PISTOIA. La scelta di Finmeccanica di cedere le due Ansaldo, da tempo annunciata come inevitabile, costituisce un ulteriore impoverimento del nostro sistema industriale, cioè del nostro patrimonio nazionale.
Con questa cessione usciamo da un settore tecnologico strategico per lo sviluppo del sistema infrastrutturale e per la competitività del nostro Paese: non è la prima volta e probabilmente nemmeno l’ultima.
I nostri politici renziani esultano alla notizia (dal Ministro Padoan: “Un’operazione eccezionale” al “talento” nostrano Bartoli: “Da 3 anni dicevo che questa era la soluzione!” allo sciagurato Rossi che non ne azzecca mai una).
Dobbiamo pensare, ed augurarci, che abbiano elementi per essere convinti che Hitachi ha deciso di investire su Ansaldo Breda ed Ansaldo Sts per fare delle due aziende, unite sotto la direzione di Hitachi Rail, un player di eccellenza per il mercato globale.
Resta la domanda del perché non abbia perseguito questo obbiettivo Finmeccanica, il più grande gruppo industriale italiano, potremmo dire una Hitachi italiana, che questa opportunità l’ha avuta in mano per anni.
Forse che Moretti, anche lui diventato ormai uomo renziano, sia pure per convenienza dell’ultima ora, ha preso una cappellaya clamorosa? Il ragazzotto incolto di Rignano (copyright di Ostellino) che dice?
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Nessuno vuole riflettere sul fatto che intanto sono previsti ancora tagli al personale (100 o 200 per iniziare), ad un’azienda che ha avuto sì i suoi problemi, ma sicuramente non di esubero di risorse, vista la quantità di lavoro che è costretta ad affidare a ditte esterne, sia di ingegneria che di manodopera.
Certo per il Pd pistoiese l’importante è sempre stato “salvare la fabbrica”, senza capire che è dall’ingegneria che si deve partire e così non hanno mai reagito all’impoverimento di questo tipo di risorse, tanto sarebbe arrivato il polo tecnologico dell’Osmannoro, centro di eccellenza dei trasporti (non si è mai visto un centro del genere trainare l’industria, semmai sono le attività delle università e degli istituti di ricerca ad essere trainati da un polo industriale che cresce; comunque ormai non se ne parla più).
Non resta che sperare di vedere Hitachi fare quegli investimenti in grado di fare riemergere tutte le potenzialità produttive, ingegneristiche e manageriali ancora presenti in Ansaldo Breda e che tutto questo avvenga rapidamente, anche a beneficio di tutte le realtà territoriali interessate.
Per quanto in tempo è però un dovere delle forze politiche, che hanno dormito finora, di esercitare almeno un controllo attento di come evolverà la situazione.
Patrizio La Pietra
Portavoce Provinciale Fdi-An