LA POSIZIONE DEL SINDACO SULLA QUESTIONE DEI MIGRANTI ALL’HOTEL GIARDINI

Prima di commentare credo che qualche informazione sui meccanismi di funzionamento del sistema dell’accoglienza possa rivelarsi utile”

Luca Marmo

SAN MARCELLO. Sono rimasto basito, della sprovvedutezza e della veemenza verbale di taluni commenti che sono girati in queste ore circa la possibilità che l’ex Albergo Giardini possa essere adibito a centro di accoglienza migranti. Prima di commentare credo che qualche informazione sui meccanismi di funzionamento del sistema dell’accoglienza possa rivelarsi utile. Certamente serve. Almeno a chi ha voglia di capire.

Il sistema dell’accoglienza è gestito direttamente dal Ministero dell’Interno per tramite delle Prefetture. Periodicamente, le Prefetture stesse, su base provinciale, pubblicano bandi per la ricerca di posti da riservarsi ai richiedenti asilo. La cosa, se la pensiamo bene, è piuttosto semplice: un bando, una cooperativa che lo legge e che si mette in cerca di spazi, presumibilmente sui siti internet delle agenzie immobiliari. Cooperativa e proprietario si accordano e la cooperativa formula l’offerta. Questo, ragionevolmente, è quello che è accaduto anche per l’Hotel Giardini: una gara, una cooperativa, una struttura.

Non è detto che l’operazione vada in porto, in questo momento la Prefettura di Pistoia, titolare del procedimento, sta verificando la congruità e dell’offerta e della struttura. Ma che vada in porto o non ci vada tant’è. Se ci pensate bene c’è un grande assente in questo ragionamento. Il territorio e chi lo rappresenta. Non succede solo in questo ambito. Le province si indeboliscono e la regione è più lontana, i servizi pubblici locali, dall’acqua, ai rifiuti, alle reti di servizio alla sanità, tutto si accentra e i riferimenti si perdono e, con loro, si perde il territorio. Sempre lui, il grande assente, il territorio.

E allora? Che si fa? Si apostrofa il Sindaco con i peggiori epiteti? Certo è un modo eccellente per sfogarsi ma non risolve gran che. I problemi si gestiscono con gli strumenti che si hanno, per come si può e per come si sa fare. E l’immigrazione si gestisce. E gestirla significa accettare che c’è. E una cosa che c’è non la sbatti fuori dalla porta, perché se lo fai verrà il giorno in cui rientrerà dalla finestra.

Non sfugge a nessuno che l’Hotel Giardini non è il posto migliore del mondo per sviluppare una esperienza di quel tipo. Lo pensano in molti e lo penso anch’io. Però tant’è. Quello che si può fare è mettersi al tavolo con la Prefettura. E se la procedura arriverà a termine lo faremo, puntando a numeri contenuti, non oltre quelli previsti dall’accordo Anci – Ministero, e vigilando sull’operato della cooperativa e sul rispetto delle norme di legge. Questo si può fare e questo faremo.

Su questa traccia io ci sono. Con tutti quelli che ci sono.

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