Il candidato sindaco di Flanella Nera Massimo Nigro denuncia: “Lo scheletro in ferro si trova ora in mezzo a un campo a Tavola”, Un gazebo per firmare una petizione
PRATO. Mauro Staccioli, scandalo della scultura fatta a pezzi. Una storia che resta in sospeso e che riserva sorprese non gradevoli.
Ma andiamo con ordine. Cos’è Prato ‘88? Non è la sigla di un taxi né la volante della Polizia. Si tratta di una delle più importanti realizzazioni di Staccioli, un punto di riferimento per comprendere la sua visione dello spazio e dell’architettura che ha avuto un destino così perverso da diventare il simbolo perfetto dei mali italiani dove s’incrociano imperizia, sprechi, sciatteria e la totale indifferenza verso L’arte. Una storia assurda. Prato88 è un arco rovesciato di 34 metro di lunghezza e 12 metri di altezza in ferro rivestito di cemento creato dall’artista nel 1988 l’anno in cui è stato inaugurato il Pecci. Una volta deciso l’ampliamento del museo per questa opera non vi era più posto.
Così è stata distrutta buttando lo scheletro in ferro sul ciglio della strada, anzi in questo preciso momento si trova dentro un campo a Tavola in pessime condizioni.
Qualcuno della nostra amministrazione ha deciso di volersene disfare della bellissima mezzaluna pratese. Emblema per la città e il suo museo. Museo che preferisce coinvolgere i cittadini pratesi a vedere la finale di Sanremo e strafegarsene delle opere d’arte… Poi vedi i bilanci e capisci tutto. Povera Prato!
Adesso Flanella Nera farà un gazebo per firmare una petizione dove sarà richiesto a tutti gli addetti ai lavori il ripristino a loro spese e cura.
Bisogna toccare il portafoglio delle persone affinchè abbiano la sensibilità del bene comune. Troppi milioni gettati al vento nella nostra città. Flanella Nera a questo punto chiede di ricollocarla e suggerisce la piazza Falcone e Borsellino.
Staccioli stai sereno! La tua opera non sarà gettata nelle discariche del Macrolotto.
Massimo Nigro candidato sindaco lista civica Flanella Nera