PISTOIA. Un raduno – e un ritiro? – tra pochi intimi. La prima squadra dell’Unione Sportiva Pistoiese 1921 si è ritrovata per dare inizio alla stagione 2014/2015, quella dell’agognato ritorno in Lega Pro: raduno mattutino in sede con pochi, pochissimi calciatori (manca, a quest’ora del pomeriggio, un elenco ufficiale, pur richiesto: dovrebbero esserci una decina di atleti della prima squadra, due probabili nuovi acquisti, qualche ragazzo in prova e alcuni elementi del settore giovanile) e qualche tifoso, partenza per il ritiro all’Hotel Castelmartini di Larciano e primo allenamento, pomeridiano, allo stadio “I Giardinetti” di Lamporecchio.
Poi, sul far della sera, incontro con i mass media alla presenza annunciata del primo cittadino di Pistoia, Samuele Bertinelli, che a quanto c’è stato anticipato non potrà intervenire. Così mentre da Prato i supporter lanieri non finiscono di leccarsi i baffi per la collaborazione, stretta, con l’Inter, con tanto di sedute d’allenamento a Interello, la nuova Pistoiese di Ferrari padre, Ferrari figlio, Ricci e Lucarelli riparte in sordina, a ossigenarsi (?) in uno dei posti più caldi e afosi della provincia pistoiese, bello bellissimo in altri periodi dell’anno, ma non certo ideale per una squadra che incominci a svolgere attività sportiva.
Questo è quello che passa il convento e, detto tra di noi, questo clima spartano, quasi monastico, potrebbe essere anche di buon auspicio (mica è detto che vinca sempre chi gonfia più il petto). Indubbio, però, che se vuoi ricreare entusiasmo, specie dopo le tante troppe polemiche dei mesi scorsi, questo minimalismo non appare il modo migliore per vendere il “prodotto-Pistoiese”. Perché è sicuro che lo si voglia vendere, ma coi tempi che corrono si fa così, a pezzi e bocconi. L’unica notizia che conta, allora, è che la Pistoiese si è rimessa in moto. Sperem!
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