che i Counting Crows sono una gran bel gruppo rock, con una voce che non teme rivali e una sonorità complessiva esemplare. Che ieri sera è stata capace di smuovere appena poco più di duemila persone, a conferma del fatto che il mercato non guarda davvero in faccia nessuno. Nelle tasche, sì, però.

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