PISTOIA. Scrivo per celebrare la Promozione in serie C (dal prossimo anno terza divisione unica) degli arancioni. Faccio subito i complimenti e ringrazio con tutto il cuore il Presidente arancione, chi ha dato una mano fino ad oggi, il Mister, la Squadra e i tifosi, tutti super e fantastici: abbiamo vinto due campionati in uno!
Veniamo al futuro. Sono un 1969 e ho vissuto l’epopea della piccola olandesina in serie A, purtroppo durata pochissimo, tanti campionati di serie B e purtroppo anche anni di magre soddisfazioni in C1 e C2. Quelli erano altri tempi e lo dico riferendomi all’organizzazione societaria e all’apporto necessari in quegli anni, senza sminuire l’operato di storici Presidenti, i quali tuttavia non dovevano battagliare contro la mancanza degli spettatori, contro lo strapotere delle Tv, contro costi di gestione così elevati, contro richieste e vincoli da parte della lega così stringenti.
Gli anni che stiamo vivendo richiedono che la città di provincia, che desidera portare una squadra di calcio in campionati professionistici, debba essere supportata da tante componenti.
Ed allora il primo destinatario di questa mia lettera è il primo cittadino.
Ho visto con piacere che il giornale di oggi riporta di una determina della Giunta comunale per una manifestazione di interesse circa l’area dove sorge il palazzetto e la volontà di concedere in gestione ventennale (forse trentennale) agli ipotetici investitori la stessa.
Sono felice, ma noto con molto dispiacere che almeno altrettanto dovrebbe essere fatto per l’area stadio: dico almeno perché, mentre il palazzetto risulta agibile e può contare su una capienza idonea ad affrontare campionati di serie A, lo stadio Melani è stato lasciato “crollare” dal lontano 1981 (se togliamo la sistemazione della curva Sud destinata agli ospiti che garantisce alla squadra di giocare in casa). Senza dilungarmi basta dire che oggi la capienza ipotetica di 20.000 persone si è ridotta a poco più di 3.000.
Dico almeno perché se la pallacanestro risulta un buon veicolo per l’intera città, è innegabile che il calcio, sport che gode di ben altra risonanza, sarebbe un grande spot pubblicitario per una città d’arte, per il più grande distretto vivaistico mondiale, per la sede di una delle maggiori industrie meccaniche d’Italia e forse d’Europa, per i distretti del mobile e del calzaturiero etc. etc. etc.
Sono gli imprenditori cittadini e della nostra Provincia i secondi destinatari di questa mia lettera aperta, i quali sono stati ieri, giustamente, sollecitati a farsi avanti dal Presidente Ferrari.
Basta giocare a nascondino. Ferrari ha detto chiaramente che si farebbe da parte nell’ipotesi in cui vi siano seri interessati allo sviluppo e alla realizzazione di un progetto serio che, a mio avviso, dovrà coinvolgere l’artefice della promozione, Morgia (da qui si deve ripartire: da chi ha riportato entusiasmo tra i bambini e tra gli adulti), l’adeguamento degli impianti sportivi e dello stadio (ipotizzo un accordo con il nostro Sindaco), il necessario rafforzamento della compagine societaria.
Perché dico basta giocare a nascondino? Perché in città circolano da sempre voci di gruppi e personaggi interessati e in grado di riportare la Pistoiese in campionati importanti e che gli stessi non potrebbero, però, operare con l’attuale Presidente a causa della sua poca duttilità e poca voglia di lasciare gestire.
Dopo la conferenza stampa di Ferrari questi soggetti hanno il dovere, se ci sono, di uscire allo scoperto oppure di dire apertamente cosa vogliono per riportare la Pistoiese in serie B (A? – le voci dicono che avrebbero tali possibilità, magari supportati da imprenditori extra provincia). Che escano allo scoperto!
Dopo la conferenza stampa di Ferrari il Sindaco deve dire apertamente e subito che concederà l’area dello stadio (che poi lo faccia con un bando oppure con altra forma non ha importanza) in gestione agli investitori come ha fatto per il palazzetto.
Dopo la conferenza tutti i professionisti (questi sono i terzi destinatari) che ritengono di poter scoprire le carte su ipotetici interessati alla società devono vedersi, nel rispetto del segreto professionale, ma senza invidie, al fine di coinvolgere più imprenditori e investitori (potranno essere sponsor, soci) possibili per creare una società forte.
Gli ultimi destinatari siamo tutti noi cittadini tifosi: cosa ci costerebbe versare un obolo di 50 euro ciascuno e fare da sponsor alla Pistoiese?
Terminate le richieste, un invito… Tiriamo fuori le bandiere e mettiamole alle finestre ed ai terrazzi… L’entusiasmo è trascinante e Morgia deve essere premiato per averlo resuscitato!
[*] – Lettore, cittadino e tifoso della Pistoiese